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La Città di Torino ha firmato oggi un “Protocollo d’Intesa” con Enti locali, utilities, associazioni di categoria per offrire alle Pmi e ad altre realtà interessate la possibilità di essere informati e pienamente consapevoli sugli impatti degli eventi estremi sulla loro attività e di utilizzare uno strumento di autovalutazione del rischio climatico, il Cram Tool sviluppato nell’ambito del progetto Life DERRIS.
Il Cram Tool permette alle imprese di individuare i principali rischi meteo-climatici ai quali sono esposte e le possibili azioni per la gestione dei rischi e delle emergenze. Permette di definire un Piano aziendale di adattamento ai mutamenti climatici (CAAP, Company Adaptation Action Plans) allo scopo di ridurre i possibili danni derivati da un evento climatico estremo. Definisce quindi quali investimenti affrontare per ridurre i costi di un riavvio delle attività – e scongiurare una chiusura per danni troppo lunga che comporterebbe il rischio di fallimento - quando l’impresa risultasse seriamente danneggiata da un forte temporale, una frana o un’inondazione.
Firmano il protocollo con la Città di Torino l’Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia (API), la Compagnia delle opere (Cdo), la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Torino (CNA), la Federazione Provinciale Coldiretti Torino, la Confesercenti di Torino e Provincia, il Consorzio Ambientale Castello di Lucento, la LegaCoop Piemonte, la Società Metropolitana Acque Torino (SMAT); sono coinvolte le amministrazioni di Avigliana e Almese con quelle rappresentate dal Patto Territoriale zona Ovest di Torino (undici comuni).
Life Derris si è avviato nel settembre 2015 e si è concluso il 30 settembre 2018. È il primo progetto europeo rivolto alla Pubblica amministrazione e alle piccole e medie imprese per la riduzione dei rischi causati da eventi climatici estremi attraverso il trasferimento di conoscenze dal mondo assicurativo su risk assessment e risk management.
Come affrontare la possibilità che alluvioni, vento, fulmini, grandine, frane o alte temperature possano creare forti danni alla propria attività, con il rischio che le conseguenze incidano pesantemente sulla stessa sopravvivenza dell’impresa, Torino, quale città pilota di Life Derris, ha potuto sperimentare su un limitato numero di imprese la metodologia che oggi viene proposta al più ampio pubblico delle Pmi.
Il percorso effettuato ha permesso di acquisire e sperimentare nuovi approcci; sono state raccolte molte informazioni specifiche che accrescono il bagaglio tecnico e culturale dell’Amministrazione. Ora, con la firma odierna del protocollo d’intesa, si trasferisce quanto appreso al mondo imprenditoriale e a tutta la cittadinanza.
Nel verificarsi di situazioni di crisi, se l’impresa ha un buon grado di preparazione e ha saputo prepararsi a tale eventualità ha buone possibilità di contenere i danni. Agendo su alcuni fattori – la probabilità che l’evento si verifichi, la propensione a subire un danno e l’esposizione economica dell’impresa – è possibile ridurre significativamente il rischio. Fattore determinante è il tempo di reazione: se l’impresa è in grado di reagire prontamente a un blocco determinato da un evento estremo e ha quindi implementato un programma di Gestione della continuità operativa, può evitare la perdita di quote di mercato e favorire una rapida emersione dall’emergenza. Saper prevenire, saper gestire il rischi, saper affrontare i danni: sono queste le strategie che Life DERRIS ha sperimentato offrendo in risposta un modello d’intervento efficace.
Scaduta la prima fase del progetto le attività non si fermano: è prevista la disseminazione delle buone pratiche apprese e sperimentate nella prima fase su tutto il territorio italiano. In ambito nazionale è stato sottoscritto un accordo tra tutti i partner del progetto (Gruppo Unipol capofila, Città di Torino, Anci, Coordinamento Agende 21, CINEAS ed UnipolSai) che coinvolgerà numerose amministrazioni locali. Il progetto Life DERRIS prevedeva infatti una prima estensione a dieci comunità locali italiane, che è stata portata a termine coinvolgendo le città di Genova, Varese, Rovereto, Udine, Padova, Bologna, Alghero, Pescara, Molfetta e l’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa.
Nell’ambito del progetto, infine, la Città di Torino ha predisposto un Piano Integrato di adattamento ai cambiamenti climatici (IDAP – Integrated District Adaptation Plan), approvato dall’Amministrazione il 29 maggio 2018, che costituisce un primo passo verso una strategia più generale della Città. È stato allo scopo costituito un Gruppo di lavoro permanente interno.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni, poiché i rischi per il pianeta e per le generazioni future sono enormi e ci obbligano ad intervenire con urgenza.
“Sempre di più risulta evidente il ruolo delle città nello sviluppo sostenibile globale – spiega l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia -. I sistemi urbani a livello mondiale sono i principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti e sarebbe impossibile, oltre che miope, immaginare soluzioni per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico senza il loro pieno coinvolgimento”.
Coerentemente con gli indirizzi comunitari e nazionali, la Città intende dare un forte impulso alla riduzione dei rischi del proprio territorio derivanti dai cambiamenti climatici, sviluppando una politica locale di adattamento, finalizzata a valutare i possibili e sempre più probabili impatti del riscaldamento globale e le previsioni di come rispondere per evitare o minimizzare danni e salvare vite umane.
(mm)