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L’inchiesta che ha portato agli arresti di alcuni necrofori dei cimiteri torinesi è partita da un esposto della presidente di Afc, l’azienda che ha in carico la gestione dei sei campi della Città. Tra fine 2016 e inizio 2017, a seguito di segnalazioni di dipendenti della società AFC, la presidente Michela Favaro, in accordo con la Giunta Comunale, ha presentato due esposti alla Procura della Repubblica nei quali venivano segnalate all’attenzione dei magistrati alcune anomalie e criticità rilevate da controlli sulle operazioni di cosiddetta “seconda sepoltura”, esumazioni e estumulazioni presso il Cimitero Parco. Gli esposti relativi ai fatti in oggetto hanno quindi dato origine a un’inchiesta giudiziaria che ha portato all’applicazione delle misure cautelari a carico dei soggetti coinvolti, come riportato nei recenti fatti di cronaca.
In seguito alla presentazione del primo esposto, la società ha intensificato i controlli interni raccogliendo le informazioni che hanno portato a distanza di pochi mesi alla presentazione del secondo esposto e contestualmente ha intrapreso una collaborazione con gli inquirenti affinché fosse garantito il regolare svolgimento delle attività investigative.
“A tal proposito si ringraziano sentitamente gli inquirenti, che hanno permesso di attivarci nella giusta direzione per porre fine a questi illeciti, resi ancora più odiosi se contestualizzati relativamente alle circostanze nelle quali venivano perpetrati, e la dott.ssa Favaro, che ha raccolto le istanze dei dipendenti portando alla luce il quadro di illeciti”, spiega l’assessore con delega ai Cimiteri, Marco Giusta.
“E’ comune intendimento dei vertici di AFC e della Giunta procedere con fermezza nei confronti dei soggetti coinvolti – prosegue Giusta - a garanzia del Servizio pubblico e dei cittadini. Affinché fatti simili non abbiano da ripetersi, a partire dal momento della denuncia sono state avviate molte misure correttive, per alcune delle quali si attendeva la chiusura delle indagini per l'attuazione”.
Afc ha dunque presentato oggi, tramite il suo legale, un’istanza al Gip per acquisire copia dei provvedimenti che hanno generato gli arresti, per poter individuare le responsabilità e per procedere alla sospensione dal servizio dei lavoratori coinvolti e alle conseguenti misure disciplinari, non appena terminerà l’attuazione delle misure cautelari.
È stato, inoltre, attivato un confronto tra gli uffici del Comune e della Regione per predisporre un protocollo d’intesa tra i due enti allo scopo di implementare i controlli attraverso il servizio di medicina legale, mentre la Polizia Municipale intensificherà i controlli nelle aree cimiteriali.
“La rotazione del personale cimiteriale e una maggiore segmentazione delle attività permetteranno di ridurre le possibilità di reato. Vogliamo coinvolgere le famiglie e le imprese di Onoranze funebri attraverso un’azione di sensibilizzazione; il loro apporto in funzione di “antenne” pronte a segnalare qualsiasi possibile anomalia del servizio potrà essere un efficace deterrente anticorruzione”, conclude l’assessore Giusta.
(mm)