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Il Consiglio comunale ha approvato con 32 voti una delibera presentata dall’assessora ai servizi sociali, Sonia Schellino, autorizzando un bando per l’acquisto di alloggi da destinare a edilizia sociale.
La delibera, illustrata in Consiglio dall’assessora, servirà ad incrementare la disponibilità di tali alloggi per “fronteggiare l’emergenza abitativa in tempi rapidi ovviando alle tempistiche che richiederebbero la realizzazione di nuovi alloggi”.
Un bando aperto che disciplinava l’acquisto di case era stato approvato con una delibera del 2009, revocata nel 2014 per la necessità di “allineare i valori alla mutata situazione del mercato immobiliare, caratterizzata da una notevole quantità di alloggi ultimati e invenduti”.
La medesima delibera del 2014 approvava anche una pubblica manifestazione di interesse per acquisire alloggi, impegnando a tale scopo 5,5 milioni di euro.
Andato deserto il primo avviso, e risultato insoddisfacente il secondo, per l’offerta di soli 14 alloggi, l’Amministrazione ha deciso di rivedere le modalità di acquisto, reistituendo la possibilità di acquisto “a sportello”, ovvero di alloggi offerti singolarmente, nel tempo, dai proprietari, modalità che era stata esclusa dalla delibera del 2009.
“Tale modalità – ha spiegato Schellino – consentirà di scegliere ai migliori prezzi di mercato, appartamenti con le ubicazioni più idonee”.
Una mozione di accompagnamento, prima firmataria Deborah Montalbano, è stata inoltre approvata contestualmente alla delibera, con 22 voti.
La mozione prevede che il 40% degli introiti già accertati, e anche di quelli futuri, provenienti dalla vendita di alloggi di edilizia sociale e dagli accantonamenti sulle locazioni di tali alloggi (previsti dalle norme vigenti) siano destinati alla riqualificazione del patrimonio di edilizia sociale e all’eliminazione di barriere architettoniche, per “consentire la riassegnazione agli assegnatari, a partire dalle unità libere e disponibili entro la fine del 2017”.
Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti:
Stefano Lo Russo (PD): annunciando voto favorevole alla delibera il Consigliere ha affermato di non capire, a fronte del bisogno di alloggi, perché mentre se ne acquistano con i fondi vincolati, si proceda ad un piano di dismissioni di patrimonio pubblico, invece di fare di questi ultimi alloggi oggetto delle riqualificazioni previste dalla mozione presentata dalla maggioranza.
Deborah Montalbano (Movimento 5 stelle): ha spiegato che troppi quartieri delle nostre periferie urbane sono degradati e che servono soluzioni non facili da trovare ma che è doveroso cercare. Montalbano ha spiegato che destinando parte dei fondi disponibili, ora e in futuro, alle manutenzioni straordinarie del patrimonio esistente, pur diminuendo il numero di alloggi acquistabili sul mercato si amplia il numero finale di appartamenti di edilizia popolare assegnabili.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): pur condividendo la necessità di riqualificare il patrimonio esistente aumentando la qualità abitativa di alloggi già assegnati, giudica sospetta la rinuncia a lavorare sulla mozione presentata dal Movimento 5 stelle nello scorso novembre che prevedeva un censimento del patrimonio abitativo inutilizzato per ristrutturarlo e per destinarlo all’emergenza casa. Artesio ha anche ricordato che per riqualificare il patrimonio immobiliare l’Amministrazione non ha fatto ricorso a fondi nazionali dedicati alle periferie.
Elide Tisi (PD): ha affermato che rinunciare a parte degli acquisti oggi realizzabili significa non reintegrare il patrimonio pubblico dismesso ai sensi della Legge 560 del 1993 e, in ultima istanza, impoverirlo. Tisi ha detto che esistono già fondi nazionali destinati alla riqualificazione di alloggi “di risulta” e che non le risulta sia possibile allocare su queste riqualificazioni anche la quota di fondi prevista dalla delibera.
Antonino Iaria (Movimento 5 stelle): ha sottolineato l’importanza dei numeri, ricordando che destinando parte dei fondi alle manutenzioni straordinarie aumenterà significativamente il numero di alloggi destinabili all’emergenza abitativa.
L’assessore Sergio Rolando: è intervenuto per puntualizzare che il piano di dismissioni citato da Lo Russo, prevede un solo immobile.
Maria Grazia Grippo (PD): ha individuato un dissenso tra la Giunta e i Consiglieri di maggioranza. Partirebbe da questo dissenso e ne sarebbe una mediazione, la mozione che sottrae alle nuove acquisizioni il 40% del fondo disponibile. Una mediazione che Grippo giudica pasticciata o addirittura ambigua.
Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)