Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2017 > OTTOBRE

Comunicato stampa

CENTRI SOCIALI E VIOLENZE, DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale, su richiesta di vari gruppi di opposizione, si è discusso sul tema delle azioni violente verificatesi in varie occasioni ad opera di esponenti di alcuni centri sociali torinesi. Di seguito un sintetico resoconto.

Stefano Lo Russo (PD)
L’opposizione ha chiesto questo dibattito, dopo essersi vista negare una seduta consiliare straordinaria, non solo su singoli episodi ma sull’atteggiamento di sindaca e giunta sull’ordine pubblico in relazione ai centri sociali. In città ci sono piccoli gruppi di delinquenti che occupano abusivamente spazi pubblici e compiono azioni violente. Occorre tracciare il confine tra legittimo dissenso e violenza, o incitamento alla violenza. La sindaca (oggi assente a questa discussione, e questo è grave) non ha preso posizione contro episodi volgari e violenti come la decapitazione in effigie del segretario nazionale del PD e del ministro del Lavoro durante il G7, una pericolosa codardia politica. I consiglieri eletti possono anche andare a certi cortei ma chi rappresenta tutta la Città, come il sindaco, il vicesindaco o gli assessori, non può fare altrettanto né solidarizzare con certe azioni. Quanto accaduto rende evidente l’inadeguatezza di questa amministrazione, che non naviga in acque sicure e sottovaluta irresponsabilmente questi problemi.

Silvio Magliano (Moderati)
Ho sempre polemizzato con chi cerca di presentare spazi abusivamente occupati come luoghi di cultura e di dialogo. In questi mesi contrassegnati da episodi allarmanti, c’è stato chi ha definito i centri sociali parte della città al pari degli ospedali, mentre non si è spesa una parola sui vandalismi contro le sedi del PD e abbiamo un Askatasuna occupato da vent’anni. Questa maggioranza dice di cercare la legalità, come nel caso della “malasosta” o degli abrogati avvisi bonari di Soris e poi è permissiva verso certi soggetti (verso i quali ha un debito elettorale) che sostengono tra l’altro la legittimità di “prendersi” gli spazi, mentre tante associazioni regolari ne avrebbero bisogno. Il Comune deve essere vicino a chi si trova in difficoltà, ad esempio sulla casa, ma dando risposte istituzionali e senza avallare comportamenti illeciti Mi auguro che alcuni consiglieri di maggioranza sappiano avere spirito critico. I centri sociali sono una piaga, quegli spazi devono tornare alla città. .

Osvaldo Napoli (Forza Italia)
Le istituzioni locali non possono avere atteggiamenti pilateschi, devono sì essere solidali con le forze dell’ordine, come si è detta la sindaca, ma anche condannare esplicitamente certe azioni dei centri sociali. Il partito di lotta e di governo fondato da Grillo e dalla società Casaleggio è alle corde, accarezza il pelo ai centri sociali e alle loro iniziative ed è costretto a indossare la grisaglia istituzionale, dimostrando un mix di imperizia e inadeguatezza. La maggioranza è inquinata dai centri sociali, Appendino sbaracchi la sua giunta e venga in Consiglio, siamo disponibili al confronto. Sulla Metro 2, è stato giustamente aperto un tavolo istituzionale, suggerisco alla sindaca - oggi assente - di arricchirlo con altri dossier, fino ad arrivare a una giunta istituzionale. Invece oggi Torino chiede l’elemosina al centrosinistra a fronte di un pre-dissesto che nasce anche dal passato, contraddicendo quanto detto sinora dal M5S.

Alberto Morano (Lista Civica Morano)
Si sta tenendo un dibattito surreale. Il sindaco non è presente, un fatto che denota una grave mancanza di sensibilità istituzionale.
Vi sono stati durante il G7 a Venaria degli atti di violenza contro le forze dell’ordine con il sostegno e la partecipazione dei consiglieri del M5S. Non si mette in dubbio la legittimità di una protesta ma gli episodi di cattivo gusto, con le intollerabili esibizioni di ghigliottine e teste tagliate, denotano una semplice manifestazione di stupidità, e la prossimità con atti di natura delinquenziale. E colpiscono le posizioni ambigue dei vertici del Movimento 5 Stelle, sindaco e vice sindaco, che riguardo episodi di questo tipo non esprimono una condanna totale, limitandosi a esprimere vuote parole di circostanza. E non solo; dal vice sindaco Montanari sono giunte dichiarazioni di istigazione all’odio e alla violenza, non avendo condannato quelle macabre esibizioni. Tutto questo rappresenta il malessere che sta pervadendo il M5S; non si ammicca ai violenti come ha fatto Montanari. E lo scollamento tra le promesse elettorali e quanto realizzato dalla giunta pentastellata è il vero nodo politico; la distanza tra l’operato della giunta e le aspettative della base è nettamente divergente.
Torino non si può permettere forma mascherate di sostegno a movimenti che si pongono ai margini della legalità.

Francesco Tresso (Lista Civica per Torino)
Le posizioni ambigue della maggioranza del Governo cittadino sono lampanti, da un lato l’accoglienza istituzionale della sindaca Appendino e, dall’altra, le dichiarazioni di Montanari e Carretto durante i giorni del vertice internazionale di Venaria.
In un anno e mezzo di governo pentastellato vi sono state esternazioni di solidarietà ai feriti delle forze dell’ordine, ma mai un netto affrancarsi dalle manifestazioni foriere di violenza. L’attiguità del M5S con i manifestanti è evidente; il comportamento dissociato nelle posizioni tra il sindaco da una parte e il vice sindaco da un altro lato, sono fatti che alla fine finiscono per alimentare la tensione sociale. Il punto è che esiste per i rappresentati di Governo un dovere istituzionale nel condannare i violenti, e invece si lascia in forse la legittimazione di tali proteste. Mi chiedo quale senso ha allora ospitare un vertice mondiale di quel livello? Ci troviamo davanti a contraddizioni politiche forti, non si può governare strizzando l’occhio a tutti e mantenendo comportamenti ambivalenti. Tutto questo acuisce le tensioni sociali.

Maura Paoli (M5S)
In realtà, ha detto la consigliera, di fenomeni di violenza contro le forze dell’ordine a Torino da parte degli antagonisti non se ne sono visti così tanti. E dopo aver riepilogato alcuni episodi sul tema avvenuti negli anni passati (tra il 2009 e il 2014), la consigliera si è chiesta di cosa stiamo parlando.
L’amministrazione Appendino è stata accusata di aver tenuto un atteggiamento ambiguo nelle varie circostanze. In realtà, ha detto Paoli nel ricordare i vari fatti accaduti, la sindaca ha dato la propria solidarietà ai feriti e alle forze dell’ordine. Ci è stato chiesto quale strategia è stata adottata, ma io mi chiedo nel passato, dalle precedenti amministrazioni, quali strategie sono state adattate. In questi anni è stato ignorato il disagio dei movimenti spontanei, e se la violenza è sbagliata, la pacifica manifestazione del dissenso va tutelata. La politica si deve interrogare sui fatti di Venaria: i manifestanti hanno chiesto conto di violenze anche peggiori di quelle citate. Paoli ha citato coloro che sono pagati 2 euro e cinquanta l’ora, o la metà se lavorano la notte, e più in generale di intere generazioni senza diritti. E nessuno, ha aggiunto, esprime disagio alle forze dell’ordine quando sono sotto organico, e lavorano con dotazioni scadenti in strutture fatiscenti. E non è stata chiesta solidarietà e verità per tutelare l’immagine delle forze dell’ordine quando qualche elemento si è macchiato di atti violenti. L’obiettivo forse è quello di dividerci in squadre, qui in questa sala. Volete farci dire se sgomberare o meno i centri sociali? Io non ho mai militato nel Gabrio, ma loro rappresentano una controcultura e svolgono un’attività utile, stando vicino agli ultimi.
In questo esercizio di dialettica chiediamoci il perché delle tensioni sociali, di come non lasciare spazi vuoi, di come risolvere i problemi dalla radice e non dal sintomo, senza ripetere le cose dette da 20 anni. Troviamo insieme risposte per la famiglie più fragili che soffrono la mancanza di una casa, per risolvere i grandi problemi della Città, dall’ex MOI, ai campi nomadi fino ai tanti disoccupati, ai precari, agli esodati, allo smog. A meno che qualcuno oggi si prenda la responsabilità di dire che la priorità di questa città è trovare una soluzione per gli antagonisti.

Fabrizio Ricca (Lega Nord)
Prendo atto che Paoli non fa parte dei centri sociali e si schiera incondizionatamente per le forze dell’ordine ma visto la quantità di “fuffa” che ci ha regalato nelle scorse settimane la invito a schierarsi durante le manifestazioni. Se queste realtà esistono è perché chi ha governato prima lo ha permesso e non ha preso decisioni quando era il momento di farlo. A chi oggi governa chiedo di uscire da questo silenzio imbarazzante. Mi piacerebbe sentire dalla giunta qual è la sua vera opinione. Tutte le volte che ha parlato il sindaco l’ha ha fatto perché sollecitato. Penso ai Consiglieri della maggioranza alla Cannabis Parade, ai manichini della Polizia sul cofano dei furgoni, al primo maggio, alla Cavallerizza che, ci dicono, è una grande fucina di idee e ha prodotto un corteo che ha attaccato la Polizia, alle feste della semina. Oggi governate e potete fare qualcosa (io mi metto a disposizione) e non solo parole per porre termine a quelle esperienze e alle occupazioni abusive. Per esempio si può parlare di DASP urbano.

Domenico Carretta (PD)
Io non sono interessato al parere della giunta, mi basta quello dei Consiglieri. Io ho preso parte a cortei conclusi con scontri, ho frequentato realtà vicine ai centri sociali e avevo un’affinità ideologica con chi frequentava quei luoghi, ma contrariamente ai Consiglieri 5 stelle non ero Consigliere comunale. A un certo punto uno deve scegliere dove stare. Un centro sociale 20 anni fa non si sarebbe mai trasformato in un comitato elettorale. Quando si entra nelle istituzioni non lo si fa solo per lo stipendio ma per rispetto della Città e anche per difendere le istituzioni. Sollecitate dialettica ma fate retorica, nell’intervento di Paoli mancava solo la fame nel mondo.

Roberto Rosso (Direzione Italia)
Ricordo al capogruppo Lo Russo che la sinistra ha governato 23 anni, i centri sociali non sono nati oggi e hanno manifestato in modo più violento di oggi tutelati e vezzeggiati dal suo partito. Mi pare che i 5 stelle tentino di portare alla legalità forme di protesta che sono a lungo state illegali. Pestare ragazzi in divisa che prendono 1200 euro al mese è un atto di stupidità. Quando feci la campagna elettorale nel 2001 feci notare a Chiamparino queste cose: Chiamparino rideva, oggi che i centri sociali sono comitato elettorale di altri e non più loro, i membri del PD si indignano.

Monica Canalis (PD)
Uno dei punti del mandato di questa Amministrazione è la comunità urbana e io lo condivido. In una città devono esserci la solidarietà e la comprensione ma anche regole uguali per tutti. La mia idea di Torino è quella del rigore e rispetto delle leggi, non vorrei che una minoranza potesse distruggere questa idea. Negli ultimi mesi vi è stata una degenerazione, un vulnus sull’identità torinese. Voglio ricordare i molti volontari che aiutano gli ultimi in città (housing sociale, ricerca di lavoro, integrazione di stranieri) nel pieno rispetto delle regole. La Città di Bologna, nel 2017, ha chiuso tutti i centri sociali e mi auguro che ciò accada anche a Torino e che quelle persone vadano a incanalarsi in altre sedi per svolgere la loro attività, nel rispetto delle regole.

(Ufficio stampa del Consiglio comunale)


Pubblicato il 23 Ottobre 2017

Stampa questa pagina

Condividi

Torna indietro