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"L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto". Questo è uno dei paragrafi quanto mai attuali della dichiarazione Schuman, il discorso tenuto a Parigi il 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli esteri del governo francese.
Oggi, 69 anni più tardi, siamo a festeggiare il 9 maggio insieme, con in mente il suo particolare significato. La Dichiarazione Schuman ha posto le basi di una visione comune sui principi dell’unità e della libertà, sulle quali si fonda il progetto europeo. L’Unione Europea è un progetto di promozione della pace, della prosperità e della stabilità sul nostro continente. Questo modello di cooperazione presuppone un alto livello di interdipendenza, mentre questi quasi 70 anni ci hanno dimostrato costantemente che noi, stati membri dell’Unione e cittadini europei, possiamo realizzare molto di più attraverso la collaborazione e la solidarietà e non di certo attraverso la concorenza.
Mentre oggi, a Torino, noi celebriamo la Festa dell’Europa con la proiezione sulla Mole Antonelliana del logo della Presidenza romena del Consiglio UE, anche a Sibiu, nel cuore della Transilvania, la festa dell’Europa viene celebrata attraverso il Summit informale dei capi di stato o di governo. Stiamo parlando di una riunione di una importanza cruciale per il futuro dell’Unione, per il nostro futuro comune. Oltre all’importanza dei dibattiti e del loro contributo alla definizione del futuro dell’Europa, la Romania è determinata a contribuire a rendere concrete le discussioni in risultati positivi per le prospettive di evoluzione unitaria e coesiva dell’Unione.
La Città dunque si unisce all’orgoglio della sua comunità romena, composta da circa 80 mila persone, residenti in tutto il territorio metropolitano, mettendo a disposizione il suo monumento simbolo per celebrare insieme questa ricorrenza storica.
Il 1 Gennaio 2007 la Romania entrava a fare parte della grande famiglia europea e 12 anni più tardi, il 1 gennaio 2019 il nostro paese detiene per la prima volta la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione europea. Questa provocazione arriva in un momento molto importante per il futuro del progetto europeo, offrendo l’opportunità di consolidare il suo ruolo a livello europeo e di dimostrare la capacità della Romania di agire come stato membro maturo, per l’avanzamento del progetto europeo. Quindi, nell’anno del più importante mandato di politica estera della Romania dopo il 1989, la Presidenza romena al Consiglio dell’Unione Europea si propone di agire nel senso del principio della coesione europea, sia in ambito politico, sociale che economico, sintetizzata nel motto “Coesione, valore comune europeo”.
Le priorità della presidenza della Romania al Consiglio UE si impostano quindi su quattro pilastri: un’Europa della convergenza; un’Europa più sicura; un’Europa come più forte attore globale; un’Europa dei valori comuni.
I principali obiettivi circoscritti a queste priorità consistono nella promozione della parità di genere a livello legislativo e nel mondo del lavoro; la lotta contro ogni forma di discriminazione e populismo; l’attenzione alle questioni migratorie e lo sviluppo dell’agenda sociale e della competitività tramite ricerca e innovazione, digitalizzazione e connettività.
Nei 12 anni dall’adesione all’Unione Europea, la Romania ha goduto dei benefici e delle opportunità derivanti dalla qualità di membro dell’UE e ha dimostrato di essere un partner di fiducia, predicibile e un convinto promotore dell’integrazione europea. La Romania supporta il consolidamento dei legami tra i cittadini e l’Unione, il loro coinvolgimento attivo nei processi decisionali, come modo per costruire i sentimenti di appartenenza al progetto europeo e per accrescere la trasparenza del processo decisionale europeo.
“In questo giorno così simbolico, mi preme ribadire anche l’importanza del Partenariato Strategico consolidato tra Romania e Italia, che raggiunge ottimi livelli in senso politico ed economico, e cui contribuisce in modo consistente anche la folta comunità romena in Italia. A Torino e nelle regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dove risiedono oltre 200.000 miei concittadini, questo contributo è decisamente molto visibile e rilevante nell’avanzamento della coesione, come valore comune europeo”, tiene a sottolineare il console generale di Romania a Torino, Ioana Gheorghiaș.
“La comunità romena di Torino è una presenza importante, attiva e propositiva, che ha messo radici profonde e si è rapidamente integrata nel tessuto sociale ed economico della città. Siamo orgogliosi di ricordare insieme ai romeni torinesi questo momento importante che rinsalda le nostre comuni radici europee e fortifica la convivenza civile”, afferma la sindaca di Torino.
(mm)