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Una targa sullo stabile accanto alla Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida, all’angolo tra le vie Pianezza e Foglizzo, da questa mattina ricorda la sosta della Sindone, presso la Cappella Ducale, nell’area conosciuta come il “Castello di Lucento”, avvenuta nel 1578, per volontà del duca Emanuele Filiberto, durante il trasferimento da Chambery a Torino, voluto dal cardinale Borromeo.
“In una mattinata abbiamo ripercorso gran parte della storia straordinaria del quartiere Lucento, ponendo un indelebile segno nel luogo dove per alcuni giorni sostò la Sacra Sindone”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Comunale e della commissione Toponomastica, Maria Grazia Grippo, evidenziando come “l’attribuire nomi e iscrizioni a delle identità geografiche sia la risposta alla necessità di tramandare un patrimonio di scelte che hanno determinato i destini di un popolo, di tenere sempre vivi i sentimenti collettivi e il senso dell’esistenza di una comunità”.
Grippo ha quindi ringraziato l’associazione ChaTo, promotrice dell’iniziativa, per aver saputo costruire una narrazione toponomastica, “un lungo racconto che unisce il castello di Lucento, la chiesa di San Lorenzo e la casa del fotografo Secondo Pia, primo fotografo della Sindone”. Luoghi e narrazioni, ha evidenziato la presidente, che appartengono anche ai “cugini” francesi di Chambery verso i quali ha rinnovato sentimenti di amicizia.
Dopo la rievocazione storica dell’evento, da parte di Giorgio Sacchi, volontario del Centro documentazione della Circoscrizione 5 e di Franca Giusti, presidente dell’associazione Chato OdV, è intervenuta proprio la vicesindaca di Chambery, Aurelie Le Meur che ha ricordato il legame storico tra la città della Savoia e il capoluogo piemontese al quale appartiene anche la Sindone, accolta per 125 anni a Chambery, e scampata ad un devastante incendio il 4 dicembre 1532.
“Il legame privilegiato, ha evidenziato, permette ai nostri comuni di lavorare per intensificare gli scambi, progetti di creazione artistica, scambi scolastici, accordi tra università azioni congiunte di comunicazione e promozione dei territori”.
Il presidente della Circoscrizione 5, Enrico Criscimanno, ringraziando i promotori dell’iniziativa, si è soffermato sul valore storico del complesso del Castello, riferimento per i cittadini della zona ma con la possibilità di diventare attrazione internazionale.
Sempre in mattinata, nella stessa zona, l’Amministrazione comunale ha intitolato all’artista torinese Luigi Nervo, scomparso nel 2006, il giardino prospicente la sua opera più nota: ‘1706’, installazione monumentale inaugurata a Lucento nel 2006 trecento anni dopo la Battaglia di Torino.
Maria Grazia Grippo ha evidenziato il legame con ‘Margherita di Savoia’, la scuola di Lucento dove fu allievo e poi insegnante: “Chi lo conobbe ricorda che stregava gli studenti incantati dalla capacità di rendere visibile l’immaginazione e far parlare la materia trasformando oggetti d’uso comune in opere d’arte”. Il suo senso di appartenenza a Lucento è stato invece rappresentato nell’intervento d el presidente della Circoscrizione mentre Maurizio Biasin del Centro documentazione storica circoscrizionale ha ricordato il volume dedicato all’artista a disposizione degli interessati.
Antonio Vitale, il promotore dell’intitolazione, ha ricordato le capacità manuali dell’artista che sapeva trasformare materiali poveri in oggetti artistici come dimostra l’installazione in piazzetta Mollino attigua al teatro Regio. Intitolata ‘Vento solare’ fa parte delle ‘luci d’artista’ dal 2004; è una grande sagoma solare realizzata con lo stile fiabesco di certe stampe popolari.
F.D'A. - R.T. - Ufficio stampa Consiglio Comunale