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La mozione di accorpamento degli emendamenti alla delibera sulle linee programmatiche del mandato 2021-2026 è stata approvata con 24 voti favorevoli (14 i voti contrari). La votazione è stata anticipata da un dibattito in Sala Rossa. Qui di seguito riportiamo una sintesi degli interventi; con un successivo comunicato sarà dato conto dell’esito della votazione sulla delibera.
Per Valentina Sganga (M5S) l’accorpamento degli emendamenti di merito è una scelta grave, fuori luogo: si sarebbe dovuto discutere dei contenuti delle linee programmatiche per ascoltare le proposte di tutti i consiglieri e le consigliere e per rispondere alla crisi della rappresentanza politica.
L’accorpamento degli emendamenti di merito è una vicenda molto triste, secondo Elena Maccanti (Lega Nord), soprattutto da parte di chi si è proclamato il sindaco di tutti. Siamo stupiti, delusi e fortemente preoccupati – ha detto – per la mancanza di confronto con le minoranze, che rappresentano moltissimi elettori ed elettrici e hanno il diritto di essere ascoltati e rappresentati.
Ha definito sorprendente l'atteggiamento della maggioranza il consigliere Enzo Liardo (FdI) ricordando l’abitudine al confronto da parte del sindaco Lo Russo nel passato mandato amministrativo. Ha ricordato che nella scorsa tornata gli emendamenti alle linee programmatiche furono discussi e votati, e trenta di essi recepiti. Liardo ha proposto alla giunta un lotto “Vanchiglia- Centro città” per la linea due della metropolitana.
Come gruppo abbiamo provato a definire negli emendamenti alcuni impegni concreti vista la disponibilità dal sindaco ai progetti delle minoranze ha argomentato Andrea Russi (M5S). Si è detto rammaricato di non averli potuti discutere in Aula con l’accusa ingiusta di ostruzionismo così come era avvenuto nella passata mandatura quando ne vennero approvati venticinque sia di maggioranza che di opposizione. Russi ha infine definito inspiegabile l'atteggiamento della maggioranza.
Secondo Giuseppe Catizone (Lega Nord) il confronto e la concertazione è mancata nel momento più importante con la mozione di accorpamento degli emendamenti sulle linee di indirizzo. Catizone ha evidenziato i propri emendamenti sulle periferie: creare aree pedonali e agevolare le giovani coppie a vivere nei quartieri periferici; tali emendamenti si trasformeranno in mozioni.
Il consigliere Giovanni Crosetto (FdI) ha espresso dissenso verso la mozione di accorpamento degli emendamenti. Nella forma, in quanto la minoranza non ha avuto un confronto con la Giunta, e nella sostanza dove la minoranza che ha un ruolo di indirizzo e controllo non è stata considerata come parte del Consiglio comunale. Il consigliere ha chiesto il vero motivo del respingimento.
Domenico Garcea (Forza Italia) considera l’accorpamento degli emendamenti da codardi da parte di chi cercava dialogo con l’opposizione e verso una minoranza che ha proposto emendamenti di merito come i sette di Forza Italia su temi come ex zoo, presidi fissi, metro 2 e ambiente. L’intenzione era quella di fare qualcosa di buono per i cittadini.
Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) ha espresso perplessità per un sindaco che da un lato chiede collaborazione alle minoranze ma poi le ignora. Minoranze che rappresentano una parte rilevante di cittadini e che conoscono, come il sindaco, i problemi della città e hanno proposto emendamenti su viabilità, commercio di prossimità o edifici dismessi.
Tea Castiglione (M5S) confessa di ritrovarsi almeno un po’ nel programma del Sindaco, per argomentazioni in merito a problematiche e criticità della Città che già la Giunta precedente aveva iniziato a cercare di risolvere. La manovra di bocciare tutti gli emendamenti proposti dal nostro gruppo, affatto ostruzionistici, semmai integrazione a quel programma, è stata tutt’altro che gradita. Una prima e ultima volta, si augura la consigliera, che le proposte presentate vengono cassate senza discussione di merito.
Nadia Conticelli (PD) ribadisce che le linee guida sono già state presentate e discusse punto per punto durante la precedente seduta di Consiglio. Senza la minoranza, che ha rinunciato a quattro ore di possibile dibattito, perdendo l’occasione di entrare nel merito di ogni singola azione politica. Ha concluso garantendo la disponibilità della maggioranza ad affrontare ogni argomento, partendo dalle linee che sono il frutto di un lungo percorso partecipato con la città e le forze della coalizione; una visione complessiva che dovrà essere declinata in politiche attive e azioni concrete.
L’opposizione, ha dichiarato Lorenza Patriarca (Pd), conta su persone di esperienza e dovrebbe sapere che per legge, con la candidatura del sindaco si presentano le sue linee programmatiche, documento pubblico che è il contratto con gli elettori. Programma che è frutto della sintesi tra le diverse sensibilità della maggioranza. Lo spazio per discutere ci sarebbe stato se l’opposizione lo avesse voluto, invece ha presentato 138 emendamenti per stravolgere un programma scelto dagli elettori.
Respingere linee di principio contrarie al proprio programma – ha detto Tiziana Ciampolini (Torino Domani) - è un diritto della maggioranza. Si troveranno accordi in altre sedi, laddove questo sarà possibile.
Ufficio stampa Consiglio comunale