URBAN BARRIERA DI MILANO
Urban Barriera è un programma di sviluppo
urbano finalizzato a innescare un processo di
miglioramento complessivo dell’area di Barriera di
Milano, quartiere storico della zona Nord della
città di Torino:
Pubblicato il 9 Agosto, 2012
di Anna Grieco
Cerco in Barriera di Milano quello che non trovo in centro, cerco tra palazzi e visi multicolori la mia casa.
Un susseguirsi di odori speziati e profumi mediterranei mi trascina tra vie sospette e dense di vite confinate nella normalità e nella realtà.
Botteghe con scritte in cinese, in arabo mi appaiono ad ogni angolo e mi portano in un viaggio internazionale.
Che meraviglia!
Tragitto senza valigia, senza biglietti, senza frontiere.
Sono un turista di periferia, metto gli occhiali scuri, mi appoggio sulla testa un cappello di paglia e continuo la ricerca del mio tetto.
Torino, ecco il nome della città che ha una riserva di caccia rara e unica …
Quelli come me sono partiti dalla campagna due anni fa e non sono più ritornati; hanno messo le radici nella Barriera di Milano, così mi ha riferito il mio vicino di casa.
Da sempre occupo un posto speciale nella cultura popolare in tutto il mondo e sono stato definito anche come una persona sgraziata, male agghindata e di aspetto spaventoso.
Ma non è così, indosso sempre abiti molto colorati, mi accontento anche di vestiti usati, mi abbandono nelle braccia di chi mi crea e mi lascio trasportare dove sono necessario. Qualcuno mi chiama dispositivo di allarme perché mi tocca dissuadere gli uccelli dal rovinare i campi e il raccolto.
I corvi e i passeri sono i miei accaniti predoni che appena mi vedono così conciato si mettono a ridere e continuano intrepidi il loro pranzo .
Visto che da un po’ di tempo non sopporto più la loro ilarità, mi disturbano in continuazione e mi chiamano “fantoccio imbalsamato”, ho deciso che per dignità mi trasferisco in città.
Cerco in Barriera di Milano quello che non trovo in centro, cerco tra palazzi e visi multicolori la mia casa.
Ecco lì ho trovato il mio posto, che bella posizione! Mi metto vicino a questa statua nera imponente arrivata chissà da dove, somigliante a una sfinge.
Insieme potremmo convivere, anche lei svolge il mio stesso mestiere. E’ tardi ed è buio, mi addormento sotto la protezione della scultura.
Il mattino dopo intere latte colorate riempiono la strada, suoni , fischi, gente ovunque, qualcuno mi chiama urlandomi:
Tao-tao, Espantapájaros, Epouvantail, Kakashi, Bijuka e poi sorride.
Non posso rispondere a tutti, mi comporto come l’effigie, non si muove, nessuno osa disturbarla, la osservo e decido di entrare anch’io in quella forma di osservazione e di meditazione.
Sono uno spaventapasseri cittadino felice !
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