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Rappresentanti degli enti, delle istituzioni e delle associazioni ambientaliste e sportive e semplici cittadini: oltre cinquanta persone si sono ritrovate questa mattina ai Murazzi del Po per l’operazione di rimozione del Myriophyllum aquaticum, la pianta esotica che ha infestato le rive del fiume.
A dar manforte agli assessori Maria Lapietra e Alberto Sacco i tecnici delle divisioni Ambiente di Comune, Città Metropolitana e Regione; gli esperti di Arpa, Enea e Ipla; gli operatori dell’ Amiat e di Gtt; gli agenti della Polizia Municipale; i volontari della Protezione Civile; Legambiente e le storiche società remiere torinesi.
“Un test riuscito perché, oltre a liberare il Po dal millefoglio, ha riunito tutti coloro che hanno a cuore la salute del fiume ponendo le basi di un percorso partecipato per la sua valorizzazione, risorsa irrinunciabile per la qualità della vita dei torinesi dal punto di vista ambientale, economico e turistico".
L’intervento, durato circa tre ore, è consistito nell’estirpare a mani nude, con il solo ausilio di guanti e rastrelli, la pianta acquatica originaria del Sud America, importata per abbellire gli acquari, e che non si esclude possa ritornare nei prossimi mesi a galleggiare sulla superficie del fiume.
“Per questo motivo è importante continuare nel monitoraggio costante del Po – conclude l’assessore Lapietra – e ci sarà altresì bisogno di una pianificazione a medio e lungo termine con interventi di pulizia e manutenzione, come della cura di tutti i cittadini che non devono confondere il fiume con una discarica”.
Sul fiume questa mattina anche la sindaca Chiara Appendino che ha voluto ringraziare coloro che hanno accolto l’appello di Palazzo Civico.