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Il Consiglio comunale ha oggi approvato la deliberazione che autorizza la società FSU srl a rinegoziare il finanziamento esistente Banca Intesa San Paolo che sarebbe scaduto nel 2021 con unico pagamento (“bullet”). FSU è una società partecipata al 50% ciascuno dai Comuni di Torino (tramite la società FCT, 100% comunale) e Genova, a suo tempo costituita proprio per la gestione delle partecipazioni al capitale di IREN S.p.A., della quale FSU detiene il 35,94% delle azioni.
Il nuovo finanziamento concordato con Intesa San Paolo, pari a 154.000.000 di euro, sarà decennale (scadenza 2026), a tasso fisso 1.60% e con rateazione annuale. La rinegoziazione comporta l’estinzione del finanziamento (con Intesa stessa) e di un derivato (con Goldman Sachs). Le delibera approvata oggi in sala Rossa, con 27 voti a favore, 5 astensioni e 3 voti contrari, prevede che FSU costituisca a favore dell’istituto bancario un pegno su circa 425 milioni di azioni IREN, a garanzia del finanziamento, con patronage” di ulteriore garanzia da parte delle municipalità di Torino e Genova.
Già nell’aprile del 2016, il Consiglio comunale aveva deliberato, a seguito del Piano di razionalizzazione ai sensi della Legge di Stabilità 2015, di effettuare una “exit” da FSU, tramite scissione societaria. Con Banca Intesa San Paolo si era prospettata quindi una ripartizione del debito tra i due soci di FSU (Comuni di Torino e Genova), con ristrutturazione del debito stesso.
Il voto sulla deliberazione, presentata in aula dalla sindaca Chiara Appendino, è stato preceduto da un breve dibattito. Il consigliere Alberto Morano (Lista Civica Morano), preannunciando il suo voto contrario, ha sostenuto di non essere contrario ad un rifinanziamento, bensì al pegno in quote azionarie, che ha definito di tre volte superiore a quanto richiesto da Intesa Sanpaolo, e che a suo giudizio consentirebbe alla Banca di intervenire sulla governance, prefigurando un’operazione non regolare e non nell’interesse della Città. Roberto Rosso (Lista Civica Rosso) si è chiesto perché le pretese dell’istituto bancario siano mutate dopo le recenti elezioni amministrative, segnalando un troppo elevato valore del pegno costituito a favore di intesa San Paolo. Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha affermato che la deliberazione dimostra l’esistenza del Sistema Torino, lamentando l’assenza di quella discontinuità tanto promessa dall’attuale maggioranza e chiedendo perché non sia stata individuata un’altra banca. Per Forza Italia, Osvaldo Napoli ha annunciato la propria astensione, esprimendo perplessità sul sistema del pegno ricordando che in ogni caso Intesa San Paolo è una mosca bianca nel panorama bancario italiano, per la sua solidità, fermo restando il diritto di critica nei suoi confronti.
Dopo una breve replica della sindaca Chiara Appendino, che ha ribadito l’opportunità di un’operazione finanziaria che ridisegna un debito a condizioni più favorevoli per la Città, favore della deliberazione hanno votato, oltre alla stessa sindaca, i consiglieri del M5S e i consiglieri PD Carretta e Grippo. Contrari i consiglieri Morano, Ricca, Rosso
Astenuti Foglietta, Lorusso, Lavolta, Tisi (PD) e Napoli (FI). Non hanno partecipato al voto i consiglieri Artesio (Torino in comune), Canalis (PD) e Tresso (Lista Civica).
C.R. - F.D'A. Ufficio stampa del Consiglio comunale