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L’assessore ai servizi demografici, Francesco Tresso, ha oggi risposto a una richiesta di comunicazioni in aula avanzata dai consiglieri Giuseppe Catizone e Pierlucio Firrao, relativamente all’apertura delle sedi anagrafiche nella giornata del 25 settembre, data delle elezioni politiche. Secondo i due consiglieri di opposizione, le aperture programmate avrebbero penalizzato la zona nord della città nel potersi procurare o rinnovare le tessere elettorali.
Tresso ha affermato che, nell’impossibilità di aprire tutte le sedi a causa della scarsità di personale, si è scelto di ottimizzare aprendo, oltre alla sede centrale di via della Consolata quelle di corso Racconigi, corso Corsica, via Stradella e via Guido Reni. Una scelta ragionata, ha sottolineato, ringraziando il personale per l’impegno. In due giorni, ha aggiunto l’assessore, sono stati emessi 15000 certificati elettorali, 5000 solo domenica 25.9, con code che non superavano la mezz’ora di attesa.
Catizone (Lega) ha riportato di avere ricevuto molte lamentele, soprattutto da persone anziane, ribadendo come le periferie settentrionali della città siano state penalizzate in termini di servizio offerto. Catizone ha poi suggerito di attrezzarsi in futuro per poter duplicare le schede elettorali anche presso le sedi di seggio. Critico anche Liardo (Fd’I), sostenendo che le code sono state in realtà ben più lunghe e stigmatizzando il fatto che non vi sia stata, rispetto all’Anagrafe, alcuna inversione di tendenza rispetto alla precedente amministrazione. Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato che, a un anno dall’insediamento della nuova amministrazione, il servizio continui ad essere inadeguato nonostante la promessa di risolvere il problema dell’Anagrafe in sei mesi.
Cerrato (PD) ha evidenziato come il servizio sia comunque stato garantito, auspicando per il futuro una sua maggiore capillarità sul territorio, magari con emissione di certificati validi per la singola votazione, tramite procedura Spid. Crema (PD) ha escluso che la zona nord sia stata penalizzata per calcolo, ritenendo che in futuro il problema vada affrontato, nel limite delle risorse possibili ed evocando il servizio offerto nel 2016-18 (quando il Comune aveva 3000 dipendenti in più) per stampare un certificato elettorale provvisorio nei seggi. Da parte sua Damilano, capogruppo di Torino Bellissima, ha fatto osservare come non sia stato risolto il problema dell’Anagrafe, nonostante quanto promesso, invitando a garantire quello che è un servizio fondamentale, eventualmente ispirandosi a provvedimenti assunti in altre città.
Nella sua replica, l’assessore Tresso ha ribadito l’impegno della Città e dei 2000 suoi dipendenti a vario titolo impegnati nel servizio elettorale, ricordando anche come, nell’ambito dello sforzo per favorire il voto, fossero stati allestiti anche due seggi mobili per garantire il voto a domicilio a elettori impossibilitati ad uscire di casa.
(C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale)