Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2016 > GENNAIO
Omaggio alle ore 11 in sala Rossa di Palazzo civico e ricordo di Valerio Zanone, scomparso lo scorso giovedì 7 gennaio a Roma. E’ stato sindaco di Torino nel biennio 1990-91.
Grande esponente politico del Partito liberale fu ministro all’Ecologia, all’Industria e alla Difesa.
Ala commemorazione di Valerio Zanone, aperta dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Porcino, si sono succeduti gli interventi degli avvocati Fernando Santoni De Sio e Fulvio Gianaria, del consigliere comunale Alessandro Altamura. Ha chiuso il sindaco Piero Fassino.
Alle ore 15,30 la salma sarà presso il Tempio crematorio del Cimitero Monumentale per l’ultimo saluto.
Di seguito gli interventi della commemorazione.
Giovanni Porcino – Presidente del Consiglio comunale
Commemoriamo oggi Valerio Zanone, intellettuale sempre coerente alla sua visione di convinto liberale alla quale ha dedicato, nel corso della sua vita, il suo impegno politico. Uomo mite, rigoroso e mai banale ha attraversato la storia politica italiana dalla prima alla seconda repubblica.
Il presidente Porcino ha poi ricordato le due legislature parlamentari e soprattutto il suo biennio (1990-91) ricoprendo la carica di sindaco di Torino.
Valerio Zanone – ha ripreso il presidente Porcino – sapeva benissimo che il compito sarebbe stato tutt’altro che semplice, forse il più difficile. Nella conferenza stampa di insediamento da primo cittadino commentava “sulla poltrona di sindaco sarò più osservato di quando ero Ministro della difesa”.
Ci mancheranno i suoi ideali, la sua concezione liberale della democrazia e il suo profondo senso dello Stato.
L’avvocato Ferdinando Santoni De Sio, a lungo membro del Consiglio Regionale del Piemonte e amico di Valerio Zanone ha tratteggiato la figura dell’amico correggendo l’immagine sbagliata –ha detto – proposta da alcuni: quella di un intellettuale non adatto alla politica. “Sapeva dove voleva arrivare ed era un uomo determinato e perfino testardo – ha ricordato – Passai una notte a conversare con lui cercando di convincerlo a non lasciare l’incarico di Sindaco ma non ci riuscii. Era convinto che la legislatura che iniziava in quel 1992 sarebbe stata una legislatura riformatrice. Sappiamo tutti che non fu così”.
“La politica però – ha proseguito Santoni De Sio – non riuscì a cambiarlo. Non fu mai un politico da spettacolo. Con la sua intelligenza sottile unita ad un massiccio buon senso sarebbe piaciuto sicuramente a Cavour, non a Vittorio Emanuele II. Era un giolittiano, per il suo anelito riformatore. In lui c’era il necessario per tenere insieme libertà e uguaglianza, da sempre discriminante tra liberalismo e socialismo”. Santoni De Sio ha ricordato che Zanone, con l’autoironia che gli era propria si definiva, “un arnese di partito” e ha concluso il suo intervento ricordando che la sua relazione al congresso del PLI nel 1981 costituisce “i 10 comandamenti del liberalismo, un insegnamento civile importante”. Dalle parole di Santoni De Sio emerge il ritratto di un convinto einaudiano e gobettiano. “Fu un galantuomo, ma la sua onestà non fu solo quella del settimo comandamento, fu onestà intellettuale, non solo penale. Voleva capire le ragioni degli altri per confermare le proprie o per cambiarle”.
L’avvocato Fulvio Gianaria ha rievocato gli anni della formazione politica del giovane Zanone, attraverso la rilettura del liberalismo classico e moderno. Inoltre, ne ha voluto ricordare la caratteristica autoironia, la capacità di riflettere sugli errori e di trarne un bilancio, con una forte
capacità intellettuale mai disgiunta dal buon senso: “Parlava alla testa ma ti scaldava il cuore”.
Il consigliere Alessandro Altamura, espressa la sua vicinanza alla famiglia, ha definito lo scomparso ex sindaco come un uomo importante, mai banale, di grande coerenza e rettitudine e animato da una forte passione per la politica. Quando decise di ritornare a Roma, lo aveva fatto in base alla percezione che il sistema del pentapartito era ormai finito, essendo maturata la necessità di qualcosa che offrisse maggiori garanzie di governabilità, ha spiegato Altamura, rievocando poi l’impegno di Zanone nella stagione referendaria promossa da Mario Segni, nell’Ulivo e nella Margherita. C’era in lui una visione politica ampia, la coscienza che nessuno può dirsi liberale senza essere pronto a rappresentare una minoranza attiva, ha proseguito Altamura, ricordando infine il ruolo di Zanone nel promuovere un liberalismo sociale aperto alla socialdemocrazia, con l’idea di una società attenta agli ultimi e in generale ai diritti di tutti.
Piero Fassino – Sindaco
Il sindaco ha rinnovato alla famiglia di Zanone i sentimenti di affetto dei presenti. ”Zanone – ha detto – è stato un protagonista della vita politica del Paese, un liberale consapevole della necessità di misurarsi con le tante sfide della società, un riformatore che colse la necessità di collocare il Partito Liberale in uno scenario politico nuovo, in un rapporto non più univoco con la Democrazia Cristiana”. Fassino ha poi ripercorso i momenti principali dell’impegno politico e amministrativo di Valerio Zanone, dalla prima legislatura del Consiglio regionale, all’indomani della nascita delle Regioni, nel 1970, ai suoi incarichi come ministro dell’industria, della difesa, dell’ambiente, ministero quest’ultimo, ha ricordato, che lui stesso istituì. “E’ stato innovatore anche come Sindaco”, ha detto Fassino ricordando tra i progetti realizzati tra il 1990 e il dicembre 1991 durante il suo mandato, il varo del Piano regolatore della Città, il raddoppio del Politecnico e lo studio per la realizzazione della metropolitana, che ebbero incubazione in quegli anni. Ricostruendo la visione di un liberalismo riformatore e dialogante propria di Zanone, il Sindaco ha ricordato la sua adesione alla stagione referendaria avviata da Mario Segni e la sua convinta e “lungimirante” adesione all’Ulivo. Fassino ha poi indicato l’originalità nella genesi dell’Ulivo e del partito Democratico, proprio in quella tensione, appartenente anche a Zanone, alla “contaminazione di culture che per tanto tempo erano state separate e opposte e che di fronte a un mutamento radicale di scenario hanno capito che andare oltre era il modo per superare antiche diffidenze, conflitti e contrapposizioni”. “Si può ben dire – ha concluso Fassino – che nei valori dell’Ulivo e del Partito Democratico sono forti e presenti quei valori del liberalismo democratico a cui Valerio Zanone ha dedicato tutta la sua vita, per questo lo ringraziamo, lo ricordiamo con gratitudine e lo porteremo nel nostro cuore”.
Ufficio stampa del Consiglio comunale