I benefici del verde
I benefici degli alberi in città
Oggi più che mai alberi e foreste sono una componente vitale di comunità sane, vivibili e sostenibili in tutto il mondo. La "foresta urbana" , intesa come "quella porzione dell’ecosistema urbano che consiste di vegetazione forestale, acqua, terreno e vita selvatica in aree densamente popolate e nelle zone adiacenti" aiuta a definire un senso di appartenenza e di benessere in quei luoghi in cui le persone vivono, lavorano, giocano e imparano. Soluzioni basate sulla forestazione urbana permettono di instaurare un modello di sviluppo della città più sostenibile e resiliente.
La presenza di tanti alberi in città e l’aumento delle superfici verdi rappresentano una strategia economica ed ecosostenibile per mitigare l’inquinamento atmosferico e contrastare il cambiamento climatico: gli alberi infatti con la fotosintesi clorofilliana assorbono la CO2 presente nell’aria e producono ossigeno; inoltre, grazie alle caratteristiche della loro superficie fogliare, riescono a intercettare e trattenere le polveri sottili, così dannose per la salute umana, riducendone quindi la concentrazione nell’aria. La vegetazione nelle città può migliorare nettamente le condizioni microclimatiche, contribuendo a una sensibile diminuzione delle temperature, attraverso la riduzione della radiazione solare incidente su edifici e aree ombreggiate dalla vegetazione.
I tanti benefici degli alberi in città sono spiegati bene nell’infografica riportata qui di seguito e pubblicata dalla FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di cibo e agricoltura.
L’impegno della Città di Torino
La Città di Torino sta piantando negli ultimi anni un numero molto elevato di alberi, in aree estensive che consentono di sviluppare foresta urbana. Nei mesi di ottobre-novembre 2019, 3000 alberi sono stati piantati nel parco Colonnetti a sud e 7300 circa nel Parco Stura, che si sommano ai 1000 già piantati in primavera 2019 in tale parco grazie alla sponsorizzazione di FPT Industrial. Un impegno corale di adattamento ai cambiamenti climatici che vede la Città di Torino tra i centri italiani più impegnati nel trovare soluzioni efficaci.
Altri 20.000 alberi sono stati messi a dimora nell’autunno-inverno 2020-2021, anche grazie ad un virtuoso partenariato pubblico-privato che si sta mettendo a punto :
- i protocolli d’intesa stipulati dall’Assessorato all’Ambiente e Verde, rispettivamente, con la società Azzero CO2, per l’adesione di Torino al progetto “Mosaico Verde”, e con l’Associazione Rete Clima e Arbolia srl, per la realizzazione di azioni di forestazione urbana cofinanziati da aziende terze o da cittadini, attraverso i quali verranno piantati migliaia di alberi finanziati dal mondo profit; si è iniziato con Mellin, l’azienda specializzata per l’alimentazione infantile, che ha regalato 3000 nuovi alberi da mettere a dimora nel Parco Piemonte, grazie all’iniziativa “Piu’ alberi per piu’ bambini” . Ulteriori
- ulteriori partenariati che si stanno attivando
Le funzioni del verde urbano
- Gli alberi immagazzinano carbonio, che aiuta a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane.
- Gli alberi migliorano il clima locale, contribuendo a risparmiare energia utilizzata per il riscaldamento del 20-50%.
- Il posizionamento strategico degli alberi nelle aree urbane può raffreddare l’aria fino a 8°C, riducendo le esigenze di condizionamento dell’aria del 30%.
- Gli alberi urbani sono eccellenti filtri dell’aria, rimuovendo gli inquinanti nocivi e i particolati fini.
- Gli alberi riducono l’inquinamento acustico, poiché proteggono le case dalle strade e dalle aree industriali vicine.
- Gli spazi verdi urbani, comprese le foreste, incoraggiano stili di vita attivi e sani, migliorano la salute mentale, prevengono le malattie e forniscono un luogo in cui le persone possono socializzare.
- Le foreste dentro e intorno alle aree urbane aiutano a filtrare e regolare l’acqua, contribuendo a fornire acqua dolce di alta qualità per centinaia di milioni di persone. Le foreste proteggono anche i bacini idrografici e prevengono le inondazioni mentre immagazzinano acqua nei loro rami e nel suolo.
- Le foreste e gli alberi ben gestiti nelle città e nei dintorni forniscono habitat, cibo e protezione per molte piante e animali, contribuendo a mantenere e aumentare la biodiversità.
- Le foreste nelle città e nelle aree circostanti generano turismo, creano decine di migliaia di posti di lavoro e incoraggiano schemi di abbellimento delle città, costruendo economie verdi dinamiche, energiche e prospere.
Vegetazione ed inquinamento atosferico
La vegetazione nelle città può svolgere un altro ruolo di controllo ambientale: quello di arginare attivamente il problema dell'inquinamento dell'aria, fungendo da elemento filtrante per polveri e gas e costituendo passivamente un prezioso rilevatore della loro presenza.
Diversi studi condotti sugli effetti fitotossici degli inquinanti atmosferici hanno messo in evidenza come le varie specie vegetali reagiscano in maniera differente nei confronti di un certo inquinante. Esse possono presentare una risposta che varia da molto suscettibile (riportando danni anche a seguito di brevi esposizioni e a basse concentrazioni) a notevolmente resistente.
Stress idrici e termici e carenze nutrizionali possono dare luogo a sintomi simili a quelli provocati dall'inquinamento. Ci sono comunque piante con sensibilità accertata verso uno o più specifici inquinanti che possono essere quindi utilizzate come vere e proprie sentinelle ecologiche (licheni). L'impiego delle piante spia andrebbe affiancato a quello delle centraline di rilevamento elettronico.
Le specie resistenti possono, invece, costituire degli elementi attivi nella riduzione degli inquinanti atmosferici in ambiente urbano, in quanto possono essere in grado di eliminarli tramite assorbimento e successiva metabolizzazione. Tale rimozione avviene al livello della superficie delle foglie e nei tessuti vegetali, attraverso disattivazione dei gas per assorbimento dei composti tossici, inattivazione dei composti stessi nei tessuti cellulari, per precipitazione ed immagazzinamento, ed infine per utilizzazione dei composti medesimi, attraverso la metabolizzazione ossidativa delle piante.
Non bisogna trascurare che le condizioni ambientali possono influire sull'assorbimento delle sostanze inquinanti da parte delle piante, aumentandone il ritmo di rimozione, o in alcuni casi esaltarne l'azione dannosa. Condizioni di ristagno dell'aria (nebbia) o di siccità possono acutizzare fenomeni di intolleranza per le specie sensibili. In particolare, in città come Milano, la scarsa ventilazione e l'elevata umidità dell'aria aggravano i danni provocati dall'inquinamento e in particolar modo dagli ossidi di zolfo. In queste situazioni si è comunque riscontrata una maggiore funzionalità delle conifere, rispetto alle piante a foglia caduca, nonostante queste ultime siano in grado di rimuovere le sostanze inquinanti accumulate, tramite la caduta delle foglie in autunno. Le sempreverdi sono difatti efficaci anche in inverno (quando l'inquinamento è massimo) ed inoltre evitano che le sostanze accumulate dalle foglie vadano a depositarsi nel suolo.
Tratto dalla Tesi di Laurea “Il verde urbano come strumento di controllo ambientale degli spazi antropizzati” di Antonella Bellomo, relatore: Prof. Gianni Scudo, 1997 Politecnico di Milano.
Le isole di calore urbane e le variazioni microclimatiche apportate alla vegetazione
Un altro fattore di disagio climatico negli ambienti urbani deriva dal surriscaldamento dell'aria dovuto dal calore, polveri e inquinanti e dalla conformazione stessa del tessuto della città.
Nel centro delle città, la grande concentrazione delle aree edificate e le pavimentazioni stradali, unite alla elevata conducibilità termica di alcuni materiali, quale il cemento armato, determinano un assorbimento del 10% in più di energia solare, rispetto ad una corrispondente area coperta da vegetazione. Gli spazi "cementificati", inoltre, si riscaldano molto velocemente e si raffreddano molto lentamente, al contrario di quanto accade nelle campagne circostanti. La differenza di temperatura tra città e campagna è difatti massima qualche ora dopo il tramonto ed è minima nelle prime ore del pomeriggio.
L'accumulo di energia termica e la difficoltà di disperderla poi nello spazio sono dovuti anche alla forma stessa degli spazi urbani, spesso caratterizzati da un'edificazione di tipo intensivo. Le sezioni delle strade strette determinano effetti multipli di riflessione/radiazioni tra pareti vicine degli edifici stessi, con conseguente riscaldamento delle masse d'aria con le quali sono a contatto.
Durante le ore notturne, la situazione non migliora: l'irraggiamento infrarosso del calore accumulato durante il giorno viene intercettato dagli edifici che si fronteggiano, anziché disperdersi nello spazio. I sistemi di condizionamento dell'aria degli ambienti confinati e il traffico autoveicolare non fanno poi che aggravare la situazione, generando altro calore artificiale.
E' stato rilevato che nella stagione estiva, alle medie latitudini, l'aggiunta di calore artificiale equivale al 5-10% dell'energia solare incidente e che ciò provoca un innalzamento di quasi un grado della temperatura media di una metropoli e di più gradi in una singola situazione microclimatica.
Diversi studi mettono in evidenza come la presenza della vegetazione nelle città possa migliorare nettamente le condizioni microclimatiche, grazie ad una sensibile diminuzione delle temperature. Le variazioni di temperatura e dell'umidità relativa dell'aria, indotte dalla presenza della vegetazione, sono dovute principalmente a:
- Riduzione della radiazione solare incidente su edifici ombreggiati da vegetazione;
- Modifiche degli scambi radioattivi ad onde lunghe tra le superfici e l'ambiente esterno;
- Processi di evapotraspirazione e processi fotosintetici.
Tratto dalla Tesi di Laurea “Il verde urbano come strumento di controllo ambientale degli spazi antropizzati” di Antonella Bellomo, relatore: Prof. Gianni Scudo, 1997 Politecnico di Milano.