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L’Open 011 - Casa della Mobilità Giovanile e dell’Intercultura -, ostello della Città di Torino, da alcuni mesi può contare su un tetto verde, con un giardino pensile e una serra aeroponica, in cui le piante sono alimentate attraverso un sistema di nebulizzazione di H2O che utilizza l'acqua piovana: dal suo recupero si crea un sistema circolare vantaggioso, per la vita del giardino e della serra stessi che la utilizzano, e in cui si coltivano frutta e verdura per la struttura di accoglienza. A questo va aggiunto che la terrazza è diventata un punto di aggregazione per gli ospiti dell’ostello, un ambiente fresco a beneficio dell'intero isolato.
La struttura di corso Venezia è il progetto pilota con cui la Città partecipa al CWC (City Water Circles), progetto europeo finanziato nell’ambito della terza call del Programma di Cooperazione Territoriale Central Europe che ha Torino tra i suoi partner, assieme ad altre 11 città, e che ha come obbiettivo aiutare le città a riformare i sistemi delle infrastrutture idriche urbane obsolete, applicando un approccio di economia circolare dai molteplici vantaggi. Promuovendo una cultura del risparmio idrico e nuove misure di efficienza, come il riutilizzo di risorse locali quali acqua piovana e grigia per scopi pubblici, domestici e industriali, nonchè nuove modalità di recupero delle acque grigie a livello di città, si va infatti a ridurre il consumo di acqua (e di energia), alleggerendo così la pressione sulle risorse idriche sovra sfruttate delle aree urbane, con benefici quindi sia economici che ambientali.
L'investimento specifico previsto dalla Città di Torino è finalizzato all’introduzione di tecnologie NBS (Nature Based Solutions), e nella prossima fase della sperimentazione, il cui progetto esecutivo è stato oggi approvato dalla Giunta, su proposta dell'Assessora all'Innovazione e alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta, prevede un'implementazione del verde per il giardino della pioggia e per la terrazza (con piante che saranno integrate secondo le specie che meglio si adattano a posizione e clima), oltre alla realizzazione di una serra con struttura in legno, più grande ed attrezzata, per l’agricoltura aeroponica e del relativo impianto fotovoltaico con funzionamento ad isola.
La spesa complessiva per l'intervento sarà di 40 mila euro, interamente coperta dal contributo europeo CWC.
C.A.R.