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Comunicato stampa

NESSUN PATROCINIO PER LO SPETTACOLO DI BEPPE GRILLO

Per lo spettacolo che Beppe Grillo ha tenuto nei giorni scorsi a Torino, la Città non ha concesso alcun patrocinio.
Lo ha affermato l’assessora alla Polizia Municipale e alle Partecipate, Giuliana Tedesco, rispondendo ad una richiesta di comunicazioni da parte del consigliere Maurizio Marrone (F.D’I.), questo pomeriggio, durante lo svolgimento del Consiglio Comunale.
L’assessora ha evidenziato come il patrocinio sia stato concesso ad una richiesta dell’associazione Radar per la rassegna musicale Colonna sonora, all’interno della quale erano indicati i titoli di quattro concerti.
Tra gli eventi indicati, ha evidenziato Tedesco, non era contemplato lo spettacolo di Beppe Grillo per cui la Città farà accertamenti con associazione sull’utilizzo non autorizzato del simbolo della Città sui manifesti dello spettacolo e valuterà quali provvedimenti adottare.

Dopo l’intervento dell’Assessora si è aperto il dibattito.

Maurizio Marrone (F.D’.I.): Quando abbiamo scoperto che sulle locandine del Grillo Show c’era il logo istituzionale della Città di Torino, pensavamo fosse stata l’ennesima svista di questa Amministrazione.
Scoprire che in realtà non si è trattato di un errore della Giunta, ma di un patrocinio abusivo, che probabilmente ha portato a uno sconto sulle affissioni, apre una questione politica grave. Era uno show commerciale che ha visto nelle prime fila tutti gli eletti del Movimento 5 Stelle, tra cui la candidata sindaca Chiara Appendino, che oggi non è in aula. Incredibile che chi vuole moralizzare il Paese e Torino, mescoli interessi commerciali e privati con la politica. Chiediamo all’assessora di approfondire la questione e, se c’è stato un illecito, di attivare le opportune procedure e chiedere i dovuti rimborsi a Beppe Grillo.

Michele Paolino (PD): Il merito della comunicazione è grave; non ha nulla a che fare con il personaggio che porta avanti il suo spettacolo ma invece ha a che fare con chi organizza, e pertanto è necessario far luce sul sistema che mette in relazione spettacoli e patrocini. Tutto ciò è figlio del fatto che vi è una confusione di fondo tra quello che è il confronto politico e il mondo dello spettacolo. Io trovo inimmaginabile che uno spettacolo a pagamento possa poi degenerare in un comizio politico, con l’utilizzo di modalità oltraggiose rispetto al motivo per cui si è richiesto il patrocinio. Chi ha organizzato quell’evento ha sbagliato e ha pubblicizzato in maniera distorta l’evento stesso. È necessario quindi affermare con forza che il patrocinio non era direttamente legato a quell’evento.

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Non entro nel merito di quello che si può fare all’interno di uno spettacolo. Se poi qualcuno intende arrotondare le entrate da politico con questo genere di iniziative, sono problemi suoi. E credo che al signor Grillo interessasse davvero poco farsi fare lo sconto sull’affissione dei manifesti. Credo invece che qualcuno altro fosse interessato, ad esempio le due associazioni incaricate di organizzare quello spettacolo. A questo punto, per altro, se fosse confermato che le due associazioni fanno parte del registro delle associazioni della Città, chiedo vengano immediatamente stralciate da quel registro, per evitare che possano continuare ad ottenere contributi dall’Amministrazione. Associazioni che magari faranno campagna elettorale per qualche candidato sindaco in particolare. Associazioni che hanno procurato un notevole danno d’immagine alla Città.

Maurizio Trombotto (Sel): Non condivido la trovata di Grillo durante lo spettacolo dell’altra sera, anche per il rispetto verso tutte le specie animali che avrebbero consigliato il non inserimento della scena nello show.
Mi dolgo soprattutto per le risposte del capogruppo del Pd, Paolino, che pare non comprendere la forza della satira. Un partito che si sta confermando lontano da posizioni laiche, dimostrandosi sempre più un “partito di baciapile” in una sorta di riedizione della Democrazia Cristiana già declinante verso un’inevitabile sconfitta nelle prossime competizioni elettorali. Se è stato patetico lo spettacolo di Grillo nella parte oggetto di polemica, anche le discussioni conseguenti e la richiesta di comunicazioni di oggi con il dibattito in quest’Aula lo sono stati nello stesso modo.

Silvio Viale (PD): Vorrei portare un po’ di buonsenso in questa vicenda intorno a un logo affisso su manifesti. Qui si tratta di uno spettacolo di satira e, credo, che se ne parli soltanto perché Grillo è anche un politico.
Deve prevalere un principio di tolleranza, di laicità, rispetto e buonsenso perché Grillo ha il diritto di dire ciò che vuole.

Vittorio Bertola (Mov 5 stelle): Se c’è stato abuso del patrocinio venga perseguito ma è chiaro che non si tratta dell’artista o del suo entourage ma del promotore locale che, apprendo ora, è “RADAR”. Questa associazione ha organizzato eventi culturali di ogni tipo ed il suo patron è stato candidato alle ultime elezioni comunali nelle liste di Sel.
Sui contenuti: era evidente a chiunque che non ‘era intenzione di offendere i credenti. Si trattava invece di satira sullo stesso Movimento 5 stelle e su Grillo, accusato dalla politica e dai media di essere un guru e un santone, ed ecco che nell’ultima scena dello spettacolo Grillo appare vestito da santone, dunque lui prendeva in giro voi.
Fa specie vedere che chi tra voi poco tempo fa gridava “Je suis Charlie” oggi rinnega il diritto di satira e che a fronte del rifiuto di richieste di comunicazione ben più importanti, come quella sullo sconto di 250.000 euro agli organizzatori del Gran Premio Valentino, se ne accolga una come questa.

Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 11 Aprile 2016

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