URBAN BARRIERA DI MILANO
Urban Barriera è un programma di sviluppo
urbano finalizzato a innescare un processo di
miglioramento complessivo dell’area di Barriera di
Milano, quartiere storico della zona Nord della
città di Torino:
Pubblicato il 16 Maggio, 2012
L’intervento di riqualificazione dell’isolato ex INCET compreso tra le vie Cigna (a ovest), Cervino (a nord), Banfo (a est) e corso Vigevano (a sud) si colloca nella zona sud ovest dell’area interessata dal programma Urban.
L’area si caratterizza per la presenza di un importante complesso industriale da tempo in disuso, edificato a partire dall’ultimo decennio del XIX secolo quale sede della Società Anonima Ing. Virginio Tedeschi (fabbrica di cavi elettrici), per imporsi successivamente come una delle principali attività ausiliarie della nascente industria dell’automobile. Nel secondo dopoguerra l’Azienda venne assorbita dalla Pirelli, fino a quando l’attività non cessò nel 1968 a seguito del trasferimento nella nuova sede di Livorno Ferraris.
A seguito della dismissione il sito rimase in una condizione di sostanziale abbandono che si è protratta fino ad inizio 2009, tranne alcune parti dell'area che sono già state sottoposte ad interventi di recupero, in particolare gli edifici che si affacciano su via Cigna e parte di via Cervino ospitano ora uffici e spazi commerciali dei magazzini dell’abbigliamento FACIT, quelli collocati su corso Vigevano sono stati demoliti e sostituiti con nuovi edifici residenziali.
La riconversione del sito dall’originaria vocazione industriale ha implicato una serie di criticità. La prolungata permanenza sullo stesso di lavorazioni industriali ha imposto complesse operazioni preventive di smaltimento e messa in sicurezza dal punto di vista ambientale. A tali aspetti si è sovrapposta la necessità di interventi di recupero e consolidamento degli edifici preesistenti.
Gli interventi attualmente hanno riguardato la realizzazione di una nuova sede zonale del Comando dei Carabinieri, lungo il fronte prospiciente via Banfo, e di un centro polifunzionale di servizi integrati per la collettività, da insediarsi nel complesso di capannoni industriali ubicato al centro dell’isolato. A completamento dei medesimi è stato realizzato un intervento di risistemazione complessiva delle aree esterne antistanti i fabbricati, per una superficie fondiaria di circa 11.000 mq.
La nuova Stazione dei Carabinieri è insediata in corrispondenza di un preesistente fabbricato conservandone i fili architettonici e la facciata storica lato via Banfo. La caserma, a tre piani fuori terra, è organizzata secondo tre zone funzionali: nella parte est del piano terreno tutte le funzioni pubbliche; nella parte ovest del medesimo piano i servizi logistici comuni per il personale operante e/o residente; ai piani superiori gli spazi residenziali. L’edificio ha una superficie lorda pavimentata di circa 2.500 mq, a corredo della quale si trovano ulteriori spazi tecnici e di servizio (al piano interrato e nel sottotetto) e due autorimesse a raso (per i mezzi di servizio nel cortile interno e per quelli privati dei residenti con accesso indipendente da strada). La nuova Stazione dei Carabinieri, che ospita il reparto prima operativo in Largo Giulio Cesare 100, è attiva da giugno 2014 ed è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 8.00 alle 22.00.
Il centro polifunzionale ha come obiettivo quello di rispondere alla crescente domanda di spazi pubblici e funzioni metropolitane proveniente dal quartiere. Il complesso di capannoni industriali destinato ad ospitarlo occupa una superficie complessiva di circa 5000 mq e si articola su tre maniche parallele e completate su entrambe le testate da corpi di fabbrica che fungono da elemento unificante. Stante il rilevante interesse architettonico rivestito dall’intero complesso, con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici si è sviluppato l’intento di salvaguardare il valore testimoniale dell’organismo edilizio, rappresentativo dell’edilizia industriale di inizio novecento. È stata quindi conservata l’originaria volumetria riproponendone i fronti architettonici e la configurazione strutturale.
Il centro polifunzionale ospita, sul fronte sud, una serie di spazi destinati a servizi per lo sviluppo di impresa, mentre i due piani della manica est sono dedicati a servizi per la collettività. È stata prevista una ripartizione flessibile dei locali, articolati in otto nuclei accorpabili all’occorrenza in funzione delle esigenze dell'utenza. Sono stati previsti due nuovi corpi scala/ascensori, inseriti all’interno del volume esistente. La manica centrale è stata convertita a piazza interna, parzialmente coperta: la piazza, pubblica, costituisce il fulcro dell’intero centro quale spazio di incontro e di scambio. La testata nord del complesso (lato via Cervino), insieme a parte degli spazi interrati già esistenti, ospita parte degli spazi tecnici ed accessori.
Dal progetto resta esclusa la sola manica ovest, soggetta a interventi di iniziativa privata, finalizzati ad arricchire il mix funzionale complessivo della struttura.
L'intervento è completato dalla sistemazione superficiale di tutte le aree esterne residuali interessando una superficie complessiva di circa 11.000 mq che comprende la fascia compresa tra la caserma e i capannoni, le aree immediatamente antistanti (fino alla cortina di edifici residenziali su corso Vigevano) e quella lungo via Cigna adiacente i magazzini FACIT. La sistemazione ha previsto la realizzazione di numerosi parcheggi a raso, la formazione di nuove aree a verde e la creazione di una nuova viabilità interna al lotto, pedonale e veicolare, comprendente i necessari spazi connettivi tra le diverse realtà compresenti.
Viste le dimensioni dell’area, la complessità dei temi progettuali e i limiti imposti dalla disponibilità dei finanziamenti, i lavori sono stati suddivisi in due successivi lotti di intervento. In fase di definizione progettuale degli interventi è stata data priorità all’insediamento di quei servizi la cui esigenza appariva maggiormente sentita dai residenti del quartiere, ossia un nuovo presidio per la sicurezza e spazi in grado di dare una prima risposta alla crescente domanda di partecipazione attiva proveniente dal territorio. Per quanto riguarda il primo lotto di lavorazioni, esaurita una prima fase di smaltimento del sito (bellica, ambientale e da amianto), l’appalto ha compreso pertanto la realizzazione della nuova caserma e della testata sud del complesso di capannoni, primo nucleo del centro polifunzionale. Per le parti retrostanti dei capannoni il lotto 1 ha previsto l’esecuzione degli interventi di consolidamento strutturale necessari per arrestare il degrado insorto progressivamente nelle coperture, a seguito della cessazione delle attività industriali e della compromissione dei manti di impermeabilizzazione. Per quanto riguarda le sistemazioni esterne il primo lotto di lavorazioni ha previsto gli interventi necessari a garantire accessibilità ai primi servizi insediati sull'area e a dotare gli stessi delle necessarie reti di sottoservizi.
Il secondo lotto si è configurato come prosecuzione del primo, prevedendo il completo recupero edilizio delle maniche est e centrale, già oggetto di consolidamento, e la sistemazione di tutte le aree esterne.
L'assegnazione degli spazi dell'ex complesso industriale Incet avviene mediante procedura di evidenza pubblica.
La Città di Torino dal 13 ottobre 2014 al 12 gennaio 2015 ha indetto un bando finalizzato all’assegnazione di una porzione dell'edificio per la realizzazione di un Centro di Open Innovation, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo d’impresa e in particolare l’imprenditorialità giovanile. Il centro Open Incet ha aperto i battenti il 16 ottobre 2015. Il bando è stato redatto in seguito ai risultati raccolti dall’avviso esplorativo per manifestazione d’interesse, proposto sempre dalla Città di Torino dal 21 giugno al 19 luglio 2013.
Un altro avviso esplorativo per manifestazione di interesse, propedeutico al bando di concessione, è stato invece lanciato dal 15 luglio al 20 ottobre 2014, per raccogliere proposte di utilizzo e gestione degli spazi del Centro Polifunzionale per la collettività. L'avviso per l'individuazione del concessionario è rimasto aperto dal 29 dicembre 2015 al 30 marzo 2016.
Ecco l'area ex Incet vista da Google Maps
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