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Chiara Appendino, sindaca di Torino e Giuseppe Sala, sindaco di Milano hanno firmato oggi il Manifesto della comunicazione non ostile, nella cornice della Sala delle Colonne di Palazzo Civico, insieme a Rosy Russo, ideatrice e fondatrice di Parole O_Stili, annunciando così la condivisione dei 10 principi e l’impegno a osservarli, promuoverli e diffonderli con l’obiettivo di contrastare l’odio in rete e sostenere un uso consapevole del linguaggio, sia da parte degli utenti, sia da parte di chi ricopre cariche politiche o istituzionali.
“Il sostegno delle istituzioni che ogni giorno lavorano per difendere gli interessi dei cittadini è imprescindibile per combattere la violenza verbale sulla rete – afferma Rosy Russo – Qualsiasi confronto infatti deve basarsi sulla forza delle idee e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false. Dico grazie ai Sindaci di Torino e Milano per questa firma: è importante, è un atto di coraggio, il coraggio di dare il buon esempio”.
Favorire tutte le azioni possibili che permettono di costruire il benessere delle comunità, trasmettendo valori e stili di vita rispettosi è un valore condiviso dalle municipalità torinese e milanese. Contrastare i linguaggi d’odio in Rete e far crescere una maggiore consapevolezza digitale non è che una delle diverse azioni che legano il capoluogo piemontese a quello lombardo.
La firma è infatti il primo passo di un percorso che inizia a Torino con “Web con classe” un progetto sulle competenze digitali e i linguaggi ostili, che vede nella connessione, nel dialogo, nell’inclusione e nella consapevolezza i suoi valori fondanti. Arginare i fenomeni di cyberbullismo, di revenge porn, delle fake news, della violenza del tifo nello sport e del proliferare delle fake news si può, agendo con determinazione nel condividere messaggi di allerta sull’uso del web.
Facendo leva su principi universali che sottolineano l’importanza del rispetto della dignità e della sensibilità, facendo appello a valori imprescindibili, come l’ascolto, la pazienza, il rispetto delle fragilità altrui, la non discriminazione. Non si tratta di semplificazioni, ma di un atto educativo molto importante, rivolto anche e soprattutto ai giovani (adolescenti e pre-adolescenti) affinché maturino una coscienza consapevole del pericolo di un uso disinvolto dei social media. Durante l’anno scolastico in corso insegnanti, studenti e genitori di 250 classi si focalizzeranno sul secondo principio del Manifesto “Si è ciò che si comunica” analizzando il ruolo di Instagram, il social che meglio rappresenta il concetto.
"La comunità torinese – sottolinea la sindaca di Torino Chiara Appendino - sosterrà con convinzione i contenuti del Manifesto della Comunicazione non ostile, redatti per contrastare innanzitutto i linguaggi d’odio. L'idea è ammirevole perché nasce dalla riflessione collettiva di esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e frequentatori della Rete, blogger e influencer per ridefinire lo stile con cui si naviga sul web, scegliendo con cura le espressioni e far così crescere una maggiore consapevolezza digitale. I social network, pur essendo virtuali, rappresentano un luogo in cui si incontrano navigatori in carne e ossa. Persone reali innanzitutto, la cui dignità va sempre rispettata".
A Milano invece i rappresentanti della Giunta, spesso bersaglio di trolls e haters parteciperanno ad un breve corso di formazione contribuendo – in prima persona - a dare l’esempio di un uso intelligente e corretto dei canali social.
“Oggi più che mai – afferma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – è necessario dare regole alla comunicazione e tornare ad un linguaggio più corretto e rispettoso in ogni sua forma, tra le persone faccia a faccia, come sui social network che sono diventati il canale quotidiano per esprimere odio, frustrazione, diseducazione. Un fenomeno che diventa drammatico quando a essere colpiti sono soggetti fragili come gli adolescenti o i personaggi pubblici nello svolgimento delle proprie funzioni o nell’ambito privato. È tempo di contrastare tutto questo partendo proprio dalla comunicazione. Per questo con la mia Giunta abbiamo deciso di aderire alla proposta di Parole O_Stili mettendoci in gioco noi per primi, con immagini e parole, a partire dai nostri profili social ”.
Sono già tantissimi i politici e le istituzioni appartenenti a tutti gli schieramenti che hanno firmato il Manifesto, un segnale importante soprattutto perché secondo le ultime rilevazioni SWG per Parole O_stili cresce del 13% la paura di trovare fake news e dell’8% il rischio di subire episodi di odio e di violenza verbale (bullismo, diffamazione, denigrazione, ecc). Per l’80% degli intervistati le false notizie in rete rappresentano ancora un grave problema e per il 68% l’elevata presenza in rete di atteggiamenti offensivi e violenti rappresenta una nuova realtà con la quale bisogna confrontarsi. Ciò che è virtuale è reale soprattutto per la generazione Z (+3%) e per i baby boomers (+5%), meno sentita dai millennials (-8%).