Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2016 > MARZO
Come contrastare e prevenire fenomeni di radicalizzazione che possono poi sfociare nel terrorismo? Se ne è discusso oggi al Palazzo Civico di Torino, in una riunione della Commissione consiliare speciale Legalità, presieduta da Fosca Nomis, in seduta congiunta con la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Istituzioni, associazioni, esperti e magistrati impegnati nella prevenzione e lotta al terrorismo. Sono intervenuti anche i deputati Stefano Dambruoso e Anna Rossomando, promotori, insieme all’on. Andrea Manciulli e altri, della proposta di legge “Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista”.
“La proposta di legge – ha spiegato Stefano Dambruoso – completa un percorso di iniziative legislative elaborate dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, che - dopo i fatti di Charlie Hebdo a Parigi - ha portato nell’aprile 2015 all’approvazione di un Decreto, poi convertito in Legge, che ha introdotto nuove ipotesi di reato, per colpire anche il proselitismo terroristico sul web. Siamo intervenuti con fermezza, alla ricerca di un giusto equilibrio - fondamentale in un Paese democratico - tra diritto alla sicurezza e sicurezza dei diritti, per fare prevenzione sul medio-lungo periodo”.
“Abbiamo ritenuto opportuno presentare la nuova proposta legislativa – ha dichiarato Fosca Nomis – che tocca argomenti affrontati dalla Commissione Legalità e dalla rete europea Ran (Radicalisation Awareness Network) con cui collaboriamo, intervenendo per ridurre i rischi di radicalizzazione violenta a scuola, nelle carceri e sul web e - in linea con altri Paesi Europei come Francia, Inghilterra e Spagna - introducendo elementi di de-radicalizzazione, per favorire re-inserimento e coesione sociali. Con la rete Ran, che abbiamo istituito a Torino, così come in altre città, stiamo affrontando una sfida non facile, che richiede un approccio multidisciplinare e un grande lavoro di coordinamento, a partire dal territorio”.
“È importante la dissociazione dal terrorismo – ha affermato Anna Rossomando – con azioni nella società, per colpire il reclutamento di terroristi tra i giovani e per arginare il fenomeno dei foreign fighters, anche con programmi di de-radicalizzazione e attività di collaborazione a livello internazionale”.
È quindi intervenuto Luca Guglielminetti, consulente della rete Ran: “L’Unione Europea sta stimolando forme di cooperazione e coordinamento tra Forze dell’Ordine e, dal 2011, su impulso del Consiglio d’Europa, ha creato la rete Ran - attiva anche a Torino - per rafforzare resilienza e coesione sociale delle comunità, intervenendo su due filoni: su larga scala, con la prevenzione della radicalizzazione; su singoli individui, per la de-radicalizzazione. Già dalla scorsa estate, insieme alla Commissione Legalità, Coreis, Asai e altre associazioni, in collaborazione con il Cesedi della Città Metropolitana, abbiamo avviato un percorso nelle scuole torinesi, che partirà nelle prossime settimane e coinvolgerà 800 studenti, per contrastare stereotipi e luoghi comuni su terrorismo e fondamentalismo”.
Tra gli altri, sono intervenuti anche il magistrato Alberto Perduca (“Condivido l’idea dell’approccio multidisciplinare e sottolineo l’importanza di non sottovalutare l’intervento di Forze di Polizia e Magistratura per arginare il fenomeno terroristico”) e Maria Teresa Fenoglio, presidente dell’associazione Psicologi per i popoli, che ha ricordato il convegno internazionale “Il primo aiuto psicologico negli attacchi terroristici. Le esperienze a Parigi, Tunisi e Torino”, in programma sabato prossimo 19 marzo alle ore 9.00 a Palazzo Civico, patrocinato dal Comune di Torino, che sarà rappresentato dalla presidente Fosca Nomis.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale