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Il Consiglio comunale ha approvato oggi, con 23 voti favorevoli e 6 astenuti, un ordine del giorno presentato da Eleonora Artesio (Torino in Comune – La Sinistra) sulla necessità di sostenere e salvaguardate il settore automotive, particolarmente colpito dalla recessione (e nell’ultimo anno, anche dalle conseguenze della pandemia). Artesio ha anche sostenuto la necessità di svolgere una sessione di Consiglio comunale aperto sul tema. La proposta sarà esaminata nei prossimi giorni dalla Conferenza dei capigruppo.
Il documento votato oggi, definito da Eleonora Artesio come datato (risale al febbraio 2020) ma attuale, anche in considerazione del nuovo scenario emerso dalla fusione FCA-PSA che ha dato vita al nuovo polo automobilistico Stellantis. Le prospettive legate alle innovazioni tecnologiche, le preoccupazioni relative alla tenuta occupazionale degli stabilimenti ubicati dell’area torinese e le responsabilità del Comune sono stati alcuni degli argomenti toccati dalla consigliera nel corso del suo intervento. Il documento indica come l’amministrazione comunale debba muoversi nei confronti del governo nazionale affinché “la politica industriale italiana del settore trovi interlocuzione nel contesto europeo”, l’accesso al credito garantito dallo Stato comporti valore per la produzione in Italia” e ricerca su modelli ecocompatibili, con relativa riconversione. Infine, il documento chiede un impegno nei confronti dell’esecutivo nazionale affinché vengano concertati sostegni alla liquidità, sia da parte industriale, con il congelamento dei dividendi per il periodo coperto dal prestito a garanzia statale, sia con agevolazioni ai singoli per l’acquisto di veicoli ecocompatibili.
Stefano Lo Russo (Partito Democratico) ha brevemente presentato il documento del quale è primo firmatario, poi respinto con 19 voti contrari del M5S e 16 favorevoli, così come l’ordine del giorno presentato da Osvaldo Napoli (Cambiamo!). Lo Russo, deplorando un insufficiente impegno da parte del Comune e segnalando la centralità di ricerca e innovazione sulla mobilità elettrica, ha ricapitolato alcuni assi fondamentali sui quali la Città dovrebbe a suo avviso impegnarsi per ribadire al governo l’urgenza di un suo intervento per recuperare l’operatività del settore automotive, con attuazione di piani di incentivi e inioziative di raccordo con le istituzioni europee.
Per quanto riguarda Forza Italia, sia Federica Scanderebech che Raffaele Petrarulo si sono espressi in favore dell’organizzazione di un Consiglio aperto sul tema del comparto automotive. Quest’ultimo ha caratterizzato una fase storica della nostra città e del Piemonte (arrivato in passato a rappresentare il 38% della filiera dell’auto nazionale) che ancora oggi, hanno sottolineato, può essere fondamentale per la ripresa economica dell’area torinese, in un’ottica di rinnovamento tecnologico.
Deluso si è detto Francesco Tresso da un Paese che ha rinunciato a definire e sostenere una politica industriale chiara. E, per il capogruppo Lista Civica per Torino, la nostra città ha sperperato la sua tradizione. Se si vuole mantenere un profilo industriale importante, la prima scelta dev’essere di vocazione. Serve investire sull’eccellenza e la politica deve dare un segnale in chiave di rilancio, favorendo programmi di sviluppo e investendo sulle competenze. Magari attraverso partenariato pubblico privato che guardano alle altre esperienze europee che hanno funzionato.
Per Aldo Curatella è la politica la grande assente nella città che ospita, da sempre, uno dei più grandi player mondiali in materia di automotive. Il consigliere di Azione è convinto che vada cambiato il paradigma, passando dall’automotive alla mobilità espressa in tutte le sue sfaccettature. Puntando, ad esempio, su energie rinnovabili e recupero dei materiali. Necessario, infine, un Consiglio aperto per confrontarsi con il territorio.
(C.R. - M.L. - Ufficio stampa del Consiglio comunale)