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Si è messa in moto la macchina dell’assessorato comunale alle Politiche sociali per la predisposizione dell’annuale Piano invernale di rafforzamento dei servizi di accoglienza notturna e diurna, adottato per aiutare le persone che vivono quotidianamente in strada, in condizioni difficili e di marginalità, ad affrontare i rigori dei mesi più freddi dell’anno.
Questa mattina – su proposta dell’assessora Sonia Schellino - l’esecutivo di Palazzo Civico ha approvato la delibera che ne definisce linee guida generali e azioni specifiche e, al contempo, dà il via libera alla pubblicazione dell’avviso pubblico – consultabile da domani sul sito web del Comune (www.comune.torino.it) – per la presentazione di specifici progetti, la successiva selezione e il relativo affidamento ad associazioni, realtà del privato sociale od organizzazioni no profit per la loro realizzazione.
“Con il potenziamento delle attività per il periodo invernale - spiega Sonia Schellino –, dalla metà del mese di novembre alla fine di marzo l’Amministrazione comunale intende attivare un insieme di azioni che, accanto all’indispensabile rafforzamento dei servizi di accoglienza notturna, permettano non solo di tutelare e di offrire una risposta ai bisogni primari degli homeless, come un luogo coperto e pulito dove passare la notte e qualcosa da mangiare, ma anche di accompagnarli con progetti che li sostengano lungo un percorso di affrancamento dalla condizione di senza dimora, aiutandoli a uscire da un modo di vivere che, per i più diversi motivi e spesso non per scelta propria, li colloca in una condizione di estrema marginalità”.
In sintesi, il pacchetto di interventi straordinari prevede l’aumento dei posti letto nelle strutture di accoglienza, di luoghi dove trovare un pasto caldo e spazi aggregativi in cui passare le ore più fredde della giornata, una maggiore attività di monitoraggio e assistenza in strada e il coinvolgimento di realtà del terzo settore nell’offerta di soluzioni abitative temporanee accompagnate da attività di inclusione sociale.
Più nel dettaglio, integrando quanto garantito per dodici mesi in città da servizi comunali, cooperative sociali e mondo del volontariato, il “Piano invernale 2017-2018” oltre, come detto all’incremento di posti nei centri comunali e in quelli del privato sociale aperti tutto l’anno, prevede l’allestimento di strutture temporanee di accoglienza come il ricovero costituito dai moduli abitativi del Parco della Pellerina capaci di garantire fino a 60 posti letto e, in caso di eccezionali condizioni di maltempo, di una struttura con 100 posti letto in una zona facilmente accessibile della città.
Rispetto agli anni precedenti, ed è una delle novità del Piano 2017/2018, la Città ha deciso di ridurre l’offerta alla Pellerina. “Una scelta dettata dall’esperienze passate. Abbiamo voluto diminuire la capienza generale – sottolinea la responsabile cittadina delle politiche di welfare - non solo perché negli anni scorsi chi ha cercato riparo nel sito della Pellerina è risultato, salvo qualche rara occasione, in numero sempre e di gran lunga inferiore alla disponibilità dei letti messi a disposizione, ma soprattutto al fine di garantire luoghi di ospitalità con dimensioni più contenute e maggiormente distribuiti sul territorio cittadino. Quindi più facili da raggiungere, accoglienti e adattabili ai diversi bisogni delle persone. Anche per questo motivo – aggiunge Schellino - abbiamo deciso di lavorare, in collaborazione con le aziende sanitarie e l’Arcidiocesi di Torino, alla predisposizione di protocollo d’intesa che consenta di sviluppare e integrare ancora di più il sistema cittadino dei servizi, sia pubblici sia del privato sociale, destinati a coloro che vivono la condizione di senza dimora”.
Tra le iniziative del Piano vi è anche la possibilità di dare corpo a progetti di ospitalità temporanea della durata massima di dodici mesi, destinati a singole persone senza dimora e a famiglie in condizioni di fragilità, che prevedono l’accoglienza in strutture residenziali o in alloggi di associazioni, onlus o anche di privati cittadini, purché per questi ultimi gli appartamenti vengano messi a disposizione attraverso organizzazioni del terzo settore e il progetto venga gestito con il supporto di queste realtà. Per le associazioni e le altre entità no profit - alle quali, oltre a garantire una soluzione abitativa è richiesto lo svolgimento di un’attività di supporto relazionale per creare le condizioni che favoriscano il superamento della situazione di disagio e marginalità - è previsto un rimborso spese di 300 euro mensili forfettario nel caso di ospitalità di una persona e fino a un importo massimo di 700 euro mensili se l’accoglienza riguarda interi nuclei familiari. A proposito di rimborsi e a scanso di equivoci, nel testo della delibera è sottolineato che i contributi “devono essere necessariamente veicolati da una realtà del privato sociale e non possono essere erogati direttamente a persone fisiche”.
“Oggi non basta più – evidenzia l’assessora Schellino - incrementare quantitativamente le opportunità di accoglienza. Servono anche approcci innovativi che non guardino solo al tema dell’abitare, ma siano in grado di sperimentare, accanto dell’indispensabile risposta ai bisogni essenziali, nuove modalità fondate sul coinvolgimento dei beneficiari e sul riconoscimento delle loro capacità, in un’ottica di sviluppo e di inclusione attiva. Poter contare su un letto e un pasto caldo – aggiunge l’assessora - è certo importante, ma lo è altrettanto offrire un supporto relazionale per aiutare l’ospite a imboccare la strada che porta all’uscita dalla condizione di marginalità. Nei progetti di accoglienza temporanea – conclude Schellino -, ospitanti e ospiti possono peraltro contare sul sostegno di educatori professionali del servizio comunale Adulti in Difficoltà”.
Per quanto riguarda il lavoro svolto in strada per i senza dimora, da novembre a marzo, come ogni anno, saranno potenziati l’attività della Boa Urbana Mobile (il servizio itinerante notturno che contatta, monitora e offre assistenza) e i servizi dell’ambulatorio sociosanitario “Roberto Gamba” di via Sacchi 49, a poche centinaia di metri dalla Stazione ferroviaria di Porta Nuova e gestito in collaborazione con l’Asl.
Il Piano invernale dei servizi per le persone senza dimora è predisposto dell’assessorato alle Politiche sociali ed è attuato in stretta collaborazione con Protezione civile, Polizia Municipale, aziende sanitarie e insieme a quelle realtà del privato sociale che, rispondendo all’avviso pubblico in rete dalla giornata di domani, presenteranno progetti per le tipologie di attività richieste attraverso il bando, mettendo a disposizione impegno, tempo, strutture e competenze professionali per curare quei servizi destinati a rispondere agli specifici bisogni di tutela, di sicurezza e di offerta di beni primari e, allo stesso tempo, alle esigenze di riacquisizione degli elementi fondamentali di cittadinanza. (mge)