La Fauna

Cenni

Torino con la sua grande estensione di parchi e aree verdi, con le aree collinari che la circondano e con le sue aree naturali protette è una città che ospita numerose varietà di specie faunistiche. Ricordiamo sempre che la fauna selvatica è una risorsa preziosa della collettività ed è tutelata dalla legge.

Nel nostro paese in parallelo all’espansione urbana si può registrare un buon miglioramento della fauna terrestre e degli ambienti umidi. Probabilmente le azioni di tutela e salvaguardia delle aree protette ed una maggiore consapevolezza ecologica fanno sì che le specie aumentino in numero e diffusione. Occorre anche considerare che se da un lato l’espansione urbana mette a repentaglio gli habitat della fauna, dall’altra grazie all’adattamento di numerose specie rappresenta un’opportunità per gli animali di sfruttare le nuove condizioni ambientali e le loro risorse; basti pensare ad esempio alle temperature generalmente più alte in ambiente urbano o all’assenza di attività venatoria, o anche alla più facile reperibilità di alimentazione, tramite rifiuti lasciati in strada o alimentazione diretta ad esempio nei parchi o da parte di associazioni.

Tutti questi fattori concomitanti contribuiscono ad attirare animali che normalmente non troveremmo nelle nostre città e anche la vicinanza di alcuni centri abitati con aree ancora rurali o agricole ne è un veicolo.

Possiamo incontrare diversi tipi di animali in aree urbane o suburbane: cinghiali, tassi, volpi, istrici o martore, sono solo alcuni esempi di quanto viene avvistato in varie città, fino ai ritrovamenti più particolari come lupi, daini o volpi.

A volte queste interazioni dirette con il nostro ambiente fortemente antropizzato, può causare rischi per l’incolumità delle persone e degli animali stessi, molto spesso si possono verificare incidenti stradali, attacchi all’uomo o ad animali domestici, razzie di rifiuti o defecazioni, aumentando la possibilità di insorgenza di nuove patologie fra la popolazione animale, con esiti spesso di grave portata.

Altro problema di questa nuova tipologia di convivenza riguarda gli abbandoni sul territorio delle cosiddette “specie aliene”, introdotte nei nostri ambienti in maniera più o meno volontaria dall’uomo. Questi rilasci spesso minacciano la biodiversità e la sopravvivenza delle specie autoctone.

Come fare perciò a limitare la diffusione troppo invasiva della fauna in ambiente urbano? Innanzitutto mettendo in atto delle buone pratiche utili a contrastarne la presenza in ambienti troppo vicini all’uomo, come ad esempio evitando di dar loro da mangiare e di fatto attuandone il divieto e  la corretta gestione dei rifiuti urbani. Molto spesso gli animali più intraprendenti riescono ad aggirare i cosiddetti cestini para animali, specie in caso di abbandono di grandi quantità di avanzi.

 

Cosa fare: In caso di ritrovamenti e se pensate che l’animale sia in difficoltà accertatevi prima di tutto che non sia un giovane uccello al primo volo o un cucciolo sorvegliato dalla madre a distanza, situazioni del tutto normali in natura e che non richiedono l’intervento dell’uomo. occorre intervenire solo in caso di ritrovamento di soggetti feriti

Chi contattare: in caso di ritrovamento per mustelidi, ungulati, uccelli rapaci diurni/notturni, rettili o altri animali selvatici classificati come pericolosi, può essere attivato un servizio di recupero.

Occorre contattare questo numero della Città Metropolitana 349/4163385 motivando correttamente la richiesta.

Nel caso invece di fauna selvatica di piccole dimensioni che non dia problemi di trasposto gli animali potranno essere trasportati direttamente alla struttura veterinaria Centro Animali non Convenzionali dell’ospedale veterinario universitario – Largo Braccini 2 tel 011/6709157 o 366/867428 pronto soccorso h 24.

orario diurno 8.30-18.30 accettazione diretta

orario notturno 18.30-8.30 su chiamata al num 366/6867428

L’accettazione è situata presso il parcheggio interno nella bassa palazzina verde visibile dopo aver percorso il viale interno alberato e aver superato il secondo cancello. Gli animali verranno ritirati da personale addetto e verranno richiesti i dati di chi consegna l’animale e la località di ritrovamento.

Gli animali se riabilitati verranno reinseriti nel loro ambiente naturale.

Estratto art 19 legge regionale n 5 del 19 giugno 2018

Il cinghiale è un ungulato selvatico autoctono su tutto il territorio nazionale, dagli anni ’20 del secolo scorso, ha iniziato a ripopolare dapprima le zone del cuneese e poi tutta l’area settentrionale. La sua diffusione è stata agevolata anche dallo spopolamento delle montagne e delle colline e dall’assenza di predatori naturali.

E’ un animale sociale che vive in piccoli gruppi familiari costituiti dalla matriarca e dalle altre femmine, i maschi vivono più isolati. Sono molto prolifici e il loro indice di natalità può aumentare fino al 200 % .

E’ un animale che in presenza dell’uomo tende a fuggire, ma occorre ricordare che è sempre un animale selvatico, ma come si può prevenire e dissuadere la vicinanza dei cinghiali ai centri abitati e limitarne i danni? 

Con alcune regole che possono essere utili:

  •  In auto osservare i limiti di velocità, soprattutto in aree boschive o limitrofe e nelle ore notturne quando questi animali si spostano.
  • Non foraggiare i cinghiali lasciando cibo.
  • Non lasciare rifiuti organici nelle strade o comunque in luoghi aperti.
  • recintare la proprietà con recinzioni metalliche.
  • proteggere orti e frutteti con dissuasori
  • tenere sempre i cani sotto custodia durante le passeggiate
  • utilizzare repellenti olfattivi nei dintorni delle case.