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Quale immagine di città ci restituiscono le ragazze e i ragazzi? Quale lavoro preferirebbero svolgere? Quali sono gli strumenti di comunicazione che prediligono e cosa pensano dei luoghi comuni che gli adulti esprimono sugli adolescenti? A queste e ad altre domande hanno risposto attraverso questionari 3826 adolescenti, dei quali 2216 (58 %) sono femmine e 1610 (42 %) maschi.
I dati sono stati raccolti e analizzati nell'ambito del Piano Adolescenti, un progetto promosso dall'Assessorato alle Politiche educative della Città di Torino, guidato da Mariagrazia Pellerino.
"Un affresco dipinto da 3826 adolescenti che hanno risposto ai questionari del Piano Adolescenti: scopriamo che una parte significativa è impegnata nel volontariato. Adolescenti che desiderano un lavoro che consenta di esprimersi e sia interessante, più che avere lauti compensi. Una forte richiesta alle istituzioni della Città di essere consultati sui servizi per i giovani e sui trasporti. Dunque prevale il desiderio di partecipare alla vita della città in prima persona nella consapevolezza che per una città migliore sono necessari rispetto e solidarietà" sottolinea Pellerino
Questa mattina è stato presentato il documento finale di un lungo percorso, iniziato nell'anno scolastico 2013/14, quando gli studenti, sono stati interpellati direttamente per ascoltare le loro riflessioni e i loro desideri. Nei numerosi incontri sono stati coinvolti oltre 1850 studenti, rappresentanti di classe di 26 Istituti superiori e Centri di formazione professionale, a cui è stato distribuito un questionario da far compilare anche ai compagni di classe.
Il test è diviso in due parti: nella prima è stato chiesto agli studenti di indicare le strutture che frequentano, i gruppi o le associazioni di cui fanno parte e gli strumenti di comunicazione utilizzati; nella seconda sono state proposte alcune domande a risposta aperta sui temi del Piano Adolescenti: identità; comunicazione e nuove tecnologie; lavoro; sostenibilità.
Per essere fedeli al pensiero dei ragazzi il documento riportata alcune frasi che ben esprimono il loro punto di vista: "Dicono che viviamo in un mondo solo di musica, social network e cazzate, ma non è vero: vediamo benissimo quello che ci circonda, soltanto ci fa schifo"; "Alle femmine devono essere garantite tutte le comodità 'perché sono femmine' per i maschi va bene tutto 'tanto sono maschi'; " Ne ho sentito parlare (del lavoro), ma per me è una leggenda"; "Vorrei svegliarmi al mattino e pensare 'che bello, vado al lavoro'".
E proprio rispetto a quest'ultimo tema, dai dati emerge che l'aspetto economico è ritenuto meno importante della qualità del lavoro e, in molti casi, i giovani fanno riferimento a un'attività utile per gli altri e per la propria comunità. Così come
quando si parla di idee o proposte per migliorare una città, spesso si fa riferimento a un cambiamento personale (rispetto, aiuto reciproco) prima che urbanistico "il che è indice di una riflessione sul tema che va oltre le risposte più semplici e immediate" precisa l'Assessora.
Vale la pena sottolineare anche la forte richiesta da parte delle ragazze e dei ragazzi di una rigenerazione della politica in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello strettamente anagrafico.
Nel corso degli incontri, inoltre, è emerso un diffuso senso di disorientamento e di sfiducia nei confronti del mondo adulto in genere e il desiderio di essere ascoltati, di poter esprimere la propria opinione, quando vi è lo spazio e l’opportunità per farlo. Gli incontri realizzati nelle scuole e nei Centri di formazione professionale hanno rappresentato proprio uno spazio di espressione in cui gli adolescenti sembravano consapevoli del fatto di poter giocare un ruolo di protagonisti.
"Le risposte dei questionari - prosegue l'Assessora - confermano la sensazione emersa negli incontri: nel complesso ragazze e ragazzi hanno risposto alle suggestioni e agli stimoli, fornendo, a loro volta, un contributo importante di idee e proposte. Naturalmente non tutti gli studenti sono allo stesso livello, infatti, in alcuni casi abbiamo trovato anche risposte banali e poco significative, forse perché questi ragazzi non hanno elaborato una propria opinione". " Tuttavia, alla fine del percorso, gli aspetti positivi sono prevalenti - conclude Pellerino- . In ogni caso, è importante valorizzare il contributo di una fascia d’età poco considerata che rappresenta una risorsa per la comunità. Crediamo che la sfida sia proprio quella di offrire spazi e opportunità agli adolescenti in cui possano esprimersi e sentirsi protagonisti".
(ma.co.)