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Stringere rapporti duraturi con Torino, sottoscrivere patti in campo economico, promuovere scambi culturali e formativi e addivenire quanto prima alla firma di un accordo formale con il capoluogo piemontese, è l’obiettivo della visita di due giorni in città di una delegazione della municipalità di Ufa, capitale del Bashkortostan (Baschiria), repubblica della Federazione Russa appartenente al Distretto Federale del Volga. Città industriale dinamica, con una crescita dei livelli della qualità della vita, due musei nazionali archeologici, centro che intende fare investimenti legati all’accoglienza turistica.
La trasferta a Torino della rappresentanza russa è stata curata dal Settore Relazioni internazionali del Gabinetto della Sindaca. Chiara Appendino, nel sottolineare l’importanza di estendere legami in ambito internazionale, nel ricevere la rappresentanza a Palazzo Civico ha detto: ”Siamo impegnati attraverso il programma Open for business a puntare sull’attrattività del nostro territorio per valorizzarne la vocazione manifatturiera, il know how delle realtà produttive, la ricerca e l’innovazione grazie alla collaborazione di Università, Regione, Camera di Commercio e Politecnico, facilitando le procedure amministrative e snellendo la burocrazia per i nuovi insediamenti. Aerospazio, automotive, biomedicale, telecomunicazioni e food sono gli ambiti su cui l’Amministrazione comunale, che è all’opera per la costruzione di infrastrutture pubbliche come la seconda linea della metropolitana e il Parco della Salute, intende rafforzare per migliorarne le prospettive. In una dimensione – ha aggiunto la sindaca- in cui cultura e turismo sono elementi determinanti”.
Incontri con rappresentanti del Ceip, il Centro estero per l’internazionalizzazione e con dirigenti e amministratori della Smat, di 5 T e dell’Urban Center si sono succeduti ieri e oggi oltre ad approfondimenti con i responsabili comunali impegnati nella gestione del verde pubblico e della gestione del traffico.
Dal canto suo, il vicesindaco di Ufa, Ildar Khasanov, si è detto ammirato per la trasformazione di Torino, che nel corso di due decenni dal profilo prettamente produttivo ha allargato l’orizzonte all’attuale profilo, aperto all’innovazione, alla cultura, al turismo e alla formazione universitaria. Merito, come è stato sottolineato, dei piani strategici adottati.