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L’entrata della farmacia e dei farmaci da banco e di fascia C nella casa circondariale Lorusso e Cutugno delle Vallette, è una novità importante per la salute di chi è ristretto ed una innovazione culturale importante nel campo della salute in carcere.
Succede da oggi e per la prima volta in Italia (un altro non piccolo primato torinese) e testimonia del lavoro che la Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Torino, Monica Cristina Gallo, sta svolgendo in costante collaborazione con il direttore del carcere, Domenico Minervini.
Ma la filiera istituzionale riunita in mattinata in conferenza stampa ( in via Galliari 10 presso la sede di FarmaOnlus) in occasione della stipula di questa innovativa convenzione, comprende anche la Asl torinese, FarmaOnlus, rappresentata dal suo presidente, Luciano Platter con Ufficio Pio San Paolo, che si fanno carico dei costi del progetto e l’Ordine dei farmacisti. Da non tralasciare la farmacia delle Vallette che due volte alla settimana andrà nel carcere a consegnare i farmaci richiesti e a prendere le nuove ordinazioni.
“Non si capisce – dice Gallo – perché per aprire una farmacia basta che un paese abbia 700 abitanti, ed una comunità come il carcere di Torino formata da 1400 persone non debba avere alcun servizio”.
Mentre i farmaci di fascia A e i farmaci salvavita, sono sempre stati garantiti alle persone ristrette o detenute, spiega in rappresentanza dell’Asl torinese il dottor Roberto Testi, i farmaci in fascia C prima di oggi erano concessi attraverso un farraginoso percorso fatto di domande presentate dai detenuti, vagliate dai sanitari e dalla direzione del carcere ed eventualmente soddisfatte in tempi non proprio rapidi, subordinate anche dalla possibilità di mandare un agente di polizia penitenziaria fuori dal carcere a comprare il farmaco.
Quanto ai farmaci da banco ne esisteva una ristretta gamma e detenuti e detenute a quella dovevano attenersi.
Ora tutto sarà più veloce: si potranno ordinare farmaci da banco ed ottenerli rapidamente, Per i farmaci in fascia C la ricetta dei sanitari del carcere sarà consegnata direttamente al farmacista che provvederà a consegnare il farmaco rapidamente.
Lo scopo dichiarato da Gallo è di arrivare progressivamente ad una organizzazione che permetta ai detenuti di incontrare direttamente il farmacista in carcere, anche se, spiega Minervini, non è cosa semplice, considerando la tendenza di molti detenuti a strumentalizzare i temi della salute.
Intanto, spiega Bruno Mellano, garante regionale per i diritti dei detenuti, è stata distribuita proprio oggi una “Guida ai diritti dei detenuti”, con un’ampia sezione dedicata alla salute, mentre si lavora in un tavolo interistituzionale ad una delibera regionale che affronterà il tema della sanità nelle strutture detentive.
Mario Giaccone, Consigliere della Regione Piemonte, ha chiuso gli interventi, sottolineando la capacità del territorio di mettere in sinergia competenze e risorse e ha evidenziato l’importante funzione sociale del farmacista.
Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)