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Quasi tre milioni di euro (due milioni e 983mila euro per l’esattezza) per contribuire a fronteggiare l’emergenza sfratti in città: risorse finanziarie messe a disposizione del capoluogo piemontese dal “Fondo inquilini morosi incolpevoli” che, complessivamente e per tutto il Piemonte, assegna 7 milioni e 260 euro ai comuni ad alta tensione abitativa e con più di 15mila abitanti.
Questa mattina l’esecutivo di Palazzo Civico - su proposta dell’assessora al Welfare e alla Casa, Sonia Schellino – ha approvato la delibera con cui la Città di Torino aderisce all’avviso pubblico per la richiesta del contributo regionale (la domanda è un passaggio amministrativo obbligatorio per ottenere lo stanziamento, seppure già definito nella sua entità) destinato a finanziare quelle misure adottate per aiutare le famiglie che, per la perdita o la consistente riduzione del proprio reddito, non sono più state in grado di pagare il canone di locazione della propria abitazione e per le quali è stata già avviata una procedura di sfratto per morosità, ovviamente incolpevole.
A poter usufruire di contributi per il sostegno alla locazione, attraverso lo strumento del “Fondo Salvasfratti” e la stipula di contratti a canone concordato mediante l’intermediazione dell’agenzia comunale Lo.Ca.Re., sono le famiglie con cittadinanza italiana (o di uno dei Paesi dell’Unione europea) oppure con regolare permesso di soggiorno, che abbiano un reddito Isee da regolare attività lavorativa non superiore ai 26mila euro, che siano già destinatarie di un atto di intimazione di sfratto per morosità, titolari di un contratto di locazione regolarmente registrato e residenti nell’alloggio oggetto della procedura di sfratto da almeno un anno. Spetta inoltre agli uffici comunali verificare che i richiedenti non siano proprietari o usufruttuari di abitazioni in provincia di Torino.
Per l’assegnazione del contributo, tra i criteri preferenziali, vi è la presenza all’interno del nucleo familiare di almeno un componente ultrasettantenne o di un figlio minore, oppure di una persona con invalidità accertata per almeno il 74%, oppure ancora di un membro del nucleo in carico ai servizi sociali o alle Asl per progetti assistenziali individuali.
L’importo massimo del contributo concedibile ad ogni famiglia per sanare la morosità incolpevole accertata non può essere superiore ai 12mila euro.
Nel 2016 sono state 136 le famiglie torinesi che, proprio grazie alle risorse del Fondo Salvasfratti, non sono state costrette a lasciare la propria casa. A proposito di risposte ai bisogni abitativi, l’anno passato sono stati 380 i contratti di locazione convenzionati sottoscritti mediante l’intermediazione dell’agenzia Lo.Ca.Re. . (mge)