Si è svolta venerdì mattina, presso il Parco Millefonti, la cerimonia di inaugurazione del Monumento all’Autiere d’Italia, al termine di un importante intervento di restauro e recupero strutturale realizzato dalla Città di Torino. Alla presenza di numerose autorità civili e militari, sono intervenuti l’assessore comunale alla Cura della città, Francesco Tresso, il Presidente dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, Tenente generale Gerardo Restaino, e il Capo dell’Arma Trasporti e Materiali dell’Esercito Italiano, Tenente Generale Sergio Santamaria.
Il Monumento rappresenta un omaggio alla memoria e al sacrificio degli uomini che hanno trasportato truppe e materiali in prima linea, autieri senza volto caduti nell’adempimento del proprio dovere. Realizzato nel 1965 su iniziativa dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, l’opera porta la firma dello scultore Goffredo Verginelli e dell’architetto Renato Costa, con la collaborazione dell’ingegnere Renato Giannini. La sua collocazione a Torino, in un’area verde di fronte al Museo dell’Automobile, sottolinea il forte contributo dato dalla città alla nascita e allo sviluppo della motorizzazione civile e militare in Italia.
L’opera è costituita da una ruota stilizzata a sei raggi, una forma che rimanda al mezzo meccanico che è alla base dell’attività e della ragione dell’Arma degli Autieri, e poggia su un basamento centrale in cemento armato, rivestito da lastre di granito. Lungo la fascia esterna circolare in bronzo, del diametro di 16 metri, sono scolpite scene che raccontano i momenti salienti della vita del Corpo. Il nastro continuo invita chi lo osserva a seguirne il movimento circolare, mentre chi scorge il Monumento da corso Unità d’Italia può apprezzarlo nel suo insieme, con un’impressione complessiva di circolarità e dinamismo che richiama il motto dell’Arma – Fervent Rotæ, Fervent Animi – che è inciso nel bassorilievo.
Nel corso degli anni, la vicinanza del Monumento ad una strada ad alto scorrimento e al fiume Po ha esposto l’opera ai danni provocati dall’inquinamento atmosferico, alle acque piovane e all’umidità fluviale, rendendo necessario un intervento di risanamento.
I lavori hanno riguardato la pulizia approfondita e la protezione delle diverse parti dell’opera: la struttura in cemento armato, il bassorilievo in bronzo e il basamento in granito. In particolare, dove necessario, sono stati sostituiti i ferri a vista e reintegrate le armature metalliche scoperte, mentre una parte della muratura mancante del basamento è stata ripristinata insieme al materiale lapideo su uno dei lati. Interventi di ripristino e pulizia hanno riguardato anche la canalina di scolo delle acque piovane, mentre attorno al Monumento è stata posizionata una siepe circolare di arbusti ornamentali rosso porpora, che ne segue la forma.
Questo restauro rientra in un più ampio progetto che ha incluso anche gli interventi sul Monumento a Camillo Benso di Cavour di piazza Carlo Emanuele II, sul Monumento a Giuseppe Garibaldi di corso Cairoli, oltre alla messa in sicurezza di tre sculture nel Parco di Villa Genero. Il costo complessivo sostenuto dalla Città di Torino per questi lavori è stato di circa 328mila euro.