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L’assessore con delega alla Sicurezza, Roberto Finardi, ha risposto in Sala Rossa alla richiesta di comunicazioni avanzata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, in merito agli scontri avvenuti la sera del 20 giugno scorso, in piazza Santa Giulia.
Finardi ha affermato che la Questura non ha fornito alla Città, che ne aveva fatto richiesta, la relazione di servizio su quanto accaduto, essendo già stata trasferita alla magistratura, in relazione agli esiti degli scontri che hanno visto il ferimento di alcuni agenti di polizia.
Ha quindi dato lettura del noto comunicato stampa emesso dalla Questura stessa dal quale si evince come i servizi siano stati predisposti nell’ambito dei normali servizi di controllo straordinario del territorio pianificati non prevalentemente volti ad accertare l’osservanza dell’ordinanza sindacale che vieta la vendita per asporto di bevande alcoliche in alcune aree cittadine.
L’assessore ha dato quindi lettura della relazione di servizio fornita dalla Polizia Municipale nel quale è descritta l’attività coordinata dal commissariato Dora Vanchiglia che ha effettuato un servizio straordinario di controllo nell’area della movida di piazza Santa Giulia. Tra gli obiettivi del servizio, anche la verifica dell’ordinanza emessa dalla Città legata alla disciplina degli orari di vendita di bevande alcoliche in alcune aree. Il commissario estensore della relazione e presente in borghese in piazza Santa Giulia per coordinare il servizio, ha potuto osservare la disposizione degli agenti di pubblica sicurezza, un cordone di agenti con dotazioni antisommossa, tra via Giulia di Barolo e corso Regina Margherita e un secondo in via Santa Giulia angolo via Buniva. Gli agenti svolgevano azioni di filtraggio su quanti accedevano alla piazza. Dalle prime fasi dell’intervento, si notava l’assembramento di alcuni facinorosi, riconducibili agli ambienti cosiddetti alternativi, che si sono posizionati davanti e alle spalle dei cordoni della polizia e si sono resi protagonisti, per tutta la sera, di insulti, cori di scherno e gesti di insofferenza verso gli agenti, con l’esibizione di bottiglie di vetro. Intorno alle 22, al termine del servizio di controlli effettuati dalla Polizia Municipale, sia i vigili sia il commissario lasciavano piazza Santa Giulia, prima dell’inizio degli scontri.
Dopo la relazione dell’assessore Finardi, la sala Rossa ha dato vita al dibattito.
Roberto Rosso (Direzione Italia): I personaggi che erano in piazza Santa Giulia hanno fatto capire che sarà loro intenzione muoversi al ribellismo violento anche in funzione del G7 in programma a settembre. Chiediamo all’Amministrazione di prendere posizioni chiara su quanto successo. Un conto è essere compiacenti con un ribellismo di area giovanile non violento, un altro esserlo con quello violento. L’Amministrazione deve troncare i rapporti con i violenti prima del G7.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): Quanto accaduto in piazza Santa Giulia evidenzia carenze e cattive valutazione dell’ordine pubblico, comportamenti deplorevoli di una parte della popolazione ed una incapacità politica oltre il tollerabile. La folla ha manifestato sentimenti rancorosi espressione della paura presente nella gente. Non è giustificabile inneggiare contro le forze dell’ordine che svolgevano inizialmente il controllo, in nome della libertà di potersi bere una birra. Se un’ordinanza genera un conflitto sociale così alto, questo va gestito in modo diverso. C’ è una città che paura. Ci vuole fermezza verso i facinorosi ed è il momento di non far ricadere la responsabilità solo sulle forze dell’ordine perché la Città deve organizzare con le forze dell’ordine le modalità di gestione dell’ordine pubblico.
Stefano Lo Russo – PD: Bene ha fatto la Sindaca a incontrare il ministro Minniti, perché è evidente la mancanza di controllo in cui è precipitata Torino, e questa città oggi non è più in grado se non con misure di sicurezza imponenti, come per San Giovanni, di vivere una normale convivenza. Per governare serve la politica, senza politica succede ciò che vediamo. Il Sindaco non può emettere un’ordinanza e attendere passivamente di vedere i risultati. C’erano anche anni fa Askatasuna e altri fenomeni, ma le cariche della polizia tra i tavolini dei dehors no. Allora vi chiediamo di recuperare lucidità, non si governa la Città senza una strategia politica per governare questi fenomeni. Dov’è la linea politica? Capitano fatti gravi e manca qualunque percezione di dove state portando questa città. Recuperate lucidità: o si riprende il bandolo della matassa politica o questi fenomeni si ripeteranno. Noi siamo qui per darvi una mano, non a voi, alla Città. Non si può governare Torino delegando a polizia e prefettura una strategia che deve essere innanzitutto politica.
Monica Amore – Movimento 5 stelle: in merito ai fatti di piazza Santa Giulia si denota una grande apprensione dei cittadini torinesi. Come Amministrazione abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e negli ultimi dieci giorni sono state evidenti alcune sviste. Mancano valori e una buona Amministrazione, come un padre di famiglia deve dare l’esempio ma anche i cittadini devono rispettare le regole accettando i controlli in loro difesa. Per fare rispettare le regole non si usa la violenza perché la violenza genera violenza. Il Sindaco ha il dovere di non mollare gestendo il tutto con più accuratezza.
Silvio Magliano – Moderati: Il quartiere e piazza Santa Giulia è andata trasformandosi in questi anni. Io dissi a suo tempo all’assessore Mangone che non ci si rendeva conto del cambiamento in atto. Un’ordinanza va fatta rispettare, però per la prima volta vedo i tre soggetti che devono occuparsi della nostra sicurezza, Sindaco, Prefetto, e Questore, non marciare insieme. Quel che vedo è un cercare di scaricare la responsabilità dei vuoti che la politica lascia, sul Questore, e questo è politicamente grave. Già chiedemmo che la Sindaca prendesse le distanze da questi soggetti sociali anarchici ma non lo volle fare. Oggi in questa frattura tra Sindaca e Questore si possono inserire loro. Ed è ancora più grave che si tenti di attribuire alla polizia la responsabilità di quel che è accaduto: non c’è sicurezza buona e sicurezza non buona. Manca la politica: quella situazione, in piazza Santa Giulia o a San Salvario non è nata oggi. La politica deve trovare una sintesi tra le esigenze di chi vive lì, quelle di chi vuole fare ristorazione e gli universitari. Si prendano le distanze da chi come i centri sociali vuole grazie a questi vuoti di potere prendere il controllo. Auguro che si faccia chiarezza su tutti gli episodi successi e si ridia speranza a chi vuole vivere tranquillamente. Chiedo dunque che si convochi subito un Consiglio comunale ad hoc sul tema.
Deborah Montalbano (M5S): Non si possono cancellare gli avvenimenti. Noi ci mettiamo in discussione perché stiamo cercando di cambiare per migliorare, quando per qualcun altro è più facile rimandare, fare politica di basso livello. La nostra posizione è inequivocabile: mai questa amministrazione ha fatto pressioni rispetto all'autonomia della Questura che risponde allo Stato e non all'Amministrazione cittadina. Non per la festa dei lavoratori il primo maggio, non per gli avvenimenti che si sono susseguiti. Non lo faremo mai, non ci compete. A meno che in gioco non ci sia la sicurezza dei cittadini. Perché questa Amministrazione non tollera e non accetta la politica dei manganelli che non rappresenta il nostro modo di garantire la sicurezza dei torinesi. Rimaniamo disponibili, per tradizione del nostro movimento, all'ascolto, al coinvolgimento, al confronto e alla partecipazione, disponibili a sederci a qualsiasi tavolo per ascoltare proposte migliorative da parte di chiunque. Ma deve finire questa campagna elettorale senza fine, vile e senza precedenti, che vuole trasmettere paura e insicurezza. Le vere vittime sono gli esercenti di piazza Santa Giulia, i dipendenti di quei locali, i cittadini che stavano passando una serata in quei locali ed hanno ricevuto danni fisici e psicologici. Chi li ripaga di quei danni: la politica, gli organi di Stato, gli organi di stampa, i nostri deliri sui social. Cittadini che non hanno ancora ricevuto scuse. La pubblica sicurezza non può che cominciare dal rispetto al codice penale e non dalla sua violazione, chiunque sia a violare quel codice. Se vogliamo davvero che i cittadini cambino, tocca a tutti coloro che rappresentano in qualche modo le istituzioni, cominciamo a dare esempi diversi.
Alberto Morano (Lista Civica Morano): La festa di San Giovanni doveva essere un evento di gioia e ricchezza. Non ci sono stati né gioia né ricchezza. Negozi, bar e ristoranti chiusi o semichiusi, residenti più volte controllati. Non è in questo modo che si fa vivere una città. Ma questo è il risultato, abnorme, di una mancanza di capacità. E quando governa l'incapacità questi sono i risultati. Manca la politica, la capacità di affrontare i problemi e i processi. Manca la capacità di prevedere quello che può succedere. Ho sentito due interventi dei consiglieri cinquestelle. Uno da librocuore e l'altro borderline con l'estremismo. State dimenticando la realtà dei fatti. Il caos di Santa Giulia nasce da un'ordinanza sbagliata, scritta male ed inapplicabile, inutile nei risultati che si proponeva. Come si può pensare di controllare la movida impedendo di vendere bottiglie di vetro in tre zone della città, potendole comprare poco più in là? Ordinanza sbagliata e inutile, di cui si può perfino contestare la legittimità, perché danneggia alcuni soggetti a favore di altri. Ma una norma, per quanto scritta male, deve comunque essere fatta rispettare. E allora non si possono accusare le forze dell'ordine di avere cercato di fare applicare quella norma. E nei due interventi modello librocuore e borderline non ho sentito alcuna condanna dell'operato dei centri sociali. Se questa Città e questa Amministrazione non trovano il coraggio di prendere le distanza dai centri sociali e da operatori che sono al margine dell'illegalità, non andremo da nessuna parte.
Osvaldo Napoli (Forza Italia): la Polizia ha solo fatto applicare la vostra ordinanza. Montalbano si rende conto di quello che ha letto? Illazioni pesanti nei confronti di chi mantiene la legalità in questa città. “Manganellate e rotture?” Allora la invito a denunciare alla Procura della Repubblica il questore e la Polizia per il loro operato in piazza Santa Giulia. Oppure le sue erano parole al vento. Infine la nostra posizione sul G7, che qualcuno ha frainteso. Da parte nostra nessun veto al G7 torinese. Piuttosto, preoccupazione per le dichiarazioni di Askatasuna che chiama alla mobilitazione nazionale per protestare contro questo evento. E questa eventualità a preoccuparci, perché rischiamo nuovi incidenti e un ulteriore peggioramento dell'immagine di una città che, per la prima volta dalle Olimpiadi del 2006, ha smesso di essere attrattiva a livello turistico. Dobbiamo rivedere qualcosa, perché manca una presa di posizione forte contro i centri sociali. Per questo mi chiedo: voi cosa rappresentate: le istituzioni o i centri sociali?
Eleonora Artesio (Torino in comune – La Sinistra): Vorrei che si mettesse al centro l’attenzione per la città. Questa ordinanza non ha prodotto cambiamenti, ha ampliato prescrizioni che altre Amministrazioni avevano verificato essere inefficaci. Avete continuato sulle strade precedenti, senza capire che le questioni sono più complesse e coinvolgono talvolta anche aspetti come l’arredo urbano della città. Occorre la fatica dell’ascolto e della concertazione, voi con chi vi siete confrontati? Avete utilizzato un’ordinanza per dividere la realtà con l’accetta.
Valentina Sganga (Mov 5S): Un frutto succoso per la città, all’indomani della crisi industriale, è stata la gestione commerciale della vita sociale. Ereditiamo una movida fuori controllo. Chi ha creato queste concentrazioni come in Vanchiglia e San Salvario? Chi ha fatto piovere licenze commerciali nella stessa zona? Chi ha deciso che i dehors sono un ottimo strumento per far cassa e ripianare le voragini del bilancio? In questa situazione, abbiamo tentato di metterci le mani, non credo che abbiamo sbagliato con l’ordinanza perché la concentrazione di folla in piazza Santa Gulia e in largo Saluzzo non può continuare in questo modo. La concentrazione di folla non è ipotizzata per ragioni democratiche. E’ un modo di controllare meglio chi popola quei luoghi. Vorrei che questo ragionamento fosse chiaro ai militanti dei centri sociali che conoscono la concentrazione per il controllo. Mi rivolgo a chi ha opposto resistenza fisica, all’ordinanza, ci sono spinte potenti volte a rendere ghetti talune zone della città e a renderne ricchissime altre. Il nostro fine è allargare le possibilità sul territorio e non il proibizionismo, per rendere vivibili parti di citta depresse e non per vietare. L’ordinanza è un primo passo, non collegato ai fatti di piazza San Carlo. Propongo un modello partecipativo partendo proprio da piazza Santa Giulia, riavviando il confronto.
Viviana Ferrero – M5 stelle: noi non possiamo non tenere conto della realtà torinese, della “movida” nella scorsa legislatura, con la chiusura dei Murazzi, la chiusura dei Docks Dora, con la mancanza di pianificazione dei luoghi di della “movida”. Non si è voluto indagare sui fenomeni di aggregazione giovanile. E’ superficiale chiedere la chiusura dei centri sociali. Essi fanno parte della città quanto ne fanno parte gli ospedali, vanno integrati e non combattuti. Invece queste vostre semplificazioni mirano a raccogliere voti seminando odio. Avete citato di nuovo il movimento No Tav, e abbiamo sentito parlare di terrorismo: è ora di smettere di criminalizzare chi ha un pensiero diverso. Vi ricordo che qui siamo tutti No Tav. Secondo Popper nelle società aperte si presume un Governo tollerante e politiche flessibili nella convinzione che l’umanità non disponga di verità assolute ma solo di approssimazioni, e nella società che noi vorremmo, l’autoritarismo non è giustificato. La nostra linea politica è quella dell’inclusione sociale.
Aldo Curatella – Movimento 5 stelle: quanto accaduto è grave e sarebbe semplice dividere i puri e i cattivi. Chi siano gli uni e gli altri lo decide ognuno in base alle proprie convinzioni politiche. Ci si schiera sempre ma poi non si va alla ricerca delle cause-radice dei fenomeni. Ho sentito affermare che Torino è fuori controllo ma poi si lamenta l’applicazione della circolare Gabrielli. Cosa ha portato Torino in questa situazione e ai danni a chi non c’entrava niente?
A me non interessa ora decidere torti e ragioni, se si cerca di ripristinare legalità, dalla mala sosta ai venditori abusivi, le forze dell’ordine si trovano accerchiate.
Chi vuole avviare un confronto politico si trova isolato. Chi esprime critica sociale si trova sottoposto a reazioni muscolari. In piazza Santa Giulia per colpa di pochi non rispettosi di norme e ordinanze, molti sono stati oggetto di azioni violente. La nostra sfida deve essere duplice: non tirarsi indietro di fronte alle minacce e collaborare con le forze dell’ordine affinché la sicurezza non sia affidata all’uso esclusivo della forza.
Domenico Carretta - PD: dal movimento 5 stelle che ha chiesto le comunicazioni e dall’assessore che ha letto il rapporto della polizia municipale mi sarei aspettato delle domande e delle risposte come: qual era il grado di coinvolgimento del Sindaco nell’azione intrapresa in piazza Santa Giulia, era avvisato o no? Sono convinto che quell’ordinanza, scritta malissimo e data in pasto ai giornali, una foglia di fico fallimentare, non può essere alla base di uno scatto di violenza, che scoppia laddove non ce lo saremmo aspettato. C’è una tensione sociale che questa amministrazione sta sottovalutando.
Mi sarei aspettato un’analisi: come volgiamo governare questa tensione sociale? Noi siamo pronti a confrontarci e siamo preoccupati per questo rapido impressionante mutamento della Città. Non mi importa la polemica sul flop di San Giovanni. Siamo interessati a cercare le soluzioni non a cercare “l’assassino”. Non ho ancora sentito una proposta da parte dell’Amministrazione ma solo discorsi inconcludenti. Non ho letto una sola parola da parte del Movimento 5 stelle sui feriti tra le forze dell’ordine, assessore Finardi.
Infine le repliche della Giunta.
Roberto Finardi: Già nei giorni scorsi ho espresso dispiacere e dolore per tutti i feriti, compresi quelli delle Forze dell’Ordine.
Alberto Sacco: L’ordinanza 46 è frutto di un percorso iniziato a ottobre: 20 ìncontri con associazioni, singoli esercenti e cittadini, associazioni di commercianti e tre incontri di confronto pubblico. Non vieta e non limita attività di somministrazione di bar e ristorante nei loro locali. Viene limitato evitare che in alcune zone critiche della città ci siano assembramenti di persone che tanti problemi hanno arrecato a residenti ed esercizi commerciali. È il primo passo verso un concreto miglioramento della situazione. E intanto continuiamo a dialogare con esercenti e residenti, anche su orari dehors.
Guido Montanari: Stiamo riflettendo sul tema dello spazio pubblico, dove confliggono interessi differenti che spetta all’Amministrazione mediare. I temi si sono incancreniti negli anni. Diritto dei cittadini è il sonno, ma anche i giovani e i 100mila studenti devono avere spazi per ritrovarsi, che devono essere aumentati, e possibilmente non concentrati solo a San Salvario e a Santa Giulia.
Ufficio stampa Consiglio Comunale