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In apertura della seduta odierna del Consiglio comunale, l’assessora Francesca Leon ha risposto ad una richiesta di comunicazioni sulle prospettive del Salone Internazionale del Libro di Torino, avanzata dai consiglieri Silvio Magliano e Francesco Tresso. La relazione, così come il dibattito che le ha fatto seguito – concluso dalla sindaca Chiara Appendino - sono di seguito riportati in sintesi.
Assessora Francesca Leon:
L’Amministrazione comunale ritiene il Salone Internazionale del Libro irrinunciabile per il valore identitario di Torino e del Piemonte, per la sua capacità di rappresentare il mondo del libro e della cultura e di mobilitare energie economiche e culturali. Insieme alle attività culturali che lo accompagnano rappresentano un unicum nel panorama nazionale e internazionale da salvaguardare. Occorre però essere consapevoli del fatto che la fase odierna rappresenta una transizione indispensabile per il superamento delle difficoltà finanziarie. Il Comune, insieme ai soci della Fondazione per il Libro, sta affrontando la situazione finanziaria, avendo oggi chiarito alcuni aspetti determinanti per la costruzione del futuro. Stupiscono le polemiche riportate dai giornali che contestano la valutazione del marchio, effettuata da uno studio specializzato nel settore, conosciuto e stimato a livello europeo. Proprio sui questo tema, peraltro, sono in corso indagini giudiziarie.
Salvare la Fondazione per il Libro è possibile solo se si trovano dei soggetti privati che si impegnano ad erogare risorse, in questo senso non risultano oggi all’Assemblea dei Soci elementi apprezzabili che consentano operazioni di risanamento dell’ente, tenendo conto che esistono normative e pronunciamenti della Corte dei Conti che fanno espresso divieto agli Enti pubblici di ripianare un disavanzo in mancanza di un piano di risanamento credibile approvato dai Soci.
Il Comune e la Regione Piemonte hanno individuato un percorso che consentirà la realizzazione del salone nel prossimo maggio del 2018, attivando al tempo stesso un percorso che porti la Fondazione ad onorare i debiti presso i fornitori, i quali nonostante tutte le difficoltà continuano a credere nel valore del Salone ed al recupero dei crediti, avviato già lo scorso anno e da perseguire con continuità. Per rispetto dei Soci che si riuniranno in assemblea il 15 novembre, il percorso di attuazione del 31° Salone sarà reso noto dopo la sua approvazione da parte loro.
Qualora in questo periodo si concretizzassero le condizioni per il risanamento dell’Ente, la Città di Torino sarà a fianco della Fondazione per la sua necessaria ristrutturazione, tenendo conto della necessaria delicatezza con la quale trattare la delicata questione dei posti di lavoro e la migliore continuità del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Silvio Magliano (Moderati):
E’ necessario che le forze politiche di minoranza e maggioranza discutano su questo tema. Non è stato risposto alle mie domande sull’analisi sulla valutazione del marchio. Per quanto riguarda i soggetti privati, basta sedersi intorno a un tavolo e si discute. Però non so se l’Amministrazione lo voglia, per la Fondazione e per i fornitori. Sul piano di risanamento è importante discuterne in commissione, per salvaguardare un evento così importante per la città.
Francesco Tresso (Lista civica per Torino):
Concordo con l’assessora Leon sull’importanza del Salone del Libro, però si devono assolutamente dare risposte chiare. Si teme di arrivare tardi per l’organizzazione dello svolgimento del Salone soprattutto affidandolo ad altri soggetti. Occorre dare soluzioni di maggiore garanzia sui tempi e non operare in emergenza, perché così si rischia di perdere l’edizione 2018 del Salone del Libro.
Stefano Lo Russo (PD):
E’ deludente riscontrare l’assenza di una strategia da parte dell’Amministrazione. I problemi contabili sono importanti ma risolvibili (dalla Regione c’è un milione di Euro). Ma l’assessora Leon, non ha indicato un obiettivo. Se l’Amministrazione comunale vuole liquidare la Fondazione, lo dica. Chiedo di sapere chi parteciperà, e cosa dirà, alla prossima Assemblea dei soci. Desidero sapere in che modo l’Amministrazione intende operare.
Massimo Giovara (M5S):
Il fatto è che l’unico modello proposto dalle passate amministrazioni è stato l’indebitamento. Ed è quello che ha fatto anche la precedente Giunta, come dichiarato a suo tempo dal presidente Picchioni. E adesso noi dobbiamo risolvere il problema.
L’assessora Leon oggi ha dato risposte chiare; siamo a fianco della Regione per sostenere la Fondazione e il Salone del Libro in quanto la Regione stessa da sola non potrà ricapitalizzare la Fondazione. Adesso aspettiamo l’assemblea dei soci con la proposta di un piano industriale per capire se ci sono manifestazioni di interesse. Oggi mi piacerebbe sentire delle proposte, ma qui nessuno lo farà perché si ascoltano soltanto interventi strumentali.
Evidenzio inoltre che la Città la conosciamo anche noi. E soprattutto guardiamo i dati; la Confesercenti attesta dati positivi sull’andamento delle vendite a settembre, risultanti incoraggianti in vista del prossimo Natale.
Osvaldo Napoli (Forza Italia):
Ricordo che le opposizioni sono il fondamento di un ordinamento democratico; servono a controllare, a stimolare il dibattito pubblico. Il punto è che in Città si sente la mancanza di iniziative, ed è sufficiente parlarne con i commercianti, i titolari di attività per comprenderlo.
Non entro nel merito della crisi del Salone del Libro, ma voglio dire che contrarre un debito non è un male a priori, un peccato assoluto. Serve a far girare, a far muovere l’economia. Il problema reale è come pagare i debiti.
E ho l‘impressione che la svalutazione del marchio del Salone sia un tema pretestuoso. Su questi argomenti invito la maggioranza a coinvolgere tutti i gruppi del Consiglio per provare a parlare tutti insieme della questione facendo delle proposte, senza polemizzare inutilmente.
Alberto Morano (Lista civica Morano):
Vorrei sapere dall’Amministrazione perché la svalutazione viene fatta sulla base di un parere e non di una perizia asseverata. Quali domande sono state poste ai valutatori dello studio Jacobacci? Quali verifiche avete fatto sulla competenza di questo studio a esprimere un parere sulla valutazione dei marchi Perché avete cambiato il soggetto che ha espresso la valutazione? Perché questa in un parere viene data in modo diverso rispetto ai criteri originari della valutazione? Perché sono stati cambiati i criteri e, di conseguenza, quali erano le vere finalità su una nuova perizia sul valore del marchio? Cercavate un casus belli per addivenire ad una svalutazione del marchio e fare emergere un problema contabile all’interno della Fondazione o c’è un problema reale di valore del marchio? Fare emergere un problema contabile senza avere una soluzione è davvero l’interesse della Città?
Sindaca Chiara Appendino:
L’assessora Leon ha tracciato una linea sulla quale si sta lavorando da mesi. Insieme alla Regione Piemonte abbiamo cercato di gestire una situazione complessa. Non spetta a quest’aula fare un processo rispetto al passato né fare valutazione sui marchi, spetta a questa Amministrazione cercare che, non solo la prossima edizione del Salone del Libro, ma anche quelle successive possano svolgersi in sicurezza. Sappiamo benissimo quali sono i rischi di un ente ad intervenire su un ente in perdita rispetto alla ripatrimonializzazione. L’assessora ha spiegato quale sia l’iter che si sta percorrendo nei confronti dei fornitori, perché sia garantita l’edizione del prossimo anno, sulla quale si sta studiando l’eventualità anche di un modello alternativo, perché si verifichi se ci siano le condizioni per mantenere la Fondazione com’è attualmente e non procedere alla liquidazione. Se ci saranno le condizioni, alle quali si sta lavorando da mesi in piena concordia istituzionale, si procederà. Altrimenti non si procederà. Bisogna lavorare su più piani, perché non tutti gli scenari sono certi, quindi occorre lavorare su più ipotesi. Quando ci saranno le risposte, l’Amministrazione le porterà in Aula.
(Ufficio stampa del Consiglio comunale)