Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2017 > MAGGIO
La Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, Monica Cristina Gallo, ha presentato questa mattina la sua relazione annuale alla Conferenza dei Capigruppo riunita, per l'occasione, presso la Sala Polivalente della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”. Ha introdotto la relazione il direttore dell'istituto penitenziario torinese, Domenico Minervini, cui ha fatto seguito il presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci, che ha portato il saluto della Città.
La scelta dell'istituto penitenziario cittadino, non è stata casuale. La Garante, infatti, ha voluto permettere ad una rappresentanza della popolazione detenuta, di partecipare a questo importante momento dell’Ufficio che dipana il proprio impegno quotidiano con lo scopo di tutelarne i diritti fondamentali.
Prevista dalla delibera comunale che istituisce la figura del Garante, la relazione elaborata da Monica Cristina Gallo, consultabile alla pagina web http://www.comune.torino.it/garantedetenuti, raccoglie dati, statistiche, aspetti positivi e negativi riscontrati dall'operatività dell'Ufficio. Obiettivo del documento: portare al centro del dibattito pubblico il tema della detenzione e le sue implicazioni, sia sul piano della sicurezza collettiva sia su quello della possibilità, per chi ha sbagliato, di reinserirsi positivamente nel contesto sociale, allontanandosi dai circuiti delinquenziali.
Un lavoro ambizioso che vuole aprire una riflessione sul tema penale con l'obiettivo di maturare un clima che accompagni la collettività verso l’abbandono dell’idea del carcere come unica risposta al reato. La relazione accende i riflettori sui luoghi all’interno dei quali le persone sono private della loro libertà personale, luoghi che non sempre offrono percorsi in grado di riabilitare i condannati e luoghi che, nella loro concezione strutturale e per la loro organizzazione interna, rendono ancora troppo difficile la comunicazione con il mondo esterno.
Va ricordato che l’Ufficio Garante dei diritti dei detenuti è un organo del Consiglio comunale di Torino che svolge, in totale autonomia, attività finalizzate a promuovere la garanzia dei diritti fondamentali delle persone private della libertà. Attività articolata attraverso interventi e mediazioni finalizzati a migliorare i luoghi di detenzione e ad allentare le tensioni all’interno dei luoghi dove le persone sono recluse.
I perimetri di azione non sono solo il “Lorusso e Cutugno” e il minorile “Ferrante Aporti” ma anche il Centro di identificazione ed espulsione di corso Brunelleschi. Un controllo che allarga i propri confini anche nei confronti dei cittadini torinesi che sono ospitati all’interno delle Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza sanitarie. Parte del lavoro riguarda, infine, i trattamenti sanitari obbligatori (TSO) verso i quali la Garante vuole estendere le proprie competenze. Non più e non solo monitoraggio sui numeri ma, in collaborazione con il Garante Nazionale, che di recente ha avanzato una specifica richiesta al Parlamento, di prevedere una modifica normativa che permetta di eseguire monitoraggi a campione.
Nel corso degli anni, l’Ufficio Garante è diventato un luogo di orientamento per coloro che a fine pena cercano di ricostruire un progetto di vita, per i detenuti sottoposti alle misure alternative, per i parenti dei condannati in arrivo da altre città. Ufficio in grado di accogliere e promuovere progettualità volte a migliorare le condizioni delle nostre Carceri, che si propone di diventare sede di elaborazioni collettive, lavorando in sinergia con tutti gli organismi comunali e territoriali al fine di costruire una diversa idea della pena. Con la certezza che maggiore carcerazione non produce più sicurezza.
(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale