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Sei giorni di lavoro per dotarla di arredi, personale e della strumentazione necessaria per ospitare persone sole e famiglie in condizioni di bisogno. Così da lunedì prossimo - in un momento di particolare necessità per l’emergenza Covid-19 e grazie a un protocollo d'intesa tra Comune, Ipab Società di Patrocinio, e l’ente morale Società Asili Notturni Umberto I - nella struttura di via Ravenna 8 saranno disponibili spazi per l’accoglienza destinati alle fasce deboli o protette della popolazione, comprese famiglie e bambini.
Gestita con l'aiuto di medici volontari e personale di assistenza, la struttura di via Ravenna disporrà di 40 posti in camere da due o quattro letti (per famiglie). Due le tipologie di ospiti: soggetti non positivi ai test Covid-19, ma che necessitano di un periodo lungo di residenza temporanea sia di quarantena, sia per ragioni socio assistenziali; soggetti non sottoposti a test ma in anamnesi, con contatti dubbi o con sintomatologia specifica, senza alternative residenziali o in fase di ricollocazione tramite l’Unità di crisi.
Nella struttura opereranno 15 medici volontari, tra cui alcuni specializzandi inviati dalla facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino. Ai medici si affiancheranno 10 paramedici e assistenti e altri 20 volontari che turneranno per esplicare funzioni di: servizi generali, servizio mensa, sorveglianza, segreteria, gestione spazi comuni, gestione dei rifiuti, gestione della biancheria e gestione della sicurezza. Degli inserimenti degli ospiti si occuperà un nucleo operativo formato dagli Asili Notturni, dalla Città di Torino e dalla Ipab Società di Patrocinio.
“In meno di una settimana – sottolinea la sindaca Chiara Appendino - è stato allestito un luogo accogliente, in cui si pone particolare attenzione alle persone più fragili e, dal punto di vista sanitario, anche attrezzato per rispondere alle esigenze dell’emergenza Covid-19.
Il lavoro svolto in questa struttura – aggiunge la prima cittadina - rappresenta in modo concreto uno dei maggiori punti di forza della nostra città, cioè la capacità di dare vita a iniziative di solidarietà attraverso la collaborazione tra pubblico e privato e, soprattutto, grazie al prezioso aiuto dei tantissimi volontari, come coloro che sono impegnati qui nella struttura di via Ravenna, che quotidianamente mettono a disposizione della nostra comunità capacità, competenze, passione e il loro tempo”.
“I medici volontari degli Asili Notturni - spiega Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino - , rappresentando l’elevato standard assistenziale, in virtù della lunga e consolidata esperienza di lavoro maturata all’ interno degli stessi , sono il motore dell’intero progetto.
La nostra direzione sanitaria aggiunge Rosso - coniugherà la specifica difficoltà di offrire un ricovero per molte persone in fascia debole e con problematiche residenziali e socio-assistenziali, con la assoluta necessità di identificare (nei limiti del nostro possibile) soggetti dubbi per positività COVID al fine di mantenere adeguate aree e percorsi di isolamento e di quarantena per non contaminare la popolazione sana.
Ancora una volta, con il concreto sostegno del Comune di Torino, gli appartenenti al piccolo esercito di volontari degli Asili Notturni, grazie alle loro eterogenee specificità e all’alta qualificazione che li caratterizza, sono in prima linea e non si sottraggono ad una chiamata che di fatto implica i rischi che in questo drammatico momento tutti ben conosciamo”.
“Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto in concerto con tutte le Istituzioni, e del protocollo siglato con la Città di Torino e gli asili notturni Umberto I – dichiara Pietro Endrizzi, commissario straordinario IPAB ‘Società di Patrocinio’.
Una nota di merito va al lavoro che i consulenti tecnici hanno svolto nell’ultimo anno per rimettere in sesto il profilo economico e finanziario e giuridico-amministratiivo di questa struttura. E’ stato così possibile riattivarla e offrirla alla città in un momento così delicato ed in tempi così rapidi”. (mge)