Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2016 > GENNAIO
Gli assessori all’urbanistica, Stefano Lo Russo e all’ambiente, Enzo Lavolta, dopo la conclusione a dicembre del ciclo di incontri della Conferenza dei servizi, e il parere favorevole della commissione urbanistica del Comune, hanno portato al voto del Consiglio comunale l’accordo di programma in variante al Piano regolatore per la riqualificazione del Palazzo del lavoro e delle aree verdi limitrofe.
L’atto è stato approvato con 20 voti favorevoli 7 contrari e 6 astenuti.
Il progetto di massima varato dalla Conferenza dei servizi, illustrato in aula dall’assessore Lo Russo, rimette in moto la procedura a suo tempo bloccata da una sentenza del Consiglio di Stato, “infortunio amministrativo”, aveva detto Lo Russo in commissione, che ha determinato un forte rallentamento dell’iter deliberativo.
Con l’approvazione della variante strutturale il palazzo dell’architetto Nervi potrà dunque ospitare una galleria commerciale su una superficie calpestabile lorda di 43.000 metri quadrati.
Il nuovo progetto non prevede parcheggi in superficie, ma parcheggi sotterranei per circa 1500 automobili.
I due principali nodi progettuali sciolti dalla Conferenza dei servizi riguardano la viabilità sulla rotonda Maroncelli, importante quanto affollata porta di accesso della Città, e la riqualificazione delle aree verdi.
Il primo punto prevede la realizzazione di un sottopasso (preferito alle altre due ipotesi: sovrappasso e “sfiocco”), il secondo la riqualificazione delle aree verdi pertinenti al Palazzo e del laghetto, con la realizzazione di un parco tra Palazzo del Lavoro e Palazzo a Vela e la realizzazione di un piazzale sul lato nord del Palazzo stesso.
Tutte le aree interne ed esterne al Palazzo avranno un uso pubblico.
Il sito potrà inoltre ospitare la ruota panoramica per la quale in precedenza era stata richiesta e negata un’area nei pressi del parco del Valentino.
Per consentire la realizzazione degli scavi per il parcheggio, Smat sposterà una serie di sottoservizi idrici. Il costo previsto per questi interventi preliminari è di 3,8 milioni di euro, quello per la realizzazione del sottopasso è di 10,5 milioni di euro.
Lo Russo ha annunciato che tutti i costi (in totale 20 milioni e 681.000 euro di infrastrutturazione pubblica) saranno coperti dagli imprenditori privati. Inoltre, grazie alla monetizzazione per la realizzazione di ulteriori parcheggi, si dovrebbe generare per la Città un surplus di 3,5 milioni di euro che, in accordo con la Circoscrizione 9, dovrebbero essere utilizzati per il potenziamento del costruendo parcheggio di piazza Bengasi, dove si attesterà l’ultimo tratto della linea 1 della metropolitana e per altre opere sul territorio della Circoscrizione.
Il progetto dovrebbe essere completato entro l’autunno del 2018 sulla base di una programmazione che prevede la presentazione del Piano Esecutivo convenzionato da parte del proponente entro aprile 2016, e la stipula della convenzione urbanistica entro il settembre dello stesso anno. L’avvio del cantiere è previsto per la primavera del 2017.
Il sottopasso dovrebbe essere completato entro giugno 2018, la riqualificazione del Palazzo e delle aree verdi entro il mese di luglio dello stesso anno.
L’assessore Lo Russo dopo aver illustrato la delibera ha manifestato la propria soddisfazione: ”Dopo anni di inutilizzo di questo importantissimo edificio e di code chilometriche bloccati in auto finalmente si avvia un grande progetto di riqualificazione urbana che cambierà il volto della porta sud della Città”.
Dopo il dibattito, nella sua replica finale l’assessore Lo Russo ha invitato i Consiglieri critici nei confronti del progetto a “fare uno sforzo di prospettiva”, inquadrando questi interventi, di interesse locale ma anche di portata cittadina e metropolitana, nello scenario di una trasformazione di questo quadrante della Città, che prevede, oltre all’attestazione della metropolitana in piazza Bengasi, anche la realizzazione della Città della Salute intorno al grattacielo ad uffici della Regione Piemonte.
Vittorio Bertola (M5S): Avessi più tempo ripercorrerei volentieri la storia e le motivazioni che portano il nostro gruppo ad essere contrario a questo progetto. Siamo di nuovo qui a ripetere un iter già bocciato per colpa dell’Amministrazione che aveva portato avanti una delibera ritenuta poi illegittima dal TAR. Per fortuna. Perché la nuova versione, con più soldi da parte del privato, permetterà la realizzazione del sottopasso sotto la rotonda Maroncelli, sempre intasata di traffico. Sottopasso utile per contribuire a ridurre i livelli di smog della città. Rimangono tutti i dubbi per l’impatto negativo che il nuovo centro commerciale avrà per i commercianti di quella zona e per il previsto abbattimento di 250 alberi. Speriamo di vederne i risultati in occasione della prossima scadenza elettorale.
Andrea Tronzano (FI): Vorrei ricapitolare. Dal punto di vista politico siamo fortemente contrari alla realizzazione di un nuovo centro commerciale che porterà danno ai commercianti della zona. Visto che la volontà è purtroppo questa, riteniamo fondamentale almeno la realizzazione del sottopasso, che non vorremmo fosse, però, uno specchietto per le allodole. Siamo preoccupati che, una volta realizzato il centro commerciale, il sottopasso non venga invece costruito. Perché quella zona è considerata esondabile, ma nell’accordo di programma non se ne fa cenno. Temiamo allora che, a centro commerciale avviato, l’esondabilità della zona diventi il pretesto per non realizzare il sottopasso. Speriamo che non sia così, ma vorremmo evitare l’ennesimo rischio per gli abitanti di quella parte di città.
Infine, non è stata formulata alcuna richiesta di parere alla Circoscrizione 9 che non è stata invitata a partecipare alle riunioni della Conferenza dei servizi per la redazione dell’accordo di programma.
E poi una domanda: perché la Città metropolitana non ha firmato questo accordo di programma quando invece aveva firmato le bozze insieme al Comune di Torino e al Comune di Moncalieri?
Maurizio Trombotto (SEL): Penso che questa città non abbia bisogno di un ennesimo centro commerciale, nella zona sud di Torino vi sono almeno cinque piattaforme di medio-grande dimensione. Il dr. Ponchia, rappresentante di uno dei due soggetti proprietari del Palazzo del Lavoro, ha definito il futuro centro commerciale “una galleria con 100 esercizi di livello medio-alto”, destinato ad un segmento di pubblico diverso da quello di altre piattaforme, come ad esempio, le Gru. Ma questo non cambia la mia convinzione sul suo non essere necessario alla città.
Quali sarebbero state le alternative? Oggi, a quanto pare, non si può più fare diversamente, ma si sarebbe potuto pensare a soluzioni di edilizia universitaria, alla nuova sede della Biblioteca centrale, al centro congressi, alla nuova sede unificata degli uffici comunali o a un mix funzionale tra alcune di queste opzioni.
L’immobile non è di proprietà pubblica, ma allora perché non si sono fatte pressioni ai proprietari, nel corso di questi anni, affinché garantissero un minimo di manutenzione?
Le mie perplessità riguardano anche le procedure seguite, così come il fatto che SMAT e Iren dovranno spendere milioni di ero (3,5 SMAT, forse di più Iren) per spostare i sottoservizi, per via della realizzazione del pur utile sottopasso. Lamento inoltre un insufficiente coinvolgimento di Regione Piemonte e Città Metropolitana nell’accordo di programma.
Enzo Liardo (NCD): Su questa vicenda abbiamo una posizione neutra. Su quest’opera ci sono luci ed ombre. Ombre che avvolgono questa giunta da tantissimi anni, legate al tema della viabilità, a scelte che la città ha fatto a partire dalla situazione di corso Grosseto.
L’opera potrebbe essere svilita dalla mancanza di un sottopasso senza il quale darebbe un colpo mortale alla viabilità.
Mi auguro ci possa essere il tunnel perché la viabilità è deficitaria. L’altro tema è quello dei parcheggi nella zona del Palazzo del Lavoro. E’ inesistente in piazza Bengasi. In compenso è vuoto quello in corso Giulio Cesare, gestito da Gtt.
Greco Lucchina (Ncd Udc): Il recupero del Palazzo del Lavoro è una delle priorità per la Città. Ma certo non si sente la necessità in quella zona dell’ennesimo centro commerciale, visti i tanti già presenti e funzionanti.
Ma il problema più grosso è la congestione del traffico dei quella zona. E tra le tante opere bisogna riprendere in considerazione l’ipotesi della tangenziale Est, una bretella stradale tra Santena e Chivasso. Può essere la soluzione per l’ingresso di tante vetture in città, da quella che è una porta prioritaria di accesso nella zona sud di Torino.
Ricca (Lega Nord): Sono convinto che le motivazioni per riqualificare Palazzo del Lavoro siano le stesse di anni fa. E’ una situazione nella quale un secondo ricorso potrebbe nuovamente bloccare tutto, cosi come accaduto anni fa dopo il primo ricorso. Un ricorso che certamente provocherebbe ulteriori costi a carico dell’Amministrazione comunale.
Vorrei una Giunta comunale con una visione più ampia per il commercio. Quella della proliferazione dei centri commerciali è una politica sbagliata che non incentiva il mercato del lavoro, anzi lo deprime. E non si fa nulla per i negozi di prossimità dei quartieri, in continua diminuzione.
E condivido le preoccupazioni di tanti per la congestione del traffico della zona. Rimane una domanda in sospeso: come si smaltirà il traffico automobilistico una volta aperto il cantiere? Perché anche se si tratta di un problema che gestirà la prossima amministrazione comunale, occorrerebbe una programmazione più attenta. Lo dimostrano i danni provocati al traffico di un’area della città con la demolizione del cavalcavia in via Breglio.
E al proposito chiedo che l’assessore Lubatti sia convocato in Commissione per spiegare il futuro viario della zona attorno al Palazzo del Lavoro durante il cantiere.
Domenico Carretta ( PD): Nella prima seduta della commissione di Urbanistica, quindi 5 anni fa, c’era un solo punto all’ordine del giorno ed era il Palazzo del Lavoro. Poi la discussione segui negli anni successivi e con la delibera di oggi si crea un tassello che non è solo di riqualificazione ma attenzione alle periferie come i Laghetti Falchera, il prolungamento della metro in piazza Bengasi e a Rivoli, corso Orbassano.
Nelle riunioni di commissioni chiedevo soluzioni con sostenibilità economica per il Palazzo del Lavoro, discutere sulla destinazione, le attività per un manufatto che ha una manutenzione onerosa, ma non ho sentito riflessioni per la valorizzazione della zona in una circoscrizione (prima zona industriale oggi arriva la metro e uffici) che non è abbandonata, come è stato detto.
La mozione di accompagnamento va in questa direzione, la valorizzazione e i benefici che ricadranno sul territorio. La soluzione adottata è la soluzione migliore per il modello di sviluppo della città che abbiamo.
Assieme alla delibera è stata approvata una mozione presentata dai consiglieri Ricca, Carbonero e Carretta che impegna la Giunta ad utilizzare le somme eventualmente eccedenti i costi delle opere, per opere sul territorio della Circoscrizione 9.
Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)