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Il futuro Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino - il polo sanitario e di ricerca di riferimento regionale e nazionale che raccoglierà le esperienze più qualificate del sistema ospedaliero torinese per assumere un ruolo di alta specializzazione ed elevatissimo livello sovraregionale - comincia a prendere forma urbanistica. Oggi la Giunta ha approvato le prefigurazioni urbanistico-territoriali, rimodulando le destinazioni previste e le relative superfici, e offrendo una previsione di utilizzo delle aree oggi occupate dalle strutture ospedaliere in attività, come le Molinette, il Regina Margherita e il Sant’Anna.
Il progetto di fattibilità approvato dalla Regione Piemonte nel dicembre scorso permette di definire le nuove utilizzazioni edificatorie pubbliche (Slp, superficie lorda di pavimento) del Parco della Salute in circa 213mila metri quadrati, che si aggiungono ai 100mila destinati al Palazzo Unico della Regione e all’Oval. A questi si aggiungono i 62mila metri quadrati di Slp di proprietà di Fs Sistemi Urbani Srl, che prevedono quali destinazioni d’uso Aspi (servizi), residenza – soprattutto in funzione delle attività universitarie e ospedaliere – e attività qualificate in supporto alla “polifunzionalità” del Parco. L’insieme delle nuove superfici è quindi di circa 375mila metri quadrati.
Questo complesso di nuovi edifici sarà posto in relazione con gli spazi urbani esistenti attraverso la creazione di nuova viabilità, nuove piste ciclopedonali e un sistema di aree verdi tra via Nizza e la stazione Lingotto.
In aggiunta al quadro urbanistico del futuro polo ospedaliero, la delibera delinea una rivisitazione delle destinazioni per i tre ospedali che si affacciano sul fronte di corso Dogliotti e piazza Polonia. Un primo passo sarà la ridefinizione degli aspetti originari, sui quali nel tempo si sono aggiunte sopraelevazioni, occupazioni di aree in origine destinate a verde e ampliamenti. Sant’Anna e Molinette sono nati nel primo Novecento, il Regina Margherita negli anni Sessanta, e la loro conformazione li rende utilizzabili per altre funzioni più compatibili.
Per le Molinette si prevede un mantenimento dell’impianto originario, considerato di valore storico, e l’eliminazione delle strutture aggiunte nel tempo, con l’apertura di nuovi spazi pubblici di relazione tra gli edifici e l’insediamento di nuove attività con funzioni diverse. Ciò avverrà anche per il fronte verso il Po, dove sono presenti molti immobili ormai incongrui rispetto a un recupero storico dell’edificio. Le nuove funzioni dovranno stimolare una rigenerazione dell’area; il riordino permetterà di conservare oltre il 50 percento dell’intera Slp esistente, pari a circa 145mila metri quadrati. Nuove destinazioni previste: attrezzature di interesse generale e di interesse comune, residenze universitarie, centri di ricerca, attività innovative, ricettività, uffici pubblici e privati, attività di servizio.
Sant’Anna e Regina Margherita coprono un’area di 45mila metri quadrati. Il Sant’Anna avrà lo stesso destino delle Molinette, con il recupero dell’impianto originario dell’ospedale e le stesse destinazioni post Parco della Salute.
Il Regina Margherita sarà invece oggetto di una radicale ristrutturazione urbanistica e di un nuovo impianto, con la valorizzazione dell’affaccio su piazza Polonia. Tali trasformazioni dovranno essere oggetto di una modifica dell’Accordo di Programma “Avio-Oval” già definito con Regione Piemonte e Fs Sistemi Urbani, e di una nuova variante urbanistica.
“Oltre all’evidente importanza che il progetto riveste dal punto di vista sanitario, esso rappresenta un’enorme opportunità di sviluppo economico e territoriale - ha commentato l’assessore alle Politiche urbanistiche della Città di Torino – coniugando le eccellenze in campo sanitario, scientifico organizzativo-formativo in connessione con il mondo produttivo nel settore delle biotecnologie, un Polo ad alta specializzazione e di riferimento non soltanto per il Piemonte”.
(mm)