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Dopo un lungo dibattito riguardante tre atti di indirizzo inerenti la situazione del teatro Regio di Torino, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato dal gruppo di maggioranza (primo firmatario il presidente della Commissione Cultura, Massimo Giovara) con diciotto voti favorevoli e quattro astenuti.
L’ordine del giorno approvato impegna la Sindaca e la Giunta a farsi portavoce presso il Governo, il Parlamento e la Regione Piemonte affinché questa fase del più importante teatro cittadino e regionale diventi occasione di rilancio, attuando efficaci interlocuzioni con il futuro Commissario nominato dal Ministero dei Beni Culturali.
Il documento chiede si tenga conto della road map, implementata dal Consiglio Comunale e dalla Fondazione lirica stessa attraverso il piano industriale (elaborato dal dottor Guerzoni su commissione delle Fondazioni bancarie socie del teatro), al fine di:
raggiungere la Forma Organizzativa Speciale e la permanente messa in sicurezza tanto degli equilibri di bilancio della Fondazione quanto dei livelli occupazionali;
avviare l'iter di impiego delle risorse, investendo gli 8,5 milioni di euro stanziati a suo tempo dal ministro Bonisoli per modernizzare la struttura;
nella elaborazione della nuova pianta organica, intraprendere tutte le misure e azioni necessarie per tutelare le norme contrattuali, i livelli salariali e i livelli occupazionali;
intraprendere qualunque azione utile per impedire il declassamento dell’Ente.
Il Consiglio comunale ha invece respinto i due atti di indirizzo presentati dalle consigliere di opposizione Chiara Foglietta (Pd) e Eleonora Artesio (Torino in Comune) che invitavano l’amministrazione comunale a evitare il commissariamento del Regio.
Qui di seguito dettagliamo una sintesi degli interventi, conclusi con la dichiarazione della sindaca Chiara Appendino:
Eleonora Artesio (Torino in Comune - La sinistra): La mia mozione, come l’atto della consigliera Foglietta, chiede di sospendere il Commissariamento annunciato in Consiglio comunale dalla sindaca. È un atto inopportuno per la Città, per molti motivi, ma evidenzio che si tratta di una scelta politica di questa amministrazione. I richiami alla legge 367/96 non giustificano l’obbligatorietà della decisione, ma si tratta di una valutazione di Appendino nei confronti del Consiglio di indirizzo dell’ente lirico.
Chiara Foglietta (Pd): Si è detto molto, forse troppo sul Regio in questo periodo. Sposo le parole di Artesio sulla volontà di sospendere la procedura di commissariamento come evidenzio nel provvedimento presentato. Si creino invece le condizioni finanziarie per evitarlo, senza buttare il lavoro di questi anni. Servirebbe una ‘call pubblica’ per ripristinare la situazione finanziaria, tutelare i lavoratori, e non procedere verso un declassamento dell’ente lirico torinese.
Massimo Giovara (M5S): Oggi ci sono troppi esperti di commissariamento, anche perchè questo non è il primo, visto la recente decisione per l’ente lirico veronese. La sindaca Appendino si è dimostrata responsabile e i fattori della scelta sono noti; un debito strutturale, molto più alto del previsto, con l’amministrazione comunale che in questi anni ha sempre sovvenzionato il teatro. Quanto occorre fare è spiegato nell’ordine del giorno che presento oggi e che mi auguro sia approvato dal Consiglio comunale.
Fabio Versaci (M5S): Sono colpito e stupito dal dibattito di oggi. Penso siano deboli gli atti presentati da Artesio e Foglietta; non è vero che il commissariamento significhi procedere ai licenziamenti e vista la situazione dei conti dell’ente occorrono invece scelte concrete e non una semplice dialettica politica. E per questi motivi voterò il provvedimento presentato dal consigliere Giovara.
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Marina Pollicino (gruppo di minoranza - Con.Ci): sentire la parola Commissariamento ha un sapore amaro, ed è come gettare la spugna. La sindaca parla di una scelta doverosa e necessaria, ma si potrebbero fare altre scelte invece che procedere in questo modo. Voterò a favore gli atti presentati da Artesio e Foglietta.
Lorenza Patriarca (PD): Abbiamo ascoltato le Rsu dei lavoratori e abbiamo partecipato alle manifestazioni di protesta in piazza dopo la scelta della sindaca di commissariare il Regio; abbiamo raccolto parecchie informazioni e testimonianze che ci hanno fatto comprendere che il commissariamento è una scelta politica, pericolosa e non necessaria. Non possiamo permetterci una macchia, peraltro ingiustificata, nella reputazione internazionale del Regio.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): Il commissariamento è un atto politico forte, che riguarda tutta la città. Per rilanciare Torino, dobbiamo puntare anche sul Teatro Regio e non declassarlo. La situazione dei conti non era virtuosa, ma il teatro ha un’immagine internazionale che dobbiamo preservare. Serve coraggio, sindaca, nel chiamare a raccolta anche le realtà private affinché investano sul Regio.
Raffaele Petrarulo (Lista civica Sicurezza e Legalità): Occorre inquadrare le mozioni nel contesto e tutelare i lavoratori. La sindaca deve chiedere a soci fondatori e partner la disponibilità a impegnarsi per iscritto a ripianare il disavanzo e garantire così la prosecuzione delle attività del Teatro Regio.
Stefano Lorusso (PD): Suggeriamo alla sindaca di fermarsi in tempo prima di compiere un altro clamoroso errore e di non farsi tirare per la giacca da personaggi di modesto valore, come è avvenuto in questi anni. Il 24 aprile 2018, nonostante la contrarietà dei consiglieri di indirizzo del Regio, la sindaca Appendino aveva imposto il “suo” sovrintendente Graziosi, che aveva poi elaborato un piano di sviluppo da molti giudicato irrealistico, come poi si è dimostrato. Bisogna fermare la procedura di commissariamento e convocare subito un Tavolo nazionale con il ministro Franceschini.
Osvaldo Napoli (Forza Italia): Con due milioni e mezzo di euro di perdite ogni anno, debiti per 20/30 milioni e la mancanza di liquidità, cosa bisogna aspettare per il commissariamento del Regio? Non verranno licenziati i dipendenti, come quando un Comune viene commissariato! Il commissario deve mettere ordine e riportare efficienza e potrà portare risorse sino a 10 milioni di euro. Deve rimanere Schwarz, che può garantire il proseguimento delle attività in programma e tutelare i lavoratori. Il commissariamento è una fortuna, che porterà sviluppo.
Vincenzo Napolitano (M5S): Mi sembra la politica delle chiacchiere. Forse hanno molta fiducia in noi dopo che abbiamo evitato il commissariamento della Città, nel 2016. Ma il PD si scatena oggi per fare propaganda, usando i lavoratori per portare a casa qualche voto. Si sono forse accorti dei lavoratori dello spettacolo? Perché la cultura non è solo il Teatro Regio. Ci sono migliaia di persone in questa città che lavorano nel mondo dello spettacolo, che non è solo la lirica. Infine, oggi il PD è assolutamente contrario al commissariamento ma, nel giugno del 2019, due deputati, Fregolent e Gribaudo, non avevano chiesto il commissariamento del Teatro Regio?
Viviana Ferrero (M5S): Sono felice che una parte della maggioranza non voglia il commissariamento. La situazione del Regio, nel contesto dei teatri lirici italiani, è uno dei meno indebitati. Il piano industriale ha bisogno di tempo. E il momento storico dice che la città ha bisogno di lavoro. Ci sono 373 lavoratori, 373 famiglie, che tremano. Questa città è provata da anni di difficoltà economica. Non merita un commissariamento. Cercare di scongiurarlo è un atto dovuto. Tentiamo un’ultima carta, inserendo il tema in un contesto più ampio.
Daniela Albano (M5S): A scanso di ogni fraintendimento, vorrei chiarire che il mio voto non è contro la sindaca o contro la maggioranza. È un voto contro il commissariamento del Teatro Regio. Perché vorrei che al teatro fosse data ancora una possibilità. Voto a favore di una mozione di cui condivido le richieste.
Giovanna Buccolo (M5S): Qualcuno sta facendo esercizio di dialettica politica. Ci si prepara l’intervento, si viene in Aula, si dice la qualunque. La politica del dichiarato e non dell’agito. Perché tutto si può dire, ma non che siano mancate in questi anni, da parte dell’Amministrazione, l’attenzione e l’impegno verso il Teatro Regio. Poi però c’è la realtà indiscutibile: i problemi di bilancio strutturali e la difficoltà a trovare le risorse.
Ha concluso la serie delle dichiarazioni la sindaca Chiara Appendino che ha ribadito la necessita di procedere alla procedura di commissariamento dell’ente lirico torinese, una decisione indispensabile, avvenuta dopo un confronto con i tecnici del ministero della Cultura, a causa del disavanzo strutturale di bilancio. Oggi - ha precisato la sindaca - stanno lavorando una società di revisione e il collegio dei revisori per verificare le varie partire di bilancio e quando termineranno sarà mia premura comunicare la cifra esatta del disavanzo e fornire i documenti allegati al bilancio. Poi saranno convocati l’assemblea dei soci, e il Consiglio di indirizzo e sarà avviata la procedura.
(r.t. - m.q. - m.l.) Ufficio stampa Consiglio comunale