Urban Barriera

L'area di intervento del Programma Urban Barriera di Milano è compresa tra:
corso Venezia ad ovest,
via Sempione a nord,
via Bologna ad est,
corso Novara/corso Vigevano a sud.

L'area ha una dimensione di 2,3 chilometri quadrati, e una popolazione di 53.500 abitanti circa.

L’ambito, situato nell'area nord della città di Torino e rientrante nel territorio della Circoscrizione 6, è caratterizzato da un nucleo centrale fitto e densamente abitato; da una fascia di edilizia residenziale pubblica concentrata principalmente lungo il confine orientale dell’area di intervento, tra le vie Bologna e Tollegno; da una corona di aree industriali dismesse, simbolo della passata tradizione industriale ed operaia di questa parte di città.

La storia di Barriera di Milano rappresenta infatti un capitolo molto importante dell’evoluzione della città di Torino, della sua prima industrializzazione e dei suoi operai, delle sue diverse importanti ondate immigratorie incominciate nell’ultimo scorcio del secolo XIX. Qui sorgevano la Fiat Grandi Motori, la Fiat Ferriere, il Gruppo Finanziario Tessile, la Manifattura Tabacchi e tante altre medie e piccole “boite”.

Dal punto di vista socio-demografico, il territorio è caratterizzato da un’elevata incidenza della popolazione straniera residente, proveniente per lo più dal continente africano e dai paesi nuovi membri dell’Unione europea. Si tratta di un’immigrazione stabile, con una composizione bilanciata per sesso e formata per lo più da nuclei familiari giovani con figli: insieme al quartiere Aurora, l’area presenta la più alta concentrazione di minori stranieri su tutta la città. La struttura per età della popolazione residente risulta caratterizzata, in linea con l’andamento cittadino (ma anche nazionale ed europeo) da una tendenza costante nel tempo alla senilizzazione, anche se con livelli più contenuti rispetto alla media torinese.

Da un punto di vista socio-culturale, Barriera di Milano è un quartiere caratterizzato da una forte identità, dalla presenza di un numero rilevante di associazioni no profit (circa 50) impegnate da anni nella cura della comunità locale e da un nucleo ristretto ma attivo di soggetti privati (anche del privato sociale) operanti nel settore della cultura.

Infine, questo ambito è caratterizzato da elevate potenzialità legate alla concentrazione in questa parte di città delle trasformazioni urbane del prossimo futuro, a partire dalla Variante 200 al PRG di Torino e dalle previsioni di realizzazione della seconda linea di metropolitana.