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Comunicato stampa

URBAN CENTER METROPOLITANO DIVENTA URBAN LAB E CAMBIA STATUTO

Il Consiglio comunale ha approvato con 22 voti favorevoli e una astensione la delibera presentata dalla sindaca, Chiara Appendino, e dal vicesindaco, Guido Montanari che modifica lo statuto, la denominazione ed il piano economico finanziario dell’associazione “Urban Center Metropolitano”.
L’atto, ha spiegato Montanari, nasce da un lungo lavoro e da un percorso di progettazione condiviso dalla compagnia di San Paolo, fondatrice dell’Urban Center, con Comune di Torino e Associazione Torino Internazionale, e prosegue un percorso avviato con la razionalizzazione delle società partecipate, ai sensi della “legge Madia”, ed esteso “in una più generale ottica di spending review”, anche agli enti no profit partecipati.
Soci fondatori dell’Urban Center, ribattezzato Urban Lab, sono il Comune di Torino e la Compagnia di San Paolo.
La Città farà confluire nell’Associazione le funzioni, le attività, il patrimonio progettuale e relazionale della già disciolta Associazione Torino Internazionale, e della Fondazione Torino Smart City per lo Sviluppo Sostenibile, in corso di scioglimento. In rapporto alla Fondazione Contrada Torino, che attualmente non può essere messa in liquidazione, Montanari ha auspicato che possa anch’essa in futuro rientrare tra le realtà associate.
Il vicesindaco ha manifestato l’apprezzamento “per i contributi positivi della minoranza che hanno contribuito a migliorare il testo”.

Il nuovo organo amministrativo dell’associazione sarà formato da un massimo di 5 componenti compreso il presidente (designato dalla Città e nominato dall’Assemblea dei soci).
Tra le modifiche allo Statuto una nuova sezione (il titolo III) volta a identificare le diverse categorie di associati e a regolamentare le modalità di ammissione e di recesso dall’associazione oltre che gli obblighi di contribuzione annuale.
Una delle novità introdotte è l’Advisory Board, gruppo di lavoro di supporto al Consiglio direttivo ed al presidente, composto da cinque figure indipendenti e scientificamente qualificate in fatto di architettura, storia del territorio, storia del paesaggio, sociologia e comunicazione.
La nuova associazione, ha tra i suoi scopi la promozione del dibattito e l’informazione su progetti di trasformazione e riqualificazione urbana, nonché l’elaborazione di progetti o iniziative di tipo ambientale culturale ed energetico volte al miglioramento della qualità di vita, allo sviluppo economico e alla salvaguardia ambientale.
Figura tra gli obbiettivi la promozione della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica anche attraverso tecnologie innovative e la digitalizzazione dei servizi comunali.
L’articolo 3 del nuovo statuto enumera le attività non direttamente connesse alle finalità principali per rappresentare, assieme alla nuova denominazione adottata, la più estesa sfera di attività dell’Associazione, così innovata.
Il testo approvato è stato integrato da un emendamento del Pd, primo firmatario Consigliere Lo Russo.

Il dibattito che ha preceduto il voto:

Damiano Carretto – Movimento 5 stelle: Oggi realizziamo un punto del programma per noi importante. Scopo principale era farne un ente terzo e indipendente su materie come urbanistica e architettura. Molto importante l’innovazione costituita dalla scelta del direttore con un bando pubblico e la razionalizzazione della galassia di enti che hanno al loro interno missioni diverse. Sottoscriviamo la delibera e lo Statuto allegato così come formulato, respingendo l’emendamento presentato dal Pd. Abbiamo avviato un processo che ora è in divenire: ci saranno nuove evoluzioni con l’entrata di Contrada Torino ed è possibile che in futuro nuove realtà siano incorporate. Ringrazio Compagnia di San Paolo per il lavoro fatto.

Enzo Lavolta – Pd: Secondo il Consigliere siamo davanti a una forma di democrazia recitativa senza la mediazione dei corpi sociali, in stile Trump. “In essa – ha detto Lavolta - più voci recitano senza conoscere né il canovaccio né il senso dell’azione di governo. Essa trova sintesi in provvedimenti come questi, per cui il Consigliere Carretto non è neppure in grado di ammettere cosa è successo e cioè che Compagnia di San Paolo si è dichiarata non più disponibile a finanziare finché non ci sia un riordino. Dunque l’Amministrazione ha semplicemente subito l’iniziativa della Compagnia di San Paolo”. Uno dei soggetti che oggi si chiude, ha proseguito Lavolta, la Fondazione Torino Smart City, “aveva ambizioni troppo alte per questa Amministrazione, quindi meglio così, faceva un’attività a supporto della Città grazie a professionalità importanti monitorando le pratiche energetiche edilizie che i costruttori proponevano all’Amministrazione. La Città, come nel caso del Centro direzionale Lavazza, concedeva sconti sugli oneri di urbanizzazione ai progetti più efficienti. Si trattava di 4000 pratiche ogni anno che dal 2017 la Città ha smesso di controllare. I progetti vengono ancora presentati ma lo sconto avviene in base all’autocertificazione del costruttore. Così succede nella democrazia partecipativa che la comparsa inconsapevole Carretto dichiari abbiamo fatto un bel lavoro con Compagnia di San Paolo. C’è una siderale distanza, vicesindaco, tra le cose che sentiamo da lei nei convegni e quello che succede realmente”.

Antonio Iaria – Movimento 5 stelle: “L’Amministrazione sta lavorando in una situazione normativa in costante evoluzione e noi lavoriamo per evitare che i controlli siano solo sulla carta e per verificare gli effettivi consumi. Stiamo operando in un campo difficile e vogliamo costruire un sistema che consenta al cittadino stesso e al progettista di dare i valori utili senza modalità di controllo poliziesche”.

Guido Montanari – Assessore all’Urbanistica e Vicesindaco: ”Nostro obbiettivo è accorpare gli enti e renderli più internazionali, non stiamo andando dietro ai privati ma se Compagnia di San Paolo ha intenti in sintonia con i nostri ne siamo felici. Ci sarà una libertà di dibattito nel nuovo ente che sarà garantita dall’Advisory Board. Rassicuro Lubatti: anche se avessimo votato contro l’emendamento di Lo Russo, avevamo già assunto nel testo della delibera una serie di suggerimenti da lui provenienti. L’unico disallineamento del testo attuale è l’aggiunta, dopo il dibattito, della procedura di concorso pubblico per individuare la figura del direttore. Chiedo alla maggioranza di votare comunque l’emendamento Lo Russo nel segno della linearità dei percorsi decisionali, cui la Sindaca ci ha giustamente richiamati”.

Claudio Lubatti – Pd: Può succedere di sbagliare o di non trovare consenso unanime all’interno della stessa maggioranza, può succedere anche di cambiare idea su un emendamento. Però se l’appello della Sindaca alla responsabilità delle minoranze significa che non può più contare sui voti della sua maggioranza... Noi comunque raccogliamo il suo appello e prendiamo atto che il presidente di una Commissione invitato a prendere atto della volontà della sua parte politica decide di non partecipare al voto.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 18 Dicembre 2017

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