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Il consigliere Fabio Versaci, (Movimento 5 Stelle), è il nuovo presidente del Consiglio Comunale di Torino.
E’ stato eletto alla seconda votazione con 25 voti, quando era richiesta la maggioranza assoluta, come da Regolamento del Consiglio Comunale.
Versaci, 29 anni, perito chimico conciario, ex consigliere nella Circoscrizione 7 nel precedente mandato amministrativo, siederà sullo scranno occupato, nelle passate consiliature, da Domenico Carpanini, Mauro Marino, Alessandro Altamura, Beppe Castronovo, Giovanni Ferraris e Giovanni Porcino.
Il neo presidente ha espresso la volontà di presiedere con imparzialità e in modo intransigente verso comportamenti che ostacolino il buon andamento dei lavori sottolineando come l’aula sia luogo di dialogo, di mediazione e di scontro dialettico ma, soprattuto, luogo di decisioni per il bene dei cittadini.
Di seguito, l’intervento integrale di Fabio Versaci.
Signora Sindaca
Cari consiglieri,
vorrei innanzitutto ringraziare i miei colleghi del Movimento 5 Stelle, che mi hanno dato la possibilità di presiedere quest’aula; Insieme a questi ringrazio anche i colleghi dell’opposizione, perché assieme rappresentiamo tutta la nostra Città.
Per me è un grande onore ricoprire questo ruolo, che so essere molto importante e complesso; sono però certo che potrò contare sempre su un rapporto collaborativo e mosso dal desiderio di far funzionare bene il Consiglio Comunale.
Come alcuni di voi sanno nella precedente consigliatura ho ricoperto il ruolo di consigliere di opposizione nella Circoscrizione 7 ed ho consapevolezza della necessità di tutelare e offrire il giusto spazio ai consiglieri facenti parte dei gruppi di minoranza.
Ho compiuto 29 anni qualche giorno fa e in questo Consiglio mi sento di rappresentare la parte di città che oggi si mette in gioco nella politica per dare un’opportunità a quel 44% di giovani torinesi che non studiano e non lavorano. Considero un compito della mia generazione darsi da fare e partecipare per costruire quel futuro di cui ognuno di noi ha diritto.
Sono cresciuto in una zona popolare secondi di tre fratelli, figli di 2 operai, ho vissuto le trasformazioni economiche, sociali e culturali di questa città che, sovente, hanno allontanato i torinesi dalle istituzioni. Essere qui ora a rappresentare la nostra Torino mi rende responsabile nei confronti di tutti coloro che come me hanno potuto toccare con mano le difficoltà e le sofferenze e mi impegnerò per rappresentarli affinché nessuno resti indietro.
Come tutti voi sono un persona con i suoi pregi e difetti, commetterò degli errori e sarò aperto alle critiche costruttive che mi verranno fatte; anche questa esperienza che affronto con umiltà e determinazione sarà per me occasione per accrescere la mia conoscenza dei problemi della nostra città e delle sue potenzialità.
Ciascuno di noi è stato scelto dai dai cittadini per trovare soluzioni ai grandi e ai piccoli problemi della nostra comunità urbana e per fare questo ognuno apporterà la propria soluzione. Tutti insieme con un corretto e necessario dibattito politico abbiamo la possibilità di individuare le vie e gli strumenti attraverso i quali dare le risposte alle molteplici domande provenienti da ogni parte della città.
Quest’Aula è composta in gran parte da persone che per la prima volta rivestono un ruolo istituzionale. Saremo in molti a dover prendere confidenza con i meccanismi e le regole che sottostanno e sovraintendono il funzionamento della macchina comunale.
Molto probabilmente sbaglieremo ma questo non indebolirà certo la spinta ad apprendere tutto ciò che è necessario per il miglioramento, affinché l’azione del Consiglio sia sempre più centrale ed incisiva.
Mi impegnerò sempre per presiedere i lavori con imparzialità ed in modo intrasigente verso comportamenti tesi ad ostacolare il buon andamento dei lavori, da qualsiasi parte vengano messi in atto.
Il risultato elettorale ha consegnato alla forza politica dalla quale provengo la responsabilità di guardare negli occhi i problemi della città e questo ci obbliga ad assumere in toto la responsabilità di quel risultato.
L’aula sarà sempre il luogo del dialogo, della mediazione e a volte anche di scontro dialettico, ma soprattutto il luogo nel quale si dovranno assumere le decisioni importanti per la vita dei cittadini. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo qui solo in temporanea rappresentanza delle istanze dei cittadini, che devono tornare ad essere protagonisti della vita politica.
Auguro un buon lavoro a tutti voi in particolare alla Sindaca Chiara Appendino e tutta la sua giunta.
Chiudo Con una frase di Sandro Pertini: “L’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti; prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite.”