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Torino prosegue la sua corsa verso il 2030. Durante Terra Madre Salone del Gusto continua il progetto di street art “TOward 2030. What Are You Doing?” che, voluto dalla Città di Torino e da Lavazza, sta trasformando il capoluogo piemontese nella prima città al mondo ambasciatrice dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals, SDGs) con segni tangibili sul suo territorio. Si vuole ricordare a tutti come il 2030 sia dietro l’angolo, mentre la strada da percorrere per salvaguardare il pianeta sia ancora tutta in salita.
Durante la dodicesima edizione della manifestazione enogastronomica quattro writer interpretano artisticamente i complessi temi legati alla lotta alla povertà (Goal 1 - No poverty; sul Lungo Po Antonelli) e alla fame (Goal 2 - Zero Hunger, in Piazza Cesare Augusto), all’impegno per rendere le città dei luoghi inclusivi e sostenibili (Goal 11 - Sustainable cities and communities; in Corso Regina), alla salvaguardia degli oceani e delle risorse marine (Goal 14 - Life below water; in Corso Regina).
Il progetto parla il linguaggio immediato e universale della street art con l’obiettivo di smuovere le persone, soprattutto i più giovani, a diventare protagonisti di una rivoluzione positiva.
“Siamo orgogliosi di fare di Torino, con questo originale progetto di street art, la prima città al mondo a declinare i 17 Goal dell’Onu in segni tangibili sul suo territorio - dichiara Marco Giusta, assessore ai Diritti della città di Torino. È un’iniziativa che esalta due aspetti strategici della nostra Amministrazione: la forte vocazione ambientalista e l’attenzione alla cultura intesa come motore di rigenerazione urbana. Colgo tuttavia l’occasione per ringraziare pubblicamente le artiste e gli artisti locali, grato inoltre a Lavazza e alla Fondazione Contrada Torino onlus per il sostegno concreto alla realizzazione”.
“Grazie a TOward 2030. What Are You Doing? l’arte incontra la sostenibilità: muri di Torino si colorano di messaggi importanti, una vera e propria call to action attraverso 17 opere di arte urbana che interpretano i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite in chiave pop e moderna - commenta Mario Cerutti, Chief Institutional Relations & Sustainability Officer Lavazza. L’agenda 2030 è anche per noi uno stimolo ad ampliare la nostra strategia di sviluppo sostenibile includendo non solo comunità produttrici di caffè, ma in maniera crescente anche i nostri dipendenti, collaboratori, fornitori e consumatori”.
GOAL 1 - Lungo Po Antonelli. È lo street artist toscano Marco Burresi, in arte ZED1, a interpretare il Goal 1: No Poverty - Sconfiggere la povertà. Sul Lungo Po Antonelli prende vita un grande borsello aperto con al suo interno un terreno. Nella zona all’ombra emerge un terreno sterile di idee e di azioni virtuose, dal quale nascono povertà, guerre e soprusi, mentre da quello fertile e illuminato dal sole e dal pensiero generoso nascono frutti e prende vita una storia positiva.
GOAL 2 - Piazza Cesare Augusto. Il Goal 2: Zero Hunger - Sconfiggere la fame è frutto dalla creatività del collettivo torinese Truly Design, che si è lasciato ispirare dalla parola latina “cultus”, intesa sia come “coltura”, sia come “cultura ed educazione”, che deve sensibilizzare alla scarsità di risorse a livello globale.
GOAL 11 - Corso Regina. È Matteo Capobianco, aka Ufo5, l’artista scelto per disegnare su muro il Goal 11: Sustainable cities and communities - Città e comunità sostenibili. Al centro dell’opera un cervo, simbolo di fecondità, del rinnovo continuo della vita e dei ritmi di crescita.
(mm)