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“Torino2030” è un Piano d’Azione che presenta la visione a medio termine delle scelte dell’Amministrazione. Un progetto fondato sulla sostenibilità e sulla resilienza, fili conduttori delle azioni che sono e saranno poste in essere.
Il Piano presenta i progetti già avviati e quelli da avviare dall’Amministrazione e li colloca in uno scacchiere pluriennale con un importante obiettivo: realizzare una città che metta al primo posto il benessere delle cittadine e dei cittadini e la qualità della vita. Il Piano stabilisce obiettivi da raggiungere e azioni da compiere per realizzare la visione di Torino 2030, identificando priorità d’intervento.
La metodologia: comunicare la visione della Città a cittadini e portatori d’interesse, condividere con loro obiettivi strategici e azioni strutturanti e cogliere dal confronto progetti e iniziative pubbliche e private con cui fare sinergia.
Il Piano d’Azione Torino 2030 considera le vocazioni produttive e culturali già acquisite nella cassetta degli attrezzi della città: le trasformazioni già avvenute, che ci hanno permesso di diversificare un panorama di monocultura industriale che non si addiceva né alla complessità del passato di Torino, dotata di un patrimonio storico, naturale e culturale di primissimo piano e riconosciuto dall’Unesco tra i suoi tesori, né alle opportunità del futuro.
Allo stesso tempo, il Piano indica nuove prospettive e linee di sviluppo improntate sui concetti di sostenibilità e resilienza. Sostenibilità nelle relazioni tra cittadini e tra quartieri; resilienza intesa come equilibrio che favorisce stimolo reciproco tra le comunità che compongono la nostra città. Sostenibilità economica per sanare i conti e indurre processi produttivi virtuosi e filiere più circolari. Sostenibilità energetica e dei consumi, sostenibilità dell’ambiente attraverso una gestione del territorio improntata alla qualità della vita dei suoi cittadini. Resilienza intesa come capacità di adattamento ai cambiamenti epocali, quelli economici sempre meno prevedibili, le trasformazioni sociali che ne derivano, e i cambiamenti climatici, ma anche come forza d’animo, pulsione positiva che stimola una risposta creativa alle sfide dei nostri tempi.
Quattro i principi sui quali costruire i progetti e le politiche: una città deve essere partecipata, dinamica, vivibile e solidale, altrettante linee che si intersecano con i dieci settori di intervento dell’Amministrazione comunale (Urbanistica, Cultura, Economia, Istruzione, Welfare, Mobilità, Sport, Ambiente, Pari Opportunità, Innovazione) più il capitolo dei progetti speciali. In questa rete vanno a collocarsi i progetti d’innovazione e i nomi degli assessori cui fanno riferimento.
“L'importante non è prevedere il futuro ma renderlo possibile”, scriveva Antoine De Saint Exupéry. Capire la strada che stiamo percorrendo e ipotizzare le deviazioni e gli ostacoli che avremo davanti, dotandoci di una visione come bussola nel tempo a medio termine che ci attende.
Questi i prossimi passi: dopo l’elaborazione del Piano Torino 2030 da parte dell’Amministrazione, si avvierà una fase di apertura e di condivisione con il territorio con quattro incontri (21 settembre, 10 ottobre, 7 e 28 novembre 2018, che si terranno presso la Scuola Holden dalle ore 17,30 alle ore 19,30) a cura di Urban Center Metropolitano, per stimolare il dibattito sulle prospettive future della città. Poi il piano sarà portato all’attenzione della Città Metropolitana di Torino e saranno avviati confronti mirati con enti, istituzioni pubbliche e private, associazioni e imprese per costruire collaborazioni e sinergie. Il piano sarà monitorato con attenzione, nello svolgimento di ogni sua azione.
“Non viene meno dunque la capacità di Torino di prepararsi ad affrontare il futuro attraverso la definizione di una visione che ponga in relazione la sua identità economica, sociale e ambientale con una realtà in continua evoluzione – spiega la sindaca di Torino, Chiara Appendino -. Costruire una città sostenibile e resiliente, dunque, significa prendersi cura dell’ambiente urbano, delle eccellenze e delle criticità; operare per il superamento di fratture e divari tra le sue parti, per raggiungere un equilibrio positivo tra le diverse dimensioni (sociali, economiche e ambientali) della vita dei cittadini e delle cittadine. Significa, soprattutto, chiudere la forbice delle disuguaglianze per creare le condizioni affinché a ciascuno sia data la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita”.
(mm)