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Licenziato la scorsa settimana dalla Commissione consiliare speciale ‘Decentramento’, il testo con le modifiche al Regolamento comunale in materia (numero 374) è stato approvato oggi pomeriggio dalla Sala Rossa. Ventisette i voti favorevoli, tre i contrari e sette astenuti.
Dopo l'approvazione delle modifiche allo Statuto della Città sulla materia approvate lo scorso 12 ottobre è ora definita la riforma del Decentramento comunale. Il nuovo articolo due del Regolamento ripartisce il territorio comunale in otto Circoscrizioni e non in cinque, come previsto dalla precedente riforma del Decentramento del 2015/2016. Al proposito, la delibera approvata oggi in Aula ritiene necessaria in prospettiva una revisione degli attuali confini delle Circoscrizioni, basata su principi il più possibile oggettivi e misurabili. Un obiettivo che dovrebbe impegnare il prossimo Consiglio Comunale sin dall'inizio del mandato, con un'estensione temporale di proposta di ridefinizione dei confini che non vada oltre la metà del mandato stesso e ponga come base lo schema di revisione del Piano regolatore generale.
Una modifica significativa dell'articolo 29 bis riconosce come strumento statutario di partecipazione le Consulte di Quartiere - in luogo delle Commissioni di quartiere che sono state eliminate - allo scopo di assicurare una più larga partecipazione nella condivisione di problematiche di interesse pubblico locale. Nasce il Regolamento delle Consulte di quartiere nella forma di testo allegato al Regolamento del Decentramento ed è formato da quattro titoli e dodici articoli.
Il comma tre dell'articolo 26 (attribuzioni) prevede una nuova funzione tra le competenze del Presidente della Circoscrizione: il Presidente ha ora facoltà di delegare la partecipazione e il coordinamento delle nascenti Consulte di Quartiere a una o più persone, scelte tra i Coordinatori componenti la Giunta circoscrizionale.
All'articolo 45 è inserito il comma cinque riguardo gli Ordini del Giorno approvati con una maggioranza di 2/3 dei consiglieri circoscrizionali: il Consiglio di Circoscrizione potrà presentarli all'Amministrazione per discuterli in Commissione comunale entro novanta giorni, alla presenza degli assessori competenti.
La riformulazione dell’articolo 51 (commi uno bis e due) prevede che le entrate connesse a proventi derivanti da impianti sportivi, assegnazioni locali, tariffe e canoni per le concessioni (suolo pubblico, passi carrai, dehors stagionali, orti urbani) siano inserite in appositi capitoli del bilancio circoscrizionale affinché in sede di assestamento una parte non inferiore al cinquanta per cento, delle maggiori entrate introitate nell’esercizio precedente rispetto alle previsioni, sia destinato al finanziamento di maggiori spese.
La riforma comprende infine un allegato con il dettaglio delle competenze in vari settori (sociale, scolastico, sport, biblioteche decentrate, lavori pubblici, cultura, commercio, ambiente, viabilità e mobilità, gioventù, pianificazione territoriale, lavoro). Come ha evidenziato in Aula la presidente della Commissione, Maura Paoli, in alcuni casi le deleghe sono state rafforzate, in certe materie sono state dettagliate in modo più preciso, in altri casi sono state centralizzate per rafforzare gli strumenti di collaborazione.
Prima del voto un dibattito esteso tra i consiglieri ha rivisitato i contenuti della riforma.
La presidente della Commissione, Maura Paoli (M5S), ha illustrato le caratteristiche principali della riforma al termine di un anno e mezzo di lavori.
Abbiamo mediato con tutti i soggetti giungendo a una modifica del Regolamento, delle competenze e all’introduzione delle Consulte di quartiere in luogo delle Commissioni di quartiere. Non è certo una riforma perfetta - ha commentato - ma è stato raggiunto un obiettivo di rilievo.
Il vicepresidente della Commissione Francesco Tresso (Lista civica per Torino) ha espresso soddisfazione per un lavoro impegnativo e serio svolto in collaborazione con Commissari e presidenti di Circoscrizione. I ruoli delle Circoscrizioni ora sono maggiormente definiti ma dovranno seguire atti conseguenti da parte della Città, senza dimenticare i problemi di mancanza di personale e di risorse. La politica punti sul decentramento, ha aggiunto: occorre investire, non è questa l’occasione per attuare risparmi.
La consigliera Chiara Foglietta (Pd) ha ringraziato tutti coloro che hanno operato giungendo a un buon risultato dopo un lavoro frutto di mediazioni. Rilevo una carenza strutturale di personale nelle sedi decentrate - ha precisato - e mi auguro che la Giunta abbia un ripensamento nelle scelte applicate. E ricordo che gli accorpamenti tra sedi circoscrizionali non avrebbe ridotti i costi a carico della Città.
Il consigliere Antonio Fornari (M5S) ha espresso netta contrarietà alla riforma. Prevedo futuri periodi molto difficili e invece la Città aumenta i costi a proprio carico di due/tre milioni l’anno votando un Regolamento con otto circoscrizioni senza ridurle come prevedeva la passata riforma. Prevedo ripercussioni negative sui servizi ai cittadini che la Città non sarà più in grado di fornire.
La consigliera Serena Imbesi (M5S) ha rilevato come le risorse per applicare un Regolamento con queste caratteristiche oggi non siano disponibili: se è soltanto un obiettivo al quale tendere occorre dirlo in modo chiaro. Molte cose della riforma sono condivisibili e rendo merito alla Commissione per i lavori svolti, ma il testo oggi si discosta dalla realtà difficile dei nostri giorni.
La consigliera Monica Amore (M5S) ricorda che le Circoscrizioni sono il cuore del territorio e quindi la rappresentanza politica deve essere presente. I servizi decentrati devono essere potenziati, ma non si deve fare populismo.
Eleonora Artesio (Torino in Comune-La Sinistra) ha ricordato una mozione presentata a metà mandato che ha dato impulso alla commissione Decentramento e a questa discussione sul Regolamento. Il principio di riferimento di quell'atto era la sussidiarietà che porta a una modalità di governo verso la prossimità. I livelli di governo devono operare nel rispetto dei bisogni del territorio e definire le competenze tra Comune e Circoscrizioni. Il lavoro della Commissione ha cercato di complementare la gestione dei servizi di base, così come previsto dalla Legge. La delibera va proprio verso un'ottica di prossimità, con una partecipazione cittadina più sostanziale.
Federico Mensio (M5S): La mia partecipazione ai lavori della commissione Decentramento si è fondata su due temi: le aree verdi (e la loro gestione) e il numero di Circoscrizioni. La gestione del verde (controllo e parte dell'operatività) deve essere mantenuta dalle Circoscrizioni. Sul numero delle sedi si deve ragionare nel rapporto quantità/qualità dei servizi e non si devono fare tagli sul personale ma centrare l'attenzione sull'efficienza/efficacia. La divisione delle Circoscrizioni non è un banale accorpamento perchè permangono tra loro differenze sociali, politiche e culturali.
Il consigliere Enzo Napolitano (M5S) non crede che il numero elevato delle Circoscrizioni mantenuto dalla riforma sia un sinonimo di maggiore partecipazione dei cittadini. Il rischio è che non si riesca più a fornire servizi adeguati nel prossimo mandato e si dovrebbe valutare un numero minore di sedi circoscrizionali ma in grado di essere più efficienti.
La vicepresidente del Consiglio, Viviana Ferrero (M5S), si è detta soddisfatta soltanto in parte per il lavoro svolto: occorrerà un secondo momento per verificare la tenuta dei costi a carico della Città e una definizione analitica maggiore dei confini. Mi asterrò e mi spiace che ci si divida sul voto del provvedimento.
Fabio Versaci (M5S): Nel cambiare assetti istituzionali di un ente occorre procedere coi piedi di piombo. Nello scorso mandato erano state effettuate scelte maldestre e quest'anno ci siamo ritrovati a dover cambiare regole che non avevano funzionato. Abbiamo scelto la strada di un confronto aperto, e di non decidere nell'ambito della sola maggioranza. La diminuzione dei costi non è di per sé un metro di giudizio in assoluto, è fondamentale evitare errore irreparabili.
Raffaele Petrarulo (Sicurezza e Legalità): Il numero delle Circoscrizioni non è di per sé importante, lo è il fatto che possano assolvere i loro compiti primari. Un'istituzione che esiste deve svolgere le sue funzioni, senza sovrapposizioni, e deve disporre di adeguate risorse. Il problema non è quanto costino le Circoscrizioni o il loro numero ma in che misura esse migliorano i servizi offerti ai cittadini. Occorre uniformare le regole di funzionamento degli organi circoscrizionali.
Il dibattito si è concluso con la replica di Maura Paoli (M5S): Ringrazio consigliere e consiglieri per il dibattito e le proposte. Purtroppo, forse non tutti hanno percepito la logica del lavoro svolto. Abbiamo analizzato il ruolo delle Circoscrizioni, seguendo i principi di sussidiarietà verticale, consapevoli dei problemi dell’ente. Abbiamo voluto dare un indirizzo, una direzione da seguire, nonostante il periodo difficile. Anzi, proprio in questo momento, la politica deve essere il più vicino possibile alla cittadinanza. Gli accorpamenti non hanno portato a risparmi su strutture e personale, ma anzi ci sono state complicazioni a livello organizzativo. Abbiamo anche registrato preoccupazioni per ulteriori accorpamenti, che avrebbero allontanato ancora di più cittadine e cittadini dalla politica. Le Circoscrizioni hanno un importante valore democratico e vogliamo che funzionino
Ufficio stampa Consiglio comunale