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Con il progetto EdiliziAgile prende avvio la prima sperimentazione dello smartworking nella Città di Torino. Da lunedì 26 settembre, infatti, i primi due colleghi dell’Area Edilizia Privata hanno iniziato a svolgere parte della loro prestazione lavorativa in luoghi diversi dall’ufficio.
Il progetto rientra nella più ampia piattaforma dell’Agenda Smartworking della Città, pensata per consentire, secondo quanto stabilito dalla legge n.124/2015, al 10% del personale che ne faccia richiesta di attuare forme di lavoro flessibile. L’amministrazione, dopo aver sperimentato con successo l’attuazione del telelavoro mirato a risolvere esigenze personali delle lavoratrici e dei lavoratori, vuole applicare forme di smartworking in uffici specifici garantendo al cittadino un servizio di qualità.
Il primo beneficiario del progetto EdiliziAgile, infatti, è il cittadino: il professionista può collegarsi da dove preferisce in diretta Skype con un esperto della Città, con un notevole risparmio di tempo e denaro. Il servizio è da tempo attivo ed è stato sin dall’inizio seguito con un completo questionario di customer satisfaction su base volontaria. I risultati di soddisfazione dell’utenza sono ottimi. E ora, grazie al pluriennale lavoro per la digitalizzazione dell’archivio edilizio e grazie alla piattaforma MUDE (che gestisce informaticamente le pratiche di edilizia privata), anche il luogo di lavoro dei dipendenti può essere diverso dall’ufficio.
L’assessore Marco Giusta, impegnato nelle politiche di conciliazione tra tempi di vita e orari di lavoro, sta sostenendo questo progetto sperimentale per poter promuovere il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno dell’amministrazione comunale. Qualora gli esiti di questa sperimentazione, come è verosimile ipotizzare, fossero positivi, obiettivo della seconda fase sarà estendere la sperimentazione ad altri soggetti dell’amministrazione comunale e ad altre pubbliche amministrazioni, fungendo da tutor per la diffusione di buone prassi.
La responsabilità sociale degli enti lavorativi è un tema che sta acquistando una notevole importanza e le nascenti misure volte ad incrementare la qualità dei posti di lavoro ne sono la testimonianza. Le risorse umane nell’ambito del welfare aziendale sono un elemento strategico ed appare sempre più evidente la necessità di valutare attentamente i possibili conflitti tra vita professionale e vita privata dei lavoratori e delle lavoratrici, affinché questi non si traducano in minacce per il benessere dei dipendenti e dell'azienda stessa.
Dal punto di vista delle organizzazioni, la conciliazione rappresenta non solo una questione etica ma anche un vantaggio economico poiché permette di incidere sulla produttività degli individui: politiche del personale del tipo "family-friendly" quali l’organizzazione flessibile degli orari, dei luoghi e delle modalità di lavoro, fanno sì che i dipendenti si fidelizzino all'azienda, riducendone il tasso di assenteismo, il tasso di turn-over ed aumentandone invece il livello di motivazione.
Nell’attuale contesto lavorativo e sociale appare quindi indispensabile che le organizzazioni si preparino a divenire sempre più flessibili, preparate a gestire fasi di transizione tra il passaggio da vecchi a nuovi modelli organizzativi, arrivando a dotarsi di un processo di riprogettazione e di apprendimento continuo.
Anche la pubblica amministrazione è oggi chiamata ad adottare modalità organizzative del lavoro che coniughino stabilità e tutela nei contratti, con una maggiore flessibilità e responsabilizzazione nella gestione rapporto di lavoro.
Lo Smart Working è appunto una modalità flessibile di svolgimento del rapporto di lavoro subordinato quanto ai luoghi e ai tempi di lavoro, finalizzata a regolare forme innovative di organizzazione del lavoro, agevolando così la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che ha come intrinseca e importantissima implicazione, l’introduzione del principio della valutazione della performance lavorativa basata sui risultati e sui livelli di servizio più che sul presenzialismo o sull’adempimento di procedure burocratiche.
L’assessore all’Innovazione, Paola Pisano, sta seguendo con attenzione tutti gli aspetti del progetto che riguardano gli strumenti informatici coinvolti, inclusi quelli di collaborazione e comunicazione on line. Gli strumenti informatici infatti sono una risorsa fondamentale per poter rendere la collaborazione, l’organizzazione e l’interazione, sia verso il pubblico sia nella gestione del gruppo di lavoro, sufficientemente flessibili ed efficienti in modo da poter supportare lo smart work. Questo progetto sarà quindi un banco di prova attraverso cui valutare sul campo quali strumenti dovranno essere inseriti in futuro per rendere sempre più agile e smart l’operatività della macchina comunale.
Strumenti informatici innovativi sono necessari affinché ci sia una diffusione del lavoro agile e contestualmente garantire una sua efficacia. Il fatto che il lavoro agile miri ad una maggiore soddisfazione e responsabilizzazione dei lavoratori e lavoratrici richiede anche l’utilizzo di strumenti informatici che rendano trasparente l’andamento dei progetti, che permettano di organizzare il lavoro e condividere il sapere, che consentano di lavorare da device diversi e che siano connessi a politiche di incentivazione in virtù degli obiettivi raggiunti. Tutto questo inoltre ha un impatto sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, sia in termini di semplificazione e flessibilità che in termini di efficientamento. Infine le politiche di lavoro agile apportano un chiaro vantaggio collettivo dato dalle mancate emissioni in atmosfera dovute ai trasporti di dipendenti e utenti che vanno nella direzione di una Torino sempre più Smart.
L’assessorato all’innovazione ha tra i suoi principali obiettivi quello di promuovere il lavoro agile proprio nel quadro più ampio di una Torino come Smart City innovativa e di un’amministrazione comunale più vicina ai cittadini. Per questo tale sperimentazione è considerata un importante volano per un processo che porti a moltiplicare le iniziative di lavoro agile nel Comune di Torino.
(mm)