Il Parco del Meisino e i suoi aironi guardabuoi su Piemonte Parchi

La rivista Piemonte Parchi ha pubblicato un interessante articolo sulla comparsa degli aironi guardabuoi al Parco del Meisino.

Il Parco del Meisino è un ambiente ricco di biodiversità e ottimo luogo per la sosta, lo svernamento e la nidificazione di una miriade di uccelli. La Città di Torino, da una decina di anni ha permesso di  inserire in questo contesto alcuni gruppi di bovini e pecore al pascolo per favorire un naturale metodo di contrasto alla crescita dell’erba; una soluzione naturale ed economica che ha favorito l’insediamento degli aironi guardabuoi.

Il nome stesso di questa specie è rivelatore della loro caratteristica principale: sono legati alla presenza dei bovini; originari dell’Africa, dove accompagnano nei loro spostamenti animali quali antilopi, elefanti, rinoceronti ed ippopotami, in pratica loro sono i compagni di tutti i grandi animali che brucano e smuovono la terra al loro passaggio.

A differenza  di molte altre specie di volatili, che hanno cambiato le loro rotte migratorie ad opera dell’uomo, i guardaboi hanno iniziato incredibilmente ad estendere il loro areale dall’Africa, al continente americano. Successivamente dopo il 1950 anche in Europa centrale. I loro spostamenti tuttavia, non sono stati caratterizzati dal riscaldamento globale, nonostante sia una specie che teme inverni rigidi e che venga falcidiata da eventi atmosferici particolarmente avversi, hanno avuto una naturale dispersione sul territorio europeo.

Da circa quarant’anni la specie ha iniziato a nidificare in Italia, dapprima negli stagni sardi, successivamente anche in Piemonte nella Riserva naturale di Oldenico, aggiungendosi alle altre specie piu’ diffuse (airone bianco maggiore, airone cenerino).

I candidi guardabuoi sono ormai assidui frequentatori del Meisino e usano normalmente i pioppi dell’Isolone di Bertolla come loro rifugio. Questo luogo ospita inoltre anche  cormorani e ibis sacro. Se nei paraggi trovano bestiame al pascolo, sfruttano in una sorta di simbiosi ben accettata le possibilità offerte dal movimento del terreno da parte dei bovini, trovando così piccoli insetti o lombrichi.

Per maggiori approfondimenti è possibile consulatre l’articolo:http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php?option=com_k2&view=item&id=4300:gli-aironi-guardabuoi-del-meisino&Itemid=147