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Le politiche della Città sul cosiddetto ‘mercato di libero scambio’ sono state oggetto di un dibattito in Sala Rossa originato dalla richiesta di comunicazioni da parte del consigliere Domenico Carretta del Pd.
A nome dell’esecutivo di Palazzo civico è intervenuto l’assessore alle Pari Opportunità, Marco Giusta:
“Persone e rumore. Di questo parliamo quando accenniamo al libero scambio: persone, rumore, e povertà. Ricordo che il libero scambio è una risposta a una serie di esigenze e di bisogni di nostri concittadini e concittadine, non nasce per sfizio. Viene dal bisogno di avere un sostegno al reddito per molti, per mettere insieme il pranzo e la cena per altri.
Sull'area del libero scambio la Giunta sta costruendo un percorso di grande respiro che un giorno potrà attraversare tutta la città. Abbiamo iniziato spostando l'area di scambio perché volevamo dare un segnale forte e chiaro.
Prima di arrivare a una decisione abbiamo incontrato e ascoltato molti soggetti, inclusi i commercianti del Balon, i residenti e il Sermig. Abbiamo deciso di intervenire, spostando l'area di via Monteverdi e l'area del canale Molassi, identificando un'area con dei criteri chiari e necessari: grande almeno 6.000 mq, recintata, con due accessi in modo da non congestionare la zona, non troppo lontana dal luogo in cui era nato il libero scambio (Porta Palazzo) per permettere che gli espositori del Canale Molassi – mai spostati in tempi recenti – potessero più facilmente iniziare questo primo movimento della zona, e trovato uno spazio che fosse dichiaratamente a tempo, come è appunto l'area di Ponte Mosca che appartiene alla città metropolitana e che è in vendita, e sarà concessa alla città per un periodo di tempo molto limitato di 6/8 mesi al massimo.
Nei prossimi mesi lavoreremo alla riscrittura del Regolamento 316 in modo da fare dell'attività di libero scambio uno dei fattori d'eccellenza di questa città.
Nelle intenzioni della Giunta, se non troveremo uno spazio che possa ospitare stabilmente il libero scambio e sul quale poter investire, punteremo a costruire un evento itinerante ogni anno o ogni sei mesi.
Abbiamo lavorato su tre tavoli.
Uno con le realtà più "istituzionali" della zona, dalla Circoscrizione ai commercianti del Balon ai rappresentati dei comitati dei cittadini, insieme all'assessorato al Commercio e al comandante della Polizia municipale. Un secondo tavolo gestito con il questore, i carabinieri e la guardia di finanza per gestire eventuali problemi di illegalità e abusivismo sulla zona, tavolo al quale abbiamo già definito delle linee di azione per identificare chi usa quello spazio in modo non corretto, avendo per esempio già una licenzia commerciale da altre parti, anche in altri comuni.
E, in ultimo, questa mattina abbiamo riunito il tavolo con Scuola Holden, The Gate, YEPP, ANGI, CICU, ARCI, FIERI, CGIL, UIL, Cecchi Point, Ass. La Brezza, AFAQ, Parrocchia San Gioacchino, Centro Culturale Islamico di Via Chivasso, Centro Culturale Islamico di Via La Salle, Casa Circondariale Lo Russo Cotugno, Fitzcarraldo, Lavazza, Robe di Kappa, Ufficio Stranieri e Nomadi, Circoscrizione VII, Consolato della Romania, Polizia Municipale, Questura e Carabinieri.
A seguito dell'incontro di oggi abbiamo identificato quattro filoni di progettualità comuni: verde e spazi pubblici, recupero e riuso degli oggetti, scrittura bando al fine di valorizzare e migliorare il libero scambio integrandolo e rimodulandolo in base alle esigenze e criticità del territorio, percorsi di integrazione.
Abbiamo quindi convenuto di dare mandato a The Gate, ente strumentale della Città, di raccogliere le progettualità e idee di partecipazione sull'area al fine di delineare un intervento complessivo.
Un'ultima chiosa: per chi si domandasse che fine faranno i pakistani che usavano l'area di Ponte mosca per giocare a Cricket il sabato e la domenica, abbiamo già preso in carico anche questa situazione e abbiamo chiesto alla presidentessa della quinta Circoscrizione di darci una mano per identificare un'area in modo che possano continuare a ritrovarsi e a giocare, consapevoli che lo sport è un altro importante canale di socialità e integrazione.
Al dibattito sono intervenuti i seguenti Consiglieri.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Mi chiedo dove l’Assessore ha visto tutta questa bellezza di cui ci ha parlato. E a scanso di equivoci dico un no netto ai suk itineranti ogni 8 mesi prospettati dalla Giunta Appendino. E non è nemmeno chiaro come tutta questa invocata partecipazione si manifesti: a nessun cittadino è stato chiesto che ne pensa del prossimo spostamento. Tant’è che si tratta di un posto non adatto per la viabilità del quartiere e il traffico molto sostenuto sempre presente attorno a Porta Palazzo.
Il problema vero, rimasto irrisolto, è comprendere da dove arriva tutta quella merce in vendita. E non è chiaro cosa intendete fare per contrastare l’illegalità. Rimango fermo nella mia opinione: sarebbe stato molto meglio allontanare il mercato dal centro urbano, senza disturbare pesantemente chi in quelle zone ci vive.
Chiara Foglietta (PD): Avevamo già parlato del mercato di libero scambio il 10 ottobre. Allora l’assessore Giusta ci aveva spiegato come funzionava, senza però comunicare le intenzioni della Giunta, che abbiamo poi conosciuto tramite i quotidiani. Trasparenza, confronto, valorizzazione delle periferie, che fine hanno fatto? Dal 2017 il mercato verrà trasferito a Ponte Mosca, senza aver neanche contattato il presidente della Circoscrizione 7! Come mai non si è presa in considerazione l’ipotesi Basse di Stura? Sono stati contattati i gestori del mercato e i comitati di zona? Siamo preoccupati non per il mercato in sé, ma per il metodo con cui viene gestito da questa Amministrazione.
In replica alle dichiarazioni dei consiglieri Giusta ha dichiarato: Affronteremo presto il tema della sicurezza e della legalità, anche confrontandoci con le Forze dell’Ordine, ma sinora non abbiamo avuto segnalazioni particolari.
Per quanto riguarda gli indennizzi, ridistribuiremo alle Circoscrizioni gli incassi della Cosap per la riqualificazione urbana. Il trasferimento del mercato a Basse di Stura – zona non servita dai mezzi pubblici – sarebbe stato sgradevole e umiliante, perché non servite da mezzi pubblici e frutto di un tentativo di nascondere la testa sotto la sabbia della precedente amministrazione.
Stiamo lavorando per rendere il mercato di libero scambio un’iniziativa con ricadute positive per la città.
(R.T.) - Ufficio stampa del Consiglio comunale