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L’attuale contesto internazionale segnato dalla gravissima crisi energetica comporta, quale ricaduta locale, l’aumento esponenziale del costo delle bollette che alimenta un clima di forte preoccupazione per la tenuta economica di famiglie e imprese. Ugualmente, il cambiamento climatico causato dall’utilizzo di fonti di energia non rinnovabili, alimenta il dibattito che spinge le amministrazioni pubbliche a ridurre i consumi e ad adottare strategie di approvvigionamento di energia da fonti sostenibili.
E’ con queste premesse che il Consiglio comunale ha approvato, oggi pomeriggio, due diverse mozioni riguardanti, la prima: la sobrietà energetica per la pace, presentato dalla capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, la seconda: il Parlamento e l'Amministrazione comunale favoriscano la costituzione di comunità energetiche contro la povertà energetica, presentato dal consigliere del Partito Democratico Simone Tosto.
Il primo documento impegna Sindaco e Giunta ad attuare una serie di provvedimenti necessari per contenere i consumi energetici quali: abbassare la temperatura del riscaldamento degli edifici comunali a 18 gradi, spegnere le luci negli uffici e nelle sedi comunali dopo la chiusura, installare sensori di movimento negli spazi comuni degli edifici comunali, ridurre l’illuminazione dei monumenti cittadini, aggiornare il piano dell’illuminazione pubblica stradale in conformità alle più avanzate buone pratiche e tecnologie per il risparmio energetico.
Nella sua mozione, Ravinale chiede anche l’avvio di un confronto con i rappresentanti dei commercianti per decidere lo spegnimento delle vetrine e delle insegne dopo la chiusura dei negozi e la chiusura delle porte lato strada per evitare la dispersione del riscaldamento dei locali commerciali e invita l’Amministrazione a promuovere una campagna di informazione per sensibilizzare la cittadinanza sulla possibilità di adottare misure per la riduzione dei consumi di riscaldamento e luce nelle abitazioni private, nei locali commerciali e nei luoghi di lavoro.
La seconda mozione approvata, chiede al Sindaco e alla Giunta di sollecitare Parlamento e Governo a fare chiarezza su alcuni dettagli dell’attuale normativa riguardante le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo, in particolare: specificare se l’addebito in bolletta da parte del venditore esterno per ciascun utente finale socio della comunità riguardi l’energia prelevata dalla rete al lordo o al netto dell’energia scambiata su base oraria all’interno della comunità e se l’energia prodotta dagli impianti a servizio di una comunità dell’energia rinnovabile o di un gruppo di autoconsumatori, e riversata in rete per essere ceduta a Gestore Servizi Energetici o ad altro operatore di mercato, sia al lordo o al netto dell’energia condivisa all’interno della comunità o del gruppo.
Qualora le disposizioni sopra richiamate debbano intendersi al netto dello scambio, occorre che ciò sia esplicitato con chiarezza e definito nel testo di legge mentre, se l’interpretazione attuale fosse che i corrispettivi economici in regime di mercato libero o protetto riguardano i flussi in entrata e in uscita al lordo dello scambio, serve prevedere una modifica normativa che consideri solo i flussi energetici al netto dello scambio interno alla comunità. Tutto questo, per impedire uno scambio iniquo che prevede il pagamento a tariffe di mercato dell’energia proveniente dagli impianti della comunità e una remunerazione a favore dei soggetti costituenti la comunità a tariffe inferiori di quelle per l’energia riversata al gestore.
Il documento presentato da Tosto chiede anche di coinvolgere la Città metropolitana di Torino nel progetto di sviluppo di comunità energetiche sul territorio metropolitano e invitare soggetti interessati ad un partenariato fra pubblico e privato per accelerare l’avvio delle Comunità energetiche.
La votazione finale è stata preceduta da un corposo dibattito in Sala Rossa che ha portato l’Aula ad esprimere parere negativo all’approvazione di altri due documenti presentati dalla minoranza sul medesimo argomento.
E’ stata la consigliera della Lega Elena Maccanti ad aprire la discussione, lamentando che l’assenza del sindaco e dell’assessora Nardelli non consentono di dare un senso compiuto alla discussione. Per Maccanti si è perso troppo tempo da febbraio, quando le conseguenze dei rincari di energia elettrica e gas si potevano già prevedere, ad oggi. Alla Città non rimane che proporsi quale esempio virtuoso. Per Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) servono interventi quali la riduzione delle temperature nei locali comunali, lo spegnimento delle luci al termine del lavoro, spegnere le luci dei monumenti e aggiornare il piano dell’illuminazione stradale per completare un piano iniziato nel 2015. Ma serve anche un confronto con i commercianti per spegnere le vetrine dopo la chiusura dei negozi e sensibilizzare i cittadini al risparmio di riscaldamento e luce. Per Ravinale, la Città di Torino deve contribuire a un cambio di paradigma, implementando le comunità energetiche e ha precisato di non voler imporre nulla ai commercianti ma di voler proporre un dialogo con le associazioni di categoria, invitando infine ad approfondire i temi dei trasporti e delle luci ornamentali. Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ritiene che la situazione sia in peggioramento e per questo sia necessario costituire commissione interistituzionale che coinvolga le partecipate del Comune, Iren e Gtt, per confrontarsi sui possibili interventi da attuare in città. A Iren si potrebbe proporre di abbassare le tariffe a chi consuma meno, a Gtt di aumentare le corse per diminuire il traffico privato.
Il consigliere Simone Tosto (PD) ha ricordato che l’idea di un’iniziativa pro comunità energetiche parte dalla difficile situazione nazionale e internazionale. Una comunità che attinga alle fonti rinnovabili porterebbe benefici ambientali, economici e sociali - ha evidenziato - e per questo la nostra mozione chiede alla Giunta di rivolgersi al Parlamento per l’individuazione di aree utili allo scopo. Secondo Claudio Cerrato (PD) le mozioni Maccanti e Abbruzzese non sono condivisibili mentre la mozione Ravinale va nella giusta direzione. Della mozione sulle comunità energetiche sottoscritta ha aggiunto di attendere l’evoluzione dell’iter parlamentare, in particolare sul valore di scambio dell’energia oggi insostenibile. La consigliera Anna Maria Borasi (PD) ha evidenziato il cambio culturale connesso al concetto di comunità energetica dove i cittadini diventano soggetti attivi di autoproduzione e autoconsumo energetico. Ha evidenziato come il Comune possa farsi promotore di aree della città inutilizzate utili alla posa di pannelli fotovoltaici.
La consigliera Caterina Greco (PD) ha sottolineato i dati impietosi dell’ultima variazione di bilancio, con aumenti di 45 milioni legati all’energia e di 27 milioni per l’illuminazione pubblica, a fronti di aiuti per soli 11,6 milioni dallo Stato. Ha quindi sollecitato interventi urgenti nelle scuole. Il tema della transizione energetica, su cui si potrebbe istituire una commissione speciale, è legato a quello delle comunità energetiche - ha dichiarato Simone Fissolo (Moderati) - e per questo ha annunciato la presentazione di un emendamento da parte del gruppo dei Moderati per ragionare su dove produrre energia sostenibile a Torino, ad esempio nell’area della discarica di Basse di Stura. Ha anche affermato la necessità di mantenere illuminata la città, in particolare le periferie, per garantire sicurezza. Il Comune di Torino, che chiede sacrifici alla cittadinanza e vorrebbe spegnere ponti e simboli della città, continua però ipocritamente a consumare energia per le Luci d’Artista - ha denunciato Enzo Liardo (Fratelli d’Italia).
Ivana Garione (Moderati) ha sottolineato che non bisogna penalizzare i cittadini in una situazione già difficile. Occorre una campagna di informazione di formazione su temi quali le comunità energetiche e la lotta agli sprechi. Lorenza Patriarca (PD) evidenzia come i costi energetici per il Comune siano gravosi per edifici comunali, scuole e impianti sportivi e ritiene significativa l’iniziativa di Città Metropolitana in ambito scolastico, iniziativa utile per il risparmio e per il valore educativo. Per una città a vocazione turistica considera sbagliato spegnere Luci d’artista. Secondo Silvio Viale (Lista Civica per Torino) gli ordini del giorno di Maccanti, Abbruzzese e Ravinale sono inconsistenti, riassumibili in un generico invito al risparmio energetico mentre si esprime favorevolmente sull’ordine del giorno relativo alle comunità energetiche perché rappresenta una proposta sulla quale ragionare.
Il dibattito in Aula si è concluso con l’intervento dell’assessora Chiara Foglietta, che ha ribadito come in una situazione non semplice l’Amministrazione si stia comunque adoperando per intervenire nel migliore modo possibile. Posticipando al 29 ottobre l’inizio di esercizio degli impianti di riscaldamento, mantenendo la prevista riduzione di un grado (a 19°) la temperatura nelle scuole materne, negli asili e nelle RSA, di due gradi in tutti gli altri edifici. Riservandosi la possibilità di ulteriori slittamenti dell’inizio dell’esercizio se le temperature in città continueranno ad essere quelle di questi giorni, sopra la media stagionale. Sul tema dell’illuminazione pubblica ha ricordato le centomila fonti illuminanti in città (uno ogni nove abitanti), di cui 59600 a led che permettono un risparmio di trenta gigawattora l’anno ed un risparmio di emissione di CO2 pari a dieci tonnellate l’anno. In considerazione della necessità di contenere i costi, compatibilmente con le risorse messe a Bilancio, maggiore sarà l’efficientamento, maggiore sarà il risparmio.
(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale