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Approvato oggi dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità un ordine del giorno - primo firmatario il Sindaco Piero Fassino – che chiede verità per Giulio Regeni, premesso che “ad oggi, trascorsi oltre due mesi dell’omicidio nessun elemento è stato fornito dalle autorità che consenta di sapere come sia stato ucciso Giulio Regeni”.
Il documento invita “il Ministero degli Esteri Italiano ad attivare tutti i canali internazionali per richiedere al Governo Egiziano di svolgere un'inchiesta approfondita, rapida e indipendente per far luce su quanto accaduto al giovane ricercatore italiano Giulio Regeni”.
Al dibattito in aula, prima del voto, hanno partecipato alcuni consiglieri comunali:
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Chiedo al Sindaco di ritirare la firma e lasciare solo le firme dei consiglieri, come avviene di solito: non è una marchetta elettorale.
Michele Curto (SEL): È importante che il Sindaco abbia firmato questo ordine del giorno, che riguarda la vita civile della nostra comunità. Avremmo però voluto entrare nel merito della discussione.
Silvio Viale (PD): La vicenda è nota e condivisibile: invito tutti i capigruppo a firmare l’ordine del giorno e ad approvarlo in aula.
Maurizio Marrone (F.D’I.): Ci sono molti elementi dalla vicenda da approfondire. È davvero una vittima del Governo egiziano? Era legato a un’agenzia di intelligence inglese? Non si può chiedere verità prima dell’approfondimento dei fatti. L’Egitto è l’unico baluardo laico contro l’avanzata del Califfato in tutto il Nord Africa, non è uno Stato canaglia. C’è il rischio di avere un intero continente islamizzato: serve cautela. Invito a non votare quest’atto.
Maurizio Trombotto (SEL): Sel invita a votare il documento, che fa seguito a una nostra interpellanza di analogo tenore, che sollecitava Amministrazione a una presa di posizione forte. Siamo soddisfatti dell’iniziativa e la prima firma del Sindaco dà ancora maggiore vigore all’atto. Non potevamo tacere.
Giuseppe Sbriglio (Con Sbriglio Insieme): Ho seguito la vicenda, molte informazioni ci arrivano dai media, ma proprio perché siamo all’interno di un’Istituzione, chiederei se sia il caso di mantenere i dati oggettivi citati nel documento, e non quelli non accertati in via giudiziaria.
Enzo Liardo (NCD - UDC): Visto la delicatezza sulla materia, mi spiace vedere colleghi della Maggioranza che vogliono modificare il testo del provvedimento. Ragioniamo insieme per arrivare a un documento condiviso.
Andrea Tronzano (F.I.): Voterò l’ordine del giorno. C’è però troppa attenzione su certi casi, ma non su altri: pensiamo al caso Quattrocchi, Placanica e Marò, per i quali non abbiamo visto un ordine del giorno a prima firma del Sindaco.
Vittorio Bertola (5 stelle): Sono contento si arrivi a un testo condiviso. Sarebbe opportuno anche per il futuro arrivare a ragionamenti condivisi prima di arrivare in aula.
Michele Paolino (PD): Avevo promesso di non intervenire dal momento che si è espresso il Sindaco, però il fatto che ognuno provi a spiegare il suo pezzetto mi obbliga a ricostruire alcuni passaggi. La sensibilità di una consigliera ci ha spinti a scrivere una mozione che in seguito il Sindaco ha sottoscritto; questo atto è stato inviato a tutti i Capigruppo, senza che nessuno chiedesse di modificarlo. Nelle Conferenze del Capigruppo precedenti la proposta di ordine del giorno è stata presentata e pertanto tutti sono stati avvisati. Apprezzo i colleghi della minoranza che sono rimasti in aula, accettando le modifiche del Sindaco, ma non comprendo la decisione di alcuni consiglieri di opposizione di abbandonare l’aula. Stiamo parlando di un giovane italiano ucciso in circostanze non chiare e intendiamo stare vicini alla famiglia, facendo chiarezza su quanto è avvenuto realmente.
Gioacchino Cuntrò (PD): L’Ufficio di Presidenza ha lavorato per arrivare alla massima condivisione possibile e siamo soddisfatti che l’ordine del giorno possa essere approvato all’unanimità.
È quindi intervenuto il Sindaco Piero Fassino: Chiediamo verità per Giulio Regeni e, come ha detto il Presidente del Consiglio Renzi, una verità non di comodo. Non vogliamo che la sua morte venga archiviata senza che vengano accertate tutte le responsabilità.
Consapevole della drammaticità della vicenda e della richiesta della famiglia Regeni che su questo caso non cali il silenzio e si arrivi alla verità, ho proposto alcune modifiche al testo che consentano al Consiglio Comunale di approvare all’unanimità l’ordine del giorno.
Da questa mattina, sulla facciata di Palazzo Civico è esposto uno striscione giallo che chiede “Verità per Giulio Regeni”, con i loghi della Città di Torino e di Amnesty International.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale