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Nel pomeriggio di oggi, giovedì 31 marzo, è stato presentato a Palazzo Civico un libro, scritto dal generale Franco Cravarezza in collaborazione con il figlio Tomaso, in ricordo del Battaglione Alpini Piemonte, un reparto di soldati italiani che dopo l’8 settembre ha combattuto a fianco degli Alleati per liberazione dell’Italia in mano tedesca.
Giovanni Porcino, presidente del Consiglio Comunale di Torino, ha introdotto la cerimonia sottolineando il forte sentimento di gratitudine della Città nei confronti degli Alpini, simboleggiato dal recente conferimento della Cittadinanza Onoraria di Torino alla Brigata Taurinense. Porcino, inoltre, ha evidenziato come questi eventi siano un’importante occasione per tramandare la memoria e tributare un doveroso omaggio a coloro che hanno combattuto e hanno permesso di far sì che la nostra nazione ritrovasse la libertà.
Il generale Franco Cravarezza, co-autore del libro insieme al figlio Tomaso, ha illustrato brevemente il contenuto della sua opera, raccontando la storia delle operazioni a cui il Battaglione Alpini Piemonte ha preso parte durante il biennio della Liberazione.
Il Battaglione si è costituito subito dopo l’8 settembre a Bari, grazie alla scelta responsabile della divisione Taurinense di ritorno dal Montenegro, che difese il porto di Bari dall’assalto tedesco, a cui si unirono militari di altri reparti in rientro in Italia. Le prime azioni di guerra a fianco degli Alleati si ebbero nei primi mesi del 1944 lungo la linea Gustav, quando, dopo essere stato inquadrato nel Primo Raggruppamento Motorizzato, il Battaglione Alpini Piemonte si contraddistinse nella battaglia di Monte Marrone (31 marzo 1944), grazie alle efficaci abilità di combattimento in quota che permisero la conquista della montagna e l’apertura di una breccia nella linea difensiva tedesca, aprendo la strada verso Roma e verso le città abruzzesi.
Successivamente il battaglione alpino fu impegnato nella liberazione della costa adriatica fino lungo la linea Gotica, lungo la quale rimase bloccato nell’autunno del 1944. Lo sfondamento di quest’ultimo baluardo difensivo avvenne a inizio aprile 1945 e il Battaglione Alpini Piemonte ricoprì un ruolo fondamentale nello sfondamento nella val d’Idice e nella liberazione di Bologna (19 aprile 1945). Una parte del battaglione, infine, giunse a testa delle avanguardie Alleate a Torino il 2 maggio 1945.
Sandro Pivetta, reduce alpino del Battaglione Alpini Piemonte, ha esortato tutti a essere orgogliosi delle forze alpine piemontesi che hanno dimostrato grande valore in due grandi scontri: la battaglia del Monte Nero, avvenuta nel 1915 durante il primo conflitto mondiale, e la battaglia di Monte Marrone, nella quale lo stesso reduce ha combattuto. “Quando guardo monte Marrone in tutta la sua imponenza – ha affermato Pivetta – ancora non so spiegarmi come abbiamo fatto a conquistarlo.”
La cerimonia è conclusa con l’intervento del comandante della Regione Militare Nord ed ex comandante della Brigata Taurinense, il generale Massimo Panizzi, il quale ha evidenziato il sentimento di gratitudine che dovrebbe emergere in ogni uomo davanti al racconto dei reduci. “Credo sia importante– ha aggiunto Panizzi - ricordare l’impegno delle forze armate italiane nella guerra di liberazione, primo fra tutti il tragico fatto di Cefalonia. Queste pagine di storia danno dignità al soldato italiano e ci ricordano che la libertà ha avuto un grande prezzo e, pertanto, dobbiamo in tutti i modi garantire di non perdere ciò che abbiamo conquistato.”
Ufficio stampa del Consiglio comunale