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Il Consiglio comunale ha oggi approvato oggi una proposta di mozione che impegna l'Amministrazione comunale a dare avvio agli atti necessari alla predisposizione di una Variante generale al PRG (Piano regolatore generale) alla luce dei profondi cambiamenti nel tessuto cittadino intercorsi negli ultimi 20 anni.
Il documento sottolinea come il PRG oggi in vigore, già oggetto di centinaia di varianti parziali, risalga alla prima metà degli anni '90 e risulti ormai datato, essendo stato disegnato su una città con 250mila abitanti in più rispetto agli attuali 900mila circa. Altro dato evidenziato dal documento, la presenza sul territorio torinese di 50mila appartamenti inutilizzati.
Occorre ora “un’ampia riflessione sul futuro della città e sulle scelte di pianificazione urbanistica”, afferma la mozione, precisando la necessità di “valutare le scelte urbanistiche in un quadro complessivo ed attraverso un percorso improntato ai principi della condivisione e della trasparenza”.
La mozione è stata approvata con 22 voti favorevoli del M5S, mentre 11 consiglieri e consigliere di opposizione si sono astenuti o non hanno partecipato al voto.
La votazione è stata preceduta da una serie di interventi. Il primo firmatario della mozione, Damiano Carretto (M5S), ha precisato che il documento ha lo scopo di dare il via ad un processo che viene rimandato da troppi anni: aspetti fondamentali saranno la riduzione delle capacità edificatorie, il ripensamento degli insediamenti commerciali, ambiente, beni comuni e trasporti, anche su scala metropolitana. Occorrerà partire, ha concluso Carretta, da studi propedeutici alla variante di PRG.
Stefano Lo Russo (PD), si è detto d’accordo sul fatto che il PRG attuale necessiti di una revisione, ma ha criticato il documento ritendendolo troppo generico, visto che a suo giudizio riduce la complessità della materia a scarne considerazioni sul calo della popolazione e sulla bolla immobiliare. Con tale mancanza di visione, i tempi saranno lunghi, ha pronosticato l’esponente Democratico, affermando la revisione del PRG potrà concludersi forse entro la fine del prossimo mandato. Lo Russo ha concluso annunciando che il PD non avrebbe votato un documento così povero di contenuti.
Antonino Iaria (M5S) ha definito fallimentare la visione strategica del PD, ricordando come una mozione non possa riassumere tutta la complessità del processo di revisione del PRG. Occorrerà lavorare, ha concluso, a partire dall’elaborazione dei molti dati oggi disponibili: ma i tempi non saranno lunghi.
Critico verso la mozione è stato anche Alberto Morano (Lista Morano), che ne ha stigmatizzato la debolezza, ricordando che un PRG parte da una visione, da una progettualità di sviluppo, da una corretta analisi dei flussi socio-economici. Senza i quali, ha concluso, la condivisione e la trasparenza sono insufficienti.
Per Forza Italia, Osvaldo Napoli ha invitato la maggioranza a cercare la collaborazione di tutte le forze politiche in Consiglio. Sarà la maggioranza a decidere, ha concluso, ma occorre coinvolgere ampiamente le categorie e le forze sociali della città.
Per ultimo è intervenuto il vicesindaco Guido Montanari, ribadendo che la mozione ai voti rappresenta solo un primo passo. Un PRG, ha poi sottolineato, inevitabilmente non può soddisfare tutti: nonostante questo, ha precisato, il confronto sarà ampio, democratico e trasparente. Infine, il vicesindaco ha annunciato che è in preparazione una delibera che entrerà nel merito di tutti i temi principali, sottolineando anche il fatto che non sia tempo di dibattiti pluriennali, come avvenne per definire il PRG attualmente in vigore. Sarà un tagliando, non un nuovo Piano regolatore, ha concluso.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale