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A seguito di un esposto presentato da alcuni cittadini, con il quale veniva segnalata la presenza numerosi di avventori all'interno di un esercizio commerciale sito in via Romagnano durante il periodo di "zona rossa", gli agenti del Comando Sezione 4, San Donato – Campidoglio – Parella, hanno effettuato un sopralluogo per verificare la veridicità di quanto indicato.
Durante l’ispezione, oltre alla presenza di slot machine non autorizzate, i ‘civich’ hanno riscontrato la presenza di una banconista minorenne priva di regolare contratto di lavoro e di qualsiasi altro atto che ne giustificasse la presenza all’interno del locale.
Alcune irregolarità riscontrate sulla persona indicata in ‘SCIA’, come preposta alla somministrazione, hanno fatto scattare un'attività di indagine sui titolari del bar, due egiziani intestatari di altrettante società per la somministrazione di alimenti e bevande.
Dalle verifiche effettuate, si è appurato che i due uomini avrebbero fittiziamente dato in gestione ad altre persone alcuni bar della zona compresa tra San Donato/Parella e Madonna di Campagna, ma in realtà continuavano a gestirli percependo affitti in contanti, senza peraltro redigere alcuna documentazione o fatturazione dell'avvenuto incasso. Dalle indagini svolte sulle due Società, a seguito della raccolta di sommarie informazioni delle persone coinvolte, è emerso che nei documenti inviati agli uffici preposti per l'autorizzazione di inizio attività sarebbero stati indicati nominativi di persone che, in alcuni casi, erano all'oscuro di tutto, mentre altri, in cambio di denaro, prestavano il loro nome per la compilazione dei documenti, ma di fatto non svolgevano il ruolo in essi indicato.
Nello specifico, oltre al bar dal quale è partita l’indagine, si tratta di altri tre esercizi commerciali ubicati in via Sobrero, via Giachino e via Borsi.
I titolari delle due società sono stati denunciati ai sensi dell’art. 483 e 110 del Codice Penale, per ‘Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico’ e, contestualmente, sono state inviate le segnalazioni all’Ispettorato del Lavoro, al nucleo Grandi Evasori della Guardia di Finanza e agli uffici Comunali, per i provvedimenti di competenza.
Inoltre, sono stati contestati verbali amministrativi per violazione dell’ art. 5 comma 3 e 21 L.R.38/06, ‘non aggiornamento dei requisiti’, art. 5 comma 1 L.R.9/16 ‘collocazione di videogiochi ove proibito’, art. 6 D.lvo 193 del 6/11/07 ‘mancanza HACCP’, art. 2 comma 4 e 18 regolamento COSAP ‘omessa voltura’, art. 2 comma 1 D.lvo 33/20 e art 4 comma 1 DPCM 3/20 ‘mancata indicazione presenza utenti all'interno’.
mc