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Il nome di don Giuseppe Puglisi è entrato ufficialmente nella toponomastica torinese.
Questo pomeriggio, infatti, è stata intitolata alla memoria del religioso, vittima di mafia, la piazzetta davanti alla chiesa di San Rocco, in strada del Villaretto 196, nella Circoscrizione 6.
La consigliera Domenica Genisio, intervenuta in rappresentanza del Consiglio Comunale, ripercorrendo le più significative tappe della vita di don Puglisi, ucciso nel 1983 a 56 anni, ha sottolineato come il parroco della parrocchia del quartiere Brancaccio di Palermo, scelse di togliere linfa alla cultura della mafia lavorando sui giovani, proponendo loro il piacere di vivere contrapponendolo al non essere merce al soldo della mafia.
Nadia Conticelli, presidente della Circoscrizione, ha ricordato come don Puglisi, che combatteva la malavita col Vangelo, sia stato il primo martire della chiesa vittima di mafia. “L’intitolazione a don Puglisi, ha sottolineato, è un ulteriore anello della catena della legalità che ha visto nella Circoscrizione le intitolazione del giardino Peppino Impastato, della biblioteca Rita Atria e del murales dedicato a Falcone e Borsellino”.
Infine, il sindaco Piero Fassino ha evidenziato l’attività di don Puglisi rivolta a coloro che vivevano condizioni di disagio e di disgregazione sociale in uno dei quartieri più difficili di Palermo. “Ha dedicato la sua attività a togliere giovani al reclutamento della mafia, ha affermato, il suo impegno di fede e di impegno sociale disturbava la criminalità organizzata che, quando occupa un territorio, tende ad essere padrona anche delle vite di chi in quel territorio ci abita, condizionando la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni attività.
Abbiamo voluto intitolargli questa piazza, ha aggiunto il sindaco, perché nella nostra memoria e in quella delle generazioni che si succederanno in questo territorio, rimanga il ricordo di don Pino Puglisi e questo ci solleciti a pensare che coloro che si battono per affermare legalità e giustizia mettendo anche a rischio la propria vita, non devono essere lasciati soli. L’intitolazione non è un atto formale ma ha un profondo valore morale e civile, ha concluso Fassino. “Nel ricordare don Puglisi, vogliamo attestare il nostro impegno e la nostra responsabilità a batterci perché i valori nei quali don Puglisi ha creduto non siano lasciati cadere e siano invece riconosciuti e affermati ogni giorno nella vita della nostra città, della nostra società e del nostro Paese”.
F.D'A. - Ufficio stampa del Consiglio comunale