Nella giornata di mercoledì 31 luglio, su corso Casale all’altezza di Via Gassino, verrà abbattuto un platano centenario, colpito da cancro colorato. Si tratta di una malattia provocata dal fungo Ceratocystis fimbriata che, una volta penetrato nell’albero attraverso lesioni o ferite della corteccia o delle radici, ne provoca irreversibilmente la morte, occludendo i vasi che trasportano acqua e linfa e provocando il conseguente totale, e a volte rapidissimo, disseccamento della chioma.
L’abbattimento del platano infetto verrà eseguito a seguito di ingiunzione del Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte, ente competente in materia. La normativa impone di procedere con l’abbattimento tempestivo delle piante malate e di quelle limitrofe, non esistendo alcun metodo di cura per ridurre la diffusione della malattia e salvaguardare gli altri esemplari di platano di grande valore storico e paesaggistico presenti nelle vicinanze. Il rispetto delle prescrizioni ha permesso a Torino – dal 1979, anno di comparsa della malattia – di circoscrivere le perdite a pochi esemplari l’anno.
“Si tratta di una scelta dolorosa, ma assolutamente necessaria e non prorogabile – commenta l’assessore al Verde Pubblico, Francesco Tresso -. Abbiamo provato in tutti i modi a salvare l’albero, che è un esemplare iconico conosciuto da tutti i frequentatori del lungo fiume, cercando di capire se si potesse evitare l’abbattimento, ma le norme sanitarie ci impongono di intervenire in questo modo e con tempestività per salvaguardare gli altri esemplari di platano presenti nelle vicinanze. Abbiamo a cuore il verde pubblico della città di Torino e compenseremo la mancanza del platano”, assicura l’assessore.
La modalità di esecuzione dell’intervento è complessa e deve rispettare alcune precise procedure, per ridurre al minimo la possibilità che parti infette di segatura e di legno si disperdano nell’ambiente e possano propagare la malattia. In questo caso specifico, inoltre, a causa delle dimensioni dell’albero – oltre 40 metri di altezza – verrà utilizzata una gru ed una speciale piattaforma che consenta agli operatori di ridurre il numero di tagli ed operare in sicurezza.
Il cantiere sarà all’interno dell’area verde del parco Suor Michelotti e, salvo la chiusura di un tratto di ciclopista, non dovrebbe avere alcun impatto sulla viabilità.
La normativa prescrive di non mettere a dimora nuovi alberi di platano in aree a focolaio attive: questo significa che occorrerà aspettare alcuni anni prima di poter mettere a dimora alberi nelle aree oggetto di abbattimenti a causa di questa malattia. Come alternativa si può ricorrere ad un clone resistente (Platanor “Vallis Clausa”), purtroppo è difficilmente reperibile ma la Città ha avviato un dialogo con il Vivaio che ha l’esclusiva per la commercializzazione in Italia in modo da avere delle forniture garantire per i prossimi anni. Nel frattempo prosegue la campagna di nuovi piantamenti in tutte le zone della città, con l’obiettivo di mantenere un bilancio arboreo positivo nel complesso del verde cittadino.