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Il Consiglio comunale ha approvato con 21 voti favorevoli, tre contrari e due astensioni un nuovo Regolamento delle aree di sosta attrezzate per Rome e Sinti che sostituisce quello vigente dal 2004 (n. 290). Le aree di sosta interessate sono quelle attualmente autorizzate ossia: via Germagnano 10, Strada dell’aeroporto 235/25, via Lega 50, corso Unione Sovietica 655 e interessano un totale di 769 persone.
Elementi qualificanti e innovativi del Regolamento elaborato da un gruppo di lavoro interassessorile incaricato di elaborare il “Progetto speciale Campi nomadi”, ha spiegato l’assessora Sonia Schellino sono:
- Carattere temporaneo delle aree di sosta in vista del loro superamento.
- Modificazione della composizione e del funzionamento della Commissione che rilascia i nullaosta per la sosta nelle aree attrezzate.
- Verifica su reddito e patrimonio dei richiedenti e pagamento di una tariffa annuale.
- Morosità pregresse e non sanate con rateizzazioni causano il mancato rilascio del permesso di sosta, così come i reati definiti all’articolo 9 del Regolamento.
- I requisiti per l’accesso ai campi sono estesi all’accesso ai percorsi di inclusione sociale e accoglienza in strutture comunali collettive.
- Le nuove norme di comportamento sono dettagliate e prevedono oltre alla cura della piazzola e altri doveri civici, la regolarità dei documenti di tutto il nucleo famigliare.
L’esigenza di una più puntuale regolamentazione delle aree di sosta, spiega la delibera, è motivata dalla realtà più complessa determinatasi con l’involuzione delle leadership all’interno delle aree, le situazioni di conflittualità interna e l’aumento dei comportamenti devianti registrati negli ultimi anni.
Hanno orientato il lavoro di formulazione del nuovo Regolamento il documento Unico di programmazione del 2017 (D.U.P.) che assumeva le indicazioni delle direttive europee del 2011 sulle “strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020” (adottata nel febbraio 2012 anche con provvedimento del Consiglio dei Ministri) e la mozione 52 approvata dal Consiglio comunale nel maggio del 2017, che impegnava la giunta al “superamento a tappe di baraccopoli e aree sosta e ad azioni di ripristino della legalità e di sostegno sociale”.
Le Circoscrizioni cittadine non hanno espresso i propri pareri sul regolamento.
Nel dibattito che ha preceduto il voto Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha definito il regolamento “un aborto” che serve solo a ottenere un titolo sui giornali. Secondo Ricca in ogni campo regolare c’è un campo abusivo e il regolamento non tiene conto di ciò né prevede strumenti efficaci per il controllo e la sanzione della violazioni.
Deborah Montalbano (Uscita di sicurezza) ha osservato che mancano strumenti efficaci per il controllo e la sanzione delle violazioni regolamentari.
Anche Elide Tisi (PD) sottolinea una tale mancanza, oltre a quella di risorse economiche e strumenti per “coniugare rigore e solidarietà”.
Silvio Magliano (Moderati) ha ricordato che “non è sufficiente cambiare nome alle cose perché la sostanza delle cose cambi”. Magliano segnala che dirigenti dell’Amministrazione hanno ammesso di essere impotenti di fronte agli stessi abusi edilizi operati nei campi: 48 solo le pratiche relative a quello di via Lega.
Eleonora Artesio (Torino in Comune) ricorda che la Giunta aveva annunciato un progetto in due fasi (cosa che Artesio mette in discussione): una della legalità, entro il 2018, e una dell’inclusione, entro il 2019. Artesio osserva che da questo punto di vista si registra già un ritardo. La Consigliera segnala inoltre l’assenza di partecipazione nella costruzione del regolamento e contesta come illegittima la regola che esclude dai benefici coloro che hanno scontato condanne negli ultimi anni.
Chiara Foglietta (PD) osserva a sua volta che il nuovo regolamento non consentirebbe a coniugi residenti in campi diversi di soggiornare temporaneamente assieme nello stesso campo.
Per Francesco Tresso (Lista civica per Torino) manca progettualità e non solo risorse, ed è sbagliato il percorso di costruzione del regolamento.
Valentina Sganga (M5Stelle) nel difendere la validità del regolamento ha evidenziato che “ricalca le linee della nostra Mozione”, riferendosi alla Mozione 52 del 2017 di cui è prima firmataria. Sganga ha ricordato che “la vocazione di questa Amministrazione, in accordo con l’impegno assunto dall’Italia in Europa, è il superamento delle baraccopoli cittadine”.
Antonio Iaria (M5Stelle) ha ricordato che anche in presenza di risorse economiche occorrono strumenti di regolamentazione efficaci. Iaria ha denunciato le carenze complessive delle leggi italiane fatte, ha detto, in modo da poter essere violate.
Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)